«Le opportunità maggiori per realizzare un modello di agricoltura sostenibile, resiliente ai cambiamenti climatici e resistente alle malattie vengono dalla genetica».
L'evento di Rauscedo
Lo ha affermato con forza l'On. Paolo De Castro nel corso del suo intervento al convegno: «Verso una nuova viticoltura: il ruolo della genetica e del vivaismo», moderato dalla nostra redazione in occasione dell'inaugurazione del VCR Research Center a Rauscedo, presso la sede dei Vivai Cooperativi.
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VCR Research Center, dove nasce la vite del futuro
Tempi e modi della riforma
La partita per lo sdoganamento delle Tea, tecnologie di evoluzione assistita è ora nelle mani del Commissario europeo alla Salute Stella Kyriakides.
Nell'intervista raccolta da Lorenzo Tosi l'ex Ministro, oggi coordinatore del Gruppo S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, spiega tempi e modalità con cui Commissione, EuroParlamento e Consiglio si apprestano ad affrontare una riforma normativa che può essere decisiva per consentire ai viticoltori ed agricoltori europei di utilizzare strumenti tecnici a cui un recente studio della Commissione attribuisce un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal (clicca qui per accedere allo studio in inglese).
La Premio Nobel Jennifer Doudna a Bruxelles
Un punto a favore delle Ngt, (New genomic techniques, come vengono chiamate biotecnologie come cisgenesi e genome editing nello studio europeo) è stato segnato nel corso del recente intervento della Premio Nobel 2020 per la Chimica, Jennifer Doudna, scopritrice del meccanismo biologico CRISPR/Cas che è alla base del Genome editing, alla riunione plenaria dell'EuroParlamento.
«Non c'è sostenibilità senza innovazione
e nemmeno senza comunicazione»
In quest'occasione De Castro ha ribadito nel suo intervento che «Un'agricoltura sostenibile, sul piano ambientale, economico e sociale, non è praticabile senza innovazione».
«E per cogliere al massimo le opportunità che derivano dal progresso scientifico, la chiave è quella della comunicazione. Occorre infatti una nuova narrativa per trasferire a tutti noi consumatori una visione diversa, spiegando come strumenti quali le nuove biotecnologie sostenibili o l'agricoltura di precisione, possano essere il fulcro di una vera e propria rivoluzione che ci consentirà di coniugare la produttività, nel rispetto dell'ambiente e delle nostre tradizioni».
La chiave per unire resistenza e tipicità
«Non esiste antitesi come si tende a raccontare tra innovazione e tradizione - ha spiegato De Castro - Anzi, la prima può aiutarci a preservare la diversità agricola: la stessa di cui proprio i consumatori sono tanto preoccupati».
«L'esempio della viticoltura è perfetto: grazie alle nuove tecnologie di miglioramento varietale, le Tea, potremo rendere resistenti decine, se non centinaia di varietà di uve altrimenti destinate a sparire dal mercato, e continuare a produrre i vini eccellenti e particolari, di cui i nostri produttori vanno giustamente fieri».
L'obiettivo sfuggente della neutralità climatica
«Ma per fare questo dobbiamo dimostrare, dati alla mano, i benefici dell'innovazione, perché il problema principale dei consumatori è quello non tanto di sovrastimare i rischi, ma di sottostimare i benefici delle nuove tecnologie; vantaggi che sono ben presenti ad esempio in campo medico, ma quasi sconosciuti in agricoltura».
«Se con il Green Deal l'Unione ha indicato come obiettivo la neutralità climatica entro il 2050 - ha concluso De Castro - occorre ora trovare strumenti adeguati a raggiungere tale ambizione, a partire dalle straordinarie opportunità che ci sta dando oggi la scienza e che non possiamo più permetterci di lasciar scappare».