Franciacorta, la sfida di tutelare le bollicine di valore

Silvano Brescianini, presidente del Consorzio del Franciacorta Docg
Colpito dal blocco di export ed enoturismo, il principe dei Metodo Classico italiani trova nelle aperture di questi giorni e nella nuova formula di degustazioni en plain air la chiave per ripartire. Il presidente Silvano Brescianini: «L’emergenza Covid19 mette in luce la necessità di essere pronti al cambiamento, senza adeguarsi a soluzioni che arrivano dall’esterno»

Dalla Franciacorta un appello al Governo per fare di più a sostegno del vino e dei territori enoturistici di qualità. «Il settore alimentare e turistico in Italia rappresentano una fetta fondamentale per la nostra economia, ma dovremo cambiare i modi per poter arrivare al consumatore finale e per farlo avremmo bisogno di nuovi mezzi e sostegni da parte dello Stato».

A parlare è Silvano Brescianini, il presidente del Consorzio del Franciacorta, che

abbiamo intervistato per fare il punto della situazione alla luce del decreto Rilancio, da poco approvato. Un punto di vista interessante che arriva da un territorio noto per le bollicine d’alta qualità, il Franciacorta Docg, una realtà di 2.900 ettari a denominazione d’origine controllata e garantita su un vigneto complessivo di 3.229 ettari. E ancora: una produzione di 17,6 milioni di bottiglie di cui, nel 2019, oltre l’11% all’estero: in Svizzera, in Giappone, in Germania, in Usa, nel Regno Unito e in tanti altri Paesi del mondo dove sono amate le bollicine prodotte e affinate in provincia di Brescia, vicino al lago d’Iseo.

Vigneti in Franciacorta

Riserva già intaccata dalle gelate

Brescianini, il decreto Rilancio prevede una misura di 100 milioni di euro per la riduzione volontaria delle rese di Doc e Igt con la vendemmia verde: per almeno il 20% da calcolare sulla media degli ultimi 5 anni. Come valutate questa misura? 

Sono misure importanti ma non credo sufficienti per sostenere il mercato, per quanto ci riguarda in Franciacorta non credo avranno riscontro positivo anche perché le quantità di vino di riserva sono state erose dalla gelata del 2017. Credo proprio che questa vendemmia potrebbe essere una buona occasione per ripristinarle, sempre che il clima ce lo permetta.

 La regolarizzazione dei clandestini può essere concretamente d'aiuto alla carenza di manodopera per la prossima vendemmia?

Difficile rispondere, la manodopera in vendemmia arriva quasi esclusivamente dai paesi dell’est Europa, quindi non credo che questa misura possa essere d’aiuto in Franciacorta mentre probabilmente lo sarà nelle regioni del centro sud.

Perdite di fatturato superiori al 30%

Export, Horeca, degustazioni, vendite dirette. Possiamo quantificare il danno economico di questi mesi di chiusura?

Non abbiamo ancora il dato di aprile ma considerando che il canale Horeca e quello delle vendite dirette, che nei mesi primaverili solitamente sono in aumento per le visite in cantina durante i weekend e nei vari ponti di aprile e maggio, sono molto importanti per il Franciacorta e quindi il calo dovrebbe essere maggiore del 30%.

Export e enoturismo bloccati

Quali sono stati gli effetti del lockdown in termini di export e di vendite in Italia?

Siete pronti per la ripartenza dell’enoturismo?

Le vendite in Italia sono continuate grazie alle vendite online. Il consumo di alcol è aumentato durante la quarantena, chiaramente le vendite hanno subito un calo in Italia ma più contenuto, mentre l’export si è bloccato. Per l’enoturismo è stato un duro colpo, come dicevo prima, i mesi di marzo, aprile e maggio sono molto importanti per il nostro territorio, ma siamo positivi, con la stagione estiva si potranno consentire le visite nei vigneti e le degustazioni all’aperto.

Avete già pensato a pacchetti, iniziative e a una comunicazione specifica? 

Ci stiamo lavorando, stiamo ancora valutando le regole per ripartire. Nel frattempo stiamo promuovendo tutti i menu delivery dei ristoranti. Punteremo sicuramente su iniziative all’aria aperta.

La vendemmia si avvicina. Ci saranno problemi di manodopera o siete già organizzati?

Difficile rispondere adesso, molto dipende da come si evolveranno le prossime settimane. Cerchiamo di essere ottimisti, speravamo nella riapertura dei voucher, ma staremo a vedere.

Il Franciacorta è un prodotto di qualità quindi non dovrebbe esserci interesse per le misure di distillazione, ma come gestirete le giacenze e gli imbottigliamenti?

Arriviamo da diverse annate scarse non abbiamo problemi di eccedenze ad oggi, anzi.

Franciacorta, la sfida di tutelare le bollicine di valore - Ultima modifica: 2020-05-26T21:00:00+02:00 da Lorenzo Tosi

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