Bruxelles apre ai vitigni resistenti, ma solo a quelli di qualità

Selezioni di varietà resistenti presso le screenhouse dei Vivai Cooperativi Rauscedo
Nuova Pac: così l’Europarlamento cambia la prossima Ocm. Nel Rapporto Andrieu, oltre all’ok ai nuovi vitigni, il trasferimento dei programmi settoriali nei piani strategici nazionali, il prolungamento al 2050 del regime delle autorizzazioni d'impianto, il sostegno ai vini low alcohol ma anche l'indicazione delle calorie in etichetta

Stop alle sedute nelle due sedi del Parlamento europeo di Bruxelles e Strasburgo. L’approvazione della nuova Pac da parte della Commissione Agricoltura (vedi il primo piano di Tv 14) è stato uno degli ultimi atti legislativi prima delle elezioni del prossimo 23-26 maggio. Molte le modifiche rispetto alla proposta originaria della Commissione, soprattutto per quanto riguarda l’Ocm (organizzazione comune di mercato), inserite nel rapporto del relatore Eric Andrieu, con impatto diretto sui produttori e sui consumatori.

Eric Andrieu

Le strategie nazionali

Un’architettura dell’Ocm che cambia decisamente perché il rapporto Andrieu conferma il trasferimento dei programmi settoriali (vitivinicolo, ortofrutticolo, apicoltura, olio di oliva), nei piani strategici nazionali, vera novità per la Pac 2021-27. Buona parte delle decisioni dovrà quindi essere presa a livello nazionale, ma Bruxelles ha previsto alcune distinzioni. Innanzitutto mantenendo il programma di latte e frutta nelle scuole all’interno dell'Ocm, (con una dotazione di € 250 milioni, meno la quota relativa al Regno Unito).

Impianti, avanti così fino al 2050

Poi intervenendo in maniera sostanziale su settori chiave come quello vitivinicolo. L'attuale schema di autorizzazione per l'impianto di viti, che in Italia ha avuto prima forti sostenitori e poi accesi contestatori, viene esteso fino al 2050 al fine di dare certezze, a lungo termine, per gli operatori del settore ma con un meccanismo di revisione ogni dieci anni a partire dal 1 gennaio 2023.

Francesca Cionco

«Il rapporto – afferma Francesca Cionco, amministratore presso il segretariato della Commissione agricoltura – respinge poi la proposta della Commissione laddove consentiva, sulla base di motivi ambientalistici, l’apertura alla coltivazione e vinificazione, della Vitis labrusca, specie americana dotata di resistenza agli stress climatici».

 

Sei incroci interdetti

Il rapporto Andrieu ha quindi ribadito che gli Stati membri possono classificare come varietà di uve da vino quelle che soddisfano le seguenti condizioni:

  1. a) appartiene alle specie Vitis vinifera o proviene da incrocio tra tale specie e altre specie del genere Vitis;
  2. b) l’incrocio non è uno delle seguenti: Noah, Othello, Isabelle, Jacquez, Clinton e Herbemont.
Grappoli di Herbemont. uno dei vitigni ibridi "proibiti"

«Come segnale di apertura – prosegue Cionco - alla proposta della Commissione, il rapporto permette agli Stati membri di autorizzare il reimpianto di V.labrusca o delle 6 varietà finora interdette, nei vigneti storici esistenti, a condizione che l'attuale superficie di coltivazione non venga estesa».

Calorie in etichetta

«Un’altra importante novitá – informa Cionco - introdotta dal relatore è l’obbligatorietà dell’indicazione del valore energetico in etichetta per i vini. Il valore energetico dovrà essere espresso in  kcal e dovrebbe essere adottata 18 mesi dopo l'entrata in vigore del regolamento. Inoltre, viene chiesta anche la pubblicazione dell'elenco degli ingredienti che può essere off-label, cioé non evidente in etichetta».

Vini low alcol

La relazione poi conferma la proposta della Commissione di definire una nuova categoria di vini: de-alcolizzati (fino a 0,5%) o parzialmente de-alcolizzati (0,5% - 8,5%) ottenuti attraverso: distillazione, uso di membrane, evaporazione parziale sottovuoto. «La maggioranza della Comagri ha riconosciuto per questi prodotti la possibilità di soddisfare un’emergente domanda di vino non tradizionale».


Nuove regole per produzioni e mercati

  • Op e Oi. Il regolamento Omnibus, adottato oltre un anno fa, ha compiuto passi importanti per migliorare lo status delle Organizzazioni dei Produttori (OP). Ora il rapporto concentra i suoi sforzi sulle Organizzazioni Interprofessionali e prevede che i produttori possano ora far parte di due OP per prodotti chiaramente identificati e, nel settore ortofrutticolo, introduce alcune deroghe all'obbligo dei produttori di commercializzare l’intera produzione attraverso l'Op. Pertanto, se l'OP lo autorizzerà, il produttore potrà vendere direttamente o commercializzare attraverso un'altra OP un massimo del 25% della produzione (fino al 40% per i produttori biologici).
  • Rapporti contrattuali, la modifica principale riguarda l'uso di indicatori per i costi di produzione al fine di calcolare il prezzo da pagare per la consegna.
  • La regolamentazione dell’offerta applicata finora a formaggio e prosciutto coperti da  indicazione geografica è ora estesa a tutti i prodotti IG .
  • Osservatorio europeo dei mercati agricoli. Punta a migliorare la trasparenza della filiera agroalimentare, chiarire le scelte degli operatori economici e di tutte le autorità pubbliche e facilitare la constatazione e la registrazione degli sviluppi del mercato. All’Osservatorio sarà affidato un meccanismo di allarme per evitare che i prezzi di mercato vadano al di sotto o al di sopra di una determinata percentuale rispetto alla media del periodo precedente.
  • Uno dei nuovi strumenti che l'Ocm potrebbe avere a disposizione per ristabilire la stabilità del mercato è lo schema di riduzione del volume ispirato a quello già utilizzato durante la crisi del latte: in caso di gravi squilibri di mercato, vengono offerti aiuti ai produttori che riducono volontariamente la loro produzione.

Cinque atti legislativi nel  rapporto

La relazione dell’Europarlamenta francesce Eric Andrieu sull'Organizzazione comune dei mercati è stata adottata dalla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo con 29 voti favorevoli, 1 contrario e 7 astensioni. La relazione copre cinque atti legislativi, con proposte di modifica relative a:

  • organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM 1308/2013);
  • regimi di qualità dei prodotti agricoli (Reg. 1151/2012);
  • prodotti vitivinicoli aromatizzati (Reg. 251/2014);
  • legislazione riguardante le regioni ultraperiferiche dell’Unione (Reg. 228/2013);
  • isole minori del Mar Egeo (Reg.229 / 2013).

Il Parlamento Europeo ha presentato oltre 900 emendamenti alla proposta legislativa della Commissione.

 

Bruxelles apre ai vitigni resistenti, ma solo a quelli di qualità - Ultima modifica: 2019-05-09T10:09:10+02:00 da Lorenzo Tosi

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