Il vino italiano è ripartito.
Lo certificano le cifre presentate nel corso del convegno inaugurale di Vinitaly Special Edition a VeronaFiere. Dai dati elaborati dall'osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor sulla base delle rilevazioni della Agenzia delle Dogane ripresi dall’agenzia Agrapress emerge infatti come l'export abbia superato in molti mercati i valori del 2019.
I mercati che “tirano”
Tanto che nei primi otto mesi del 2021 la crescita riguarda cinque dei principali mercati di destinazione (Cina +49,2%, Regno Unito +4,3%, Canada +13%, Giappone +1,5%, Russia +13%) su otto presi in esame.
Negli Usa, fra gennaio e agosto, gli acquisti di vino italiano hanno raggiunto 1,3 miliardi di euro contro 1,1 miliardi di due anni fa.
In Svizzera i valori hanno toccato i 267 milioni contro i 225 milioni del 2019.
In Corea del sud la crescita è addirittura del +123%.
Vinitaly veicolo di crescita
«Vinitaly riparte – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - con una significativa anteprima speciale che fa da prologo al Wine to Asia che si terrà in Cina a dicembre e soprattutto all'edizione rinnovata di Vinitaly del 2022 già sold out nella quale Veronafiere ribadirà al mondo tutta la forza del vino italiano che, anche grazie alla sua fiera di riferimento, ha visto negli ultimi vent'anni un incremento delle vendite all'estero di circa il 150%».
«Dopo 20 mesi di incubo – ricorda Luca Zaia, presidente della Regione Veneto - arriva un momento d'oro per il vino italiano: questa è l'annata del secolo, abbiamo prodotto un po' di meno, ma una grande qualità». «Dobbiamo utilizzare i fondi del Pnrr e della Pac per far sì che questo rimbalzo diventi crescita strutturale».
323 milioni di euro per la promozione
«Dopo la conferma della misura - osserva il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli – anche per la prossima Pac, avremo a disposizione fino al 2027 323 milioni di euro per fare promozione sui mercati esteri attraverso l'ocm vino».
«Vinitaly – sostiene il direttore generale Giovanni Mantovani - si conferma una grande piattaforma a supporto del business delle aziende, ma anche della comunicazione e della conoscenza».
I vincoli voluti da Bruxelles
«Tra le novità della prossima Pac - informa Paolo De Castro, coordinatore S&D in Commissione agricoltura del Parlamento europeo - finalizzate a sostenere i produttori sui mercati extra-Ue per i vini a dop e igp vi sarà la possibilità di svolgere attività promozionali per altri tre anni, oltre agli attuali cinque già previsti». «Tutto questo con risorse finanziarie che fino al 2027 ammonteranno a circa 1,1 miliardi di euro l'anno, di cui quasi 324 milioni riservati all'Italia, primo paese beneficiario davanti a Francia e Spagna».
«In ogni caso, gli Stati membri dovranno assicurare che almeno il 5% dei fondi siano finalizzati al raggiungimento di obiettivi di tutela ambientale, adattamento ai cambiamenti climatici, miglioramento della sostenibilità dei sistemi e dei processi produttivi, risparmio ed efficientamento energetico».
Ice con Tannico e Eataly
«Come Ice - annuncia il presidente Carlo Maria Ferro - abbiamo firmato accordi con Tannico e Eataly per diffondere i nostri prodotti in oltre 16 nuovi mercati».
«Negli Usa concenttriamo circa un terzo del nostro export, ma possiamo lavorare meglio sui canali horeca mentre sui mercati asiatici persiste il tema legato al confronto con i francesi: dobbiamo migliorare i valori delle nostre produzioni e la distribuzione ai consumatori».
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