Vite da vino, tre strade per il controllo di tignoletta e scafoideo

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Fondamentale monitorare e posizionare tempestivamente i trattamenti contro tignoletta e scafoideo, per ridurre i danni diretti ed evitare che aprano la strada a patologie fungine, come la botrite, o a fitoplasmi, come la flavescenza dorata

La difesa del vigneto, prevalentemente incentrata sul controllo di peronospora e botrite, non può comunque affrancarsi dalla gestione di alcuni insetti, come la tignoletta e lo scafoideo, per ridurre i danni diretti ed evitare che aprano la strada a fitoplasmi e a patologie fungine, che trovano corsie preferenziali nelle lesioni causate dai fitofagi.

Tignoletta e scafoideo da non sottovalutare

La tignoletta (Lobesia botrana) può infestare anche più del 70% dei grappoli, causando gravi danni qualitativi sia per le uve da tavola sia per quelle da vino. Le larve della prima generazione di tignoletta erodono i bottoni fiorali, mentre quelle della seconda e della terza (più pericolose) penetrano negli acini causandone il disseccamento, l’imbrunimento e favorendo la trasmissione di altri patogeni fungini, in particolare Botrytis cinerea. Normalmente per la prima generazione non si effettua nessun trattamento mentre per la seconda e la terza il posizionamento dei prodotti insetticidi si determina in relazione alla curva di volo e all’andamento delle ovideposizioni, individuando le fasi di maggiore suscettibilità: il controllo delle generazioni carpofaghe è consigliato prima del raggiungimento del picco di volo (1° volo da fine aprile-prima decade di maggio fino a 4-5 settimane dopo; 2° volo tra giugno e luglio) e alla schiusura delle uova (es. fase di “testa nera” delle uova, che è quella precedente la schiusa).

Fondamentale anche il monitoraggio di Scafoideus titanus, non tanto per l’attività carpofaga di lieve entità ma per la flavescenza dorata, fitoplasma di cui è vettore e che trasmette alimentandosi prima da piante infette e poi da quelle sane. In piena estate i grappoli raggrinziscono progressivamente fino a disseccare in modo parziale o totale, le lamine fogliari risultano ispessite, bollose, di consistenza cartacea, con i bordi arrotolati verso il basso ed assumono una colorazione giallo-dorata o rosso vinosa. I trattamenti contro lo scafoideo devono essere fatti seguendo i decreti regionali di lotta obbligatoria.

La strategia: dosi e posizionamento dei prodotti

Per la gestione di questi fitofagi, una possibile strategia è quella che si basa sui nuovi prodotti Chimiberg: Fidelity, Belthirul e Piretro ActiGreen.

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Il posizionamento dei prodotti nei diversi stadi fenologici della vite

 

- Fidelity: agrofarmaco a base di Spinetoram 12% (120 g/l) attivo per ingestione. La flessibilità d’impiego rende la soluzione ideale per le applicazioni larvicide nei primi mesi estivi (giugno-luglio), ma anche in piena estate per il controllo di generazioni tardive di tignole e su vitigni a maturazione maggiormente ritardata. Il posizionamento suggerito per Fidelity, alla dose consigliata di 250 ml/ha, è nei confronti della seconda o della terza generazione a schiusura uova (corrispondente al picco di volo degli adulti, monitorato attraverso l’uso di trappole a feromoni) con la vite ad allegagione/accrescimento acini.

 

- Belthirul: insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki (ceppo PB 54), sostanze naturali ad azione schermante nei confronti dei raggi UV e un appetizzante per favorire l’ingestione. La dose d’impiego autorizzata su vite (da vino e da tavola) è compresa tra 0,5 e 1 kg/ha (dose consigliata 0,75 kg/ha), con massimo 3 trattamenti anno. L’efficacia è massima trattando popolazioni di larve nei primi stadi di sviluppo o posizionato dopo Fidelity in caso di interventi più tardivi sulla terza generazione della Tignoletta.

- Piretro Actigreen: a base di piretro naturale 2% (18,61 g/l) in concentrato emulsionabile, è attivo per contatto.La dose d’impiego autorizzata è di 160 ml/hl, con un volume d’acqua massimo di 1.500 lt/ha (dose massima 2,4 lt/ha) per un massimo di 3 trattamenti all’anno. Si suggerisce il posizionamento dopo Fidelity (in seconda generazione di tignole), con finalità abbattente larvicida, monitorando la presenza di Scafoideo.

Vite da vino, tre strade per il controllo di tignoletta e scafoideo - Ultima modifica: 2020-05-18T11:26:26+02:00 da Sara Vitali

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