Nomen omen
Dare il nome è il primo passo per definire l'identità (e il destino) di una varietà. «Perché allora avere paura di mantenere la chiara indicazione della linea genetica di un nuovo vitigno ottenuto da un incrocio tra un autoctono ed un resistente, a sua volta ottenuto da lunghi reincroci con Vitis vinifera di alto lignaggio per diverse generazioni? L'intervento di Riccardo Velasco, Direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia, CREA
Chi ha paura dei robot?
Il vigneto è l’epicentro dell’evoluzione dell’automazione in agricoltura. Ma i prototipi come Rovitis pronti ad affrontare il mercato rischiano di essere bloccati dalla mancanza di normative ad hoc
Achille è famoso per il “piè veloce”, non per il nome del...
Vitigni ibridi resistenti: il richiamo al nome del parentale è un’opportunità o un rischio per la nostra viticoltura? La replica del professor Cesare Intrieri all'editoriale sul nome dei vitigni resistenti
Vitigni figli da non ripudiare
«In futuro le nuove varietà di vite ottenute da incrocio e quelle ottenute attraverso le nuove tecnologie saranno sempre più numerose e avranno nel pedigree vitigni di grande valore. Cosa facciamo?». Il commento di Raffaele Testolin, tra i padri delle nuove varietà resistenti ottenute in Friuli, all’editoriale “Nome e cognome per i vitigni resistenti di VVQ, Vigne, Vini & Qualità di giugno
Allarme, i frodatori son tornati
Nell’era dei controlli digitali, c’è ancora chi è talmente maldestro da prendersi il rischio di produrre falso vino. L'editoriale di Vigne, Vini & Qualità di settembre
La ricerca va trasferita. Altrimenti è inutile
Migliaia i lavori di ricerca pubblicati sulle riviste peer reviewed internazionali, ma il trasferimento di queste conoscenze al settore produttivo è modesto, merito di un'attività "volontaria" dei ricercatori consapevoli che non ne ricavano alcun vantaggio accademico per sé o per le Università dove lavorano. È ora di cambiare
Nome e cognome per i vitigni resistenti
Come nel caso del Pelide Achille, il vitigno d’origine chiarisce destino e provenienza delle nuove varietà.
Non c’è niente di meglio per tutelare l’identità e l’origine dei nostri vini
La competenza del macchinista
La locomotiva del Prosecco rallenta e il vino italiano, appesantito dalle giacenze, deraglia. La filiera si confronta per cercare vie di uscita, ma se non si punta su qualità e tecnica passa la voglia di bere
Un talismano discriminato
Per Nuvolari, l’uomo più veloce al mondo, il rame aveva un potere taumaturgico, ed è così anche per il vigneto. Ma dopo un secolo e mezzo di onorato servizio Bruxelles sembra volerlo archiviare a causa di un’analisi del rischio ecotossicologico piena di falle. L'anteprima dell'editoriale del numero 3 di VVQ
Una casa più solida per la burrasca dei dazi
Il vino diventa il primo comparto dell’agroalimentare in termini di Plv: è quello che ha saputo meglio interpretare l’emancipazione dell’Ocm unica. Ma per fronteggiare uno scenario da guerre commerciali servono nuovi strumenti