Filiera vino, la più integrata e competitiva

Secondo l’indice AGRI4index elaborato da Nomisma e UniCredit, la catena vigneto-cantina presenta il miglior posizionamento competitivo tra le filiere agroalimentari italiane. Tra le regioni Veneto e Toscana nelle posizioni di testa con lo scoring più alto del super-indice.

Con un valore pari a 68, la filiera vitivinicola si posiziona al primo posto nella classifica dell’ AGRI4index, il super-indice innovativo ed originale creato da Nomisma per UniCredit in grado di fornire il livello di strategicità della filiera per il sistema agroalimentare italiano e il suo posizionamento competitivo.

Uno scoring che supera quello della filiera lattiero-casearia (seconda con 56), della pasta (54) e dell’ortofrutta (51) e che in un confronto a livello europeo, ci posiziona sopra la Spagna (48) ma dietro la Francia (76).

Quattro indicatori

La disamina congiunta di un set analitico e omogeneo di oltre 60 indicatori riferibili a 4 “domini” (struttura, produzione, mercato e performance economico-finanziarie) ha permesso così di evidenziare i punti di forza ma soprattutto di debolezza della singola filiera e di contestualizzarli nello scenario evolutivo di mercato, identificando al contempo interventi e percorsi di sviluppo che sono stati condivisi con i principali stakeholder della medesima filiera (imprese, associazioni di rappresentanza, consorzi di tutela).

Pier Carlo Padoan a Vinitaly

Ripresa intensa

Uno scenario che vede oggi in netta ripresa sia le vendite sul mercato interno che l’export vinicolo italiano, con valori che in molti mercati hanno superato i livelli del 2019: ad agosto, gli acquisti cumulati di vino italiano negli Usa hanno raggiunto 1,3 miliardi di euro contro gli 1,1 miliardi di due anni fa, in Svizzera 267 milioni contro i 225 milioni di euro, in Corea la crescita è addirittura del +123%, ma questo trend di forte recupero sta interessando anche la Germania, il Canada, la Russia.

Dichiara Pier Carlo Padoan, Presidente di UniCredit: «Quello vitivinicolo è uno dei comparti che sta trainando la ripresa del Made in Italy sui mercati mondiali, grazie ad un riposizionamento in linea con le caratteristiche della domanda estera e all’eccellente qualità dei prodotti».

«UniCredit intende proporsi come partner di riferimento per gli operatori del settore con azioni concrete, come l’ormai consolidata partnership con il Vinitaly e la collaborazione con Nomisma per analizzare ancora più nel dettaglio il mondo del vino italiano».

Valorizzare il concetto di filiera

«In particolare – continua Padoan - l’approccio innovativo da noi adottato ci ha permesso di valorizzare il concetto di filiera in quanto strada obbligata per accrescere il grado di competitività e di tradurre il tutto in nuove opportunità di business, come testimoniato dal programma 'Basket Bond di filiera', che ha portato UniCredit nei mesi scorsi a sottoscrivere come prima tranche di  un piano da 200 milioni di euro obbligazioni emesse da imprese del settore vitivinicolo».

Guai a cullarsi sugli allori

Paolo De Castro

«La ripresa post-Covid - ha commentato Paolo De Castro, presidente del Comitato Scientifico di Nomisma- - che sta interessando le filiere agroalimentari italiane, vino in primis, è sostenuta, ma questo non deve farci cullare sugli allori».

«Gli spazi di crescita per il nostro settore sono ampi nel mercato mondiale ma scontiamo ancora gap organizzativi e di competitività che, oggi, grazie anche agli importanti strumenti di supporto offerti dall’Europa, possono essere ridotti» .

Italia al traino del vino

Denis Pantini

Lo studio Nomisma-UniCredit ha messo in luce come, in una comparazione europea, la filiera vitivinicola italiana detenga un peso in ambito nazionale superiore a quella francese e spagnola in merito al valore espresso sia nella fase della produzione agricola (17% contro il 15% della Francia) che in quella industriale (8% contro 7%), mentre sul fronte dell’export l’incidenza del vino sulle vendite oltre frontiera di prodotti alimentari (trasformati) si fermi al 18% contro il 21% della Francia.

Proprio con i francesi, con i quali l’Italia si contende da sempre il primato dell’export mondiale, si evince uno dei principali divari da colmare, in particolare nel posizionamento di prezzo che ancora oggi, dopo anni di importanti rivalutazioni (negli ultimi vent’anni, il prezzo medio all’export dei vini fermi italiani è cresciuto di oltre il 50%) presenta ancora un differenziale del 76% a favore dei transalpini.

