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Editoriali

Gli Editoriali di VVQ, firmati da esperti in vari campi della filiera vitivinicola.

Il vino non è “cool”?

A fronte del calo dei consumi di vino, il suggerimento degli esperti è quello di semplificare gli elementi della comunicazione, privilegiando le informazioni sulle occasioni e le modalità di consumo. Ma si tratta della via corretta?

Innalzare la qualità percepita del vino

Oggi il brand Italia deve investire in una direzione che gli consenta di essere percepito in maniera più alta e legittimante. L’italianità come valore intangibile ma fondamentale della nostra produzione

Dare nuovi contenuti alla vocazione viticola

Se la trasformazione della natura operata dall’uomo in un territorio viticolo è il tentativo, destinato a fallire, di risolvere l’enigma che ogni vino nasconde, in futuro la parola vocazione sarà affidata alla possibilità di produrre vino con il minor impiego di risorse esogene al vigneto, attraverso i progressi della genetica e della viticoltura digitale.

Roba da boomer

Fra detrattori che gridano allo scandalo in nome della tradizione, spinose questioni legate alla sostenibilità dei processi necessari per sottrarre alcol e divieti discendenti dal Testo Unico, la strada del vino dealcolato in Italia appare lastricata di difficoltà.

Autoctoni rarefatti

Le iscrizioni al registro nazionale sono sempre più difficili a causa di criteri selettivi soggettivi e antiquati. Una maggiore apertura ai marker molecolari assicurerebbe ai viticoltori e agli enologi risorse importanti per superare il momento di crisi

Bollicine che marcano il territorio

Altro che evanescenza: il metodo classico ha complessità aromatica e una forte attitudine a mettere in evidenza origine e tipicità. Così l’esempio del Trentodoc alza l’asticella per tutti i territori che mirano a produrre spumanti

Vini ribelli

Guerra all’alcol e ricorso sempre più spinto alla dealcolazione. Questi sforzi di addomesticamento dello spirito eversivo del vino finiranno, per reazione, per dare nuove chance al movimento dissidente dei "naturali"?

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L'Esperto risponde

I consigli di Terra e Vita agli agricoltori

Bottone #1

Rettangolo piede

Achille è famoso per il “piè veloce”, non per il nome del...

Vitigni ibridi resistenti: il richiamo al nome del parentale è un’opportunità o un rischio per la nostra viticoltura? La replica del professor Cesare Intrieri all'editoriale sul nome dei vitigni resistenti

Vitigni figli da non ripudiare

«In futuro le nuove varietà di vite ottenute da incrocio e quelle ottenute attraverso le nuove tecnologie saranno sempre più numerose e avranno nel pedigree vitigni di grande valore. Cosa facciamo?». Il commento di Raffaele Testolin, tra i padri delle nuove varietà resistenti ottenute in Friuli, all’editoriale “Nome e cognome per i vitigni resistenti di VVQ, Vigne, Vini & Qualità di giugno

Allarme, i frodatori son tornati

Nell’era dei controlli digitali, c’è ancora chi è talmente maldestro da prendersi il rischio di produrre falso vino. L'editoriale di Vigne, Vini & Qualità di settembre

La ricerca va trasferita. Altrimenti è inutile

Migliaia i lavori di ricerca pubblicati sulle riviste peer reviewed internazionali, ma il trasferimento di queste conoscenze al settore produttivo è modesto, merito di un'attività "volontaria" dei ricercatori consapevoli che non ne ricavano alcun vantaggio accademico per sé o per le Università dove lavorano. È ora di cambiare

Nome e cognome per i vitigni resistenti

Come nel caso del Pelide Achille, il vitigno d’origine chiarisce destino e provenienza delle nuove varietà. Non c’è niente di meglio per tutelare l’identità e l’origine dei nostri vini

La competenza del macchinista

La locomotiva del Prosecco rallenta e il vino italiano, appesantito dalle giacenze, deraglia. La filiera si confronta per cercare vie di uscita, ma se non si punta su qualità e tecnica passa la voglia di bere

Un talismano discriminato

Per Nuvolari, l’uomo più veloce al mondo, il rame aveva un potere taumaturgico, ed è così anche per il vigneto. Ma dopo un secolo e mezzo di onorato servizio Bruxelles sembra volerlo archiviare a causa di un’analisi del rischio ecotossicologico piena di falle. L'anteprima dell'editoriale del numero 3 di VVQ

Una casa più solida per la burrasca dei dazi

Il vino diventa il primo comparto dell’agroalimentare in termini di Plv: è quello che ha saputo meglio interpretare l’emancipazione dell’Ocm unica. Ma per fronteggiare uno scenario da guerre commerciali servono nuovi strumenti

Le aspettative di Gengis Khan

Mipaaf+T: nel governo giallo-verde il turismo viaggia insieme all’agricoltura. Una novità voluta dal ministro Gian Marco Centinaio e la chiave dovrebbe arrivare proprio dal vino, prodotto che mette il territorio (oggi molto più che il vitigno) in primo piano. Una sfida non da poco: l’appeal del Belpaese tra le...

Albus Silente vende più di Rudolf Steiner

Dice il saggio: se produci vino biodinamico, non puoi certificarlo anche come vegano. Letame bovino dinamizzato e farina di pisello stabilizzata per le chiarifiche non stanno bene insieme, non in maniera coerente. L’economia di mercato è però tutto tranne che saggia e coerente: se c’è domanda di vino veganbiodinamico, può...
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