Aceto balsamico in smart working
In mezzo all’emergenza coronavirus c’è un prodotto che sembra non soffrire, almeno sul mercato interno, nonostante l’esigenza di aumentare la sicurezza delle linee di produzione. Federico Desimoni (Aceto Balsamico di Modena IGP): «La filiera che va dall’uva fino all’acetaia è la più controllata e certificata, auspico che l’emergenza inneschi una maggiore attenzione verso le garanzie di origine, di qualità e di sicurezza alimentare»
«Il nostro enoturismo stroncato sul nascere»
L’emergenza coronavirus è calata come una mannaia sull’azienda Dattilo di Roberto Ceraudo sulla costa ionica calabrese. «Abbiamo lavori di ristrutturazione dell’agriturismo bloccati a metà, disdette di tutte le prenotazioni e commercializzazione dei vini sospesa». Ma Ceraudo ha fiducia: «Ripartiremo solo se sapremo mostrare solidarietà tra Nord e Sud della penisola»
La Valpolicella si riorganizza per fare fronte all’emergenza
Primo: tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori. Secondo: salvaguardare l’immagine delle nostre produzioni sui mercati internazionali. Il direttore Olga Bussinello, ribadisce il ruolo chiave dei Consorzi e avverte: «Occorre pensare al presente ma anche al futuro, quando l’emergenza Covid 19 sarà finita dovremo disporre di strumenti adeguati per non disperdere le quote di vendita conquistate nei mercati chiave»
Rassicurare i mercati: la produzione di vino va avanti
Il Chianti Classico è pienamente operativo. In piena emergenza coronavirus Giovanni Manetti, presidente del Consorzio più antico di Italia ribadisce l’importanza di rassicurare produttori e consumatori internazionali con messaggi di continuità e di responsabilità
Raffaele Librandi (Cirò): «Pronti a resistere, ma serviranno sostegni per ripartire»
Dalla Lombardia alla Calabria il mondo del vino condivide in maniera solidale le proposte per superare i problemi legati all’escalation del coronavirus e all’allargamento della zona “arancione”. Raffaele Librandi, presidente del Consorzio Cirò: «Prima va tutelata la salute dei cittadini e dei lavoratori, poi però occorrono interventi efficaci a supporto dei redditi delle imprese e delle famiglie».
Come esportare Amarone se l’addetto vendite è respinto alle frontiere?
Il commercio di vino ai tempi del coronavirus. Tra blocchi logistici, richieste ingiustificate di certificati, fiere che saltano e discriminazioni del made in Italy la filiera prova a resistere. Il caso di Cantina Santa Sofia, marchio storico della Valpolicella
Nesos, produrre e degustare un vino di 2500 anni fa
Rivisitazione moderna della tecnica di appassimento che gli etruschi hanno appreso dagli antichi greci. I grappoli di Ansonica appassiti nelle profondità marine e poi invecchiati nelle anfore di Chio riportano alla luce i canoni sensoriali dell’epoca classica
La Doc Friuli Venezia Giulia ha il suo consorzio di tutela
Tre anni per trovare la quadra per la doc regionale nata nel 2016 e già sul podio come potenziale produttivo dopo Prosecco Doc e Pinot Grigio delle Venezie. Al presidente Giuseppe Crovato e ai ventidue soci fondatori il compito di valorizzare eccellenze regionali come la Ribolla Gialla
Cavit e LaVis di nuovo insieme
Patton e Libera firmano l’armistizio sul fronte dell’Adige. Val di Cembra e Ravina, riva sinistra e destra del grande fiume trentino, sono di nuovo a braccetto dopo la separazione di 13 anni fa. L’accordo prevede la cessione di Cesarini Sforza e Casa Girelli.
Reboro, l’idea vincente di quattro amici
Un inedito passito secco, una novità assoluta. Marco e Stefano Pisoni, Graziano Poli e Alessandro Poli, produttori illuminati della Valle dei Laghi in Trentino, condividono la scommessa di fare crescere questo vino rosso ottenuto dalle uve del vitigno Rebo coltivate in bio e appassite sulle arele. Una degustazione ne ha avviato la prima campagna commerciale dopo una maturazione tre anni in piccole botti di rovere più un anno di affinamento in bottiglia.