Le Regioni più efficienti

L’Agri4Index ha inoltre calato il confronto di competitività sulle principali regioni vitivinicole del Bel Paese, evidenziando lo scoring più alto per Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige e Piemonte, aree territoriali dove risultano più elevate le percentuali di vini Dop/Igp prodotti sul totale regionale (superiori al 90%), più dimensionate le imprese vinicole (con fatturati medi superiori ai 20 Milioni di euro, contro una media nazionale di 6 Milioni) e il cui export cumulato (delle 4 regioni) arriva a pesare per oltre il 77% su quello nazionale.

Innovazione, aggregazione, presidio dei mercati: obiettivi non più rimandabili

Ed è alla luce di quanto espresso dall’Agri4Index che, attraverso il coinvolgimento degli stakeholder della filiera vitivinicola italiana, si è potuti arrivare ad una condivisione degli obiettivi da perseguire nei prossimi anni per garantire uno sviluppo alle imprese del settore.

«Lo scenario evolutivo - sottolinea Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma - per la filiera vitivinicola italiana è carico di nuove sfide ma anche di rilevanti opportunità che per essere colte richiedono investimenti in innovazione – digitale, tecnica ed agronomica -, nel presidio diretto dei mercati esteri, nell’aggregazione dell’offerta e nella crescita dimensionale delle singole imprese. Si tratta di alcuni dei principali interventi la cui necessità è riconosciuta ormai da anni ma che con i cambiamenti intercorsi nello scenario post-Covid non sono più rimandabili».


Unicredit per il settore vino

L’impegno di UniCredit a supporto della filiera vitivinicola italiana non è mai venuto meno, come testimoniano i 580 milioni di nuove erogazioni nei primi otto mesi del 2021, e recentemente si è arricchito di nuove soluzioni tarate sulle rinnovate esigenze degli operatori del settore

  • A marzo UniCredit, insieme a CDP, ha inaugurato il 'Basket Bond di filiera', il programma da 200 milioni di euro complessivi lanciato per finanziare i piani di sviluppo in Italia e all'estero delle imprese appartenenti alle filiere strategiche dell'economia italiana. A inaugurare il programma sono tre imprese italiane attive nel settore vitivinicolo, che hanno emesso singolarmente minibond - a tasso fisso e di durata pari a 7 anni - raccogliendo risorse complessive pari a 21 milioni di euro per finanziare i rispettivi piani di investimento e sviluppo sul mercato nazionale e internazionale. CDP e UniCredit, agendo in qualità di anchor investor dell'operazione, hanno sottoscritto ciascuna il 50% dell'ammontare complessivo di queste prime emissioni del programma. Le tre aziende coinvolte sono Feudi di San Gregorio Società Agricola S.p.A., Masi Agricola S.p.A. e Pasqua Vigneti & Cantine S.p.A.
  • UniCredit ha inoltre siglato recentemente una partnership con Federdoc e VALORITALIA, con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito per le aziende vitivinicole, con una soluzione finalizzata a trasformare il vino che riposa in cantina in liquidità finanziaria per le imprese. Grazie all’accordo, UniCredit mette a disposizione delle aziende appartenenti al settore nuovi finanziamenti garantiti da “Pegno Rotativo” su prodotti vitivinicoli DOP e IGP. Si tratta di una soluzione di finanziamento innovativa che consente di effettuare una valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito a breve e medio termine
  • Infine, per permettere alle imprese italiane del settore di cogliere appieno le opportunità legate all’e-commerce, UniCredit ha lanciato UniCredit Easy Ecommerce, una soluzione chiavi in mano per fornire ai propri clienti un sito e-commerce completamente operativo e personalizzato in base alle specifiche esigenze. Oltre a ciò  è ancora operativa, tramite UniCredit Easy Export, la partnership in esclusiva con Alibaba, leader mondiale dell'e-commerce, che permette alle aziende clienti della banca di accedere al più grande marketplace B2B al mondo, con un presidio in 190 paesi nel mondo e con oltre 160 milioni di operatori registrati. Ad oggi più del 70% degli operatori vitivinicoli attivi su alibaba.com ha aderito alla piattaforma tramite UniCredit e ha visto crescere i propri fatturati esteri mediamente del 21% anno su anno.

 

Filiera vino, la più integrata e competitiva - Ultima modifica: 2021-10-18T15:00:04+02:00 da Lorenzo Tosi

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