Il Consorzio Vita Salernum Vites nasce nell’anno 2012 quale associazione volontaria, senza fini di lucro.
Promosso dagli operatori economici coinvolti nelle singole filiere per tutelare le produzioni vitivinicole Doc e Igp della provincia di Salerno: le tre Dop Cilento, Castel San Lorenzo e Costa D’Amalfi e le due Igp Paestum e Colli di Salerno.
Complessivamente 136 soci effettivi, di cui 55 cantine, tutti utilizzatori e certificatori delle denominazioni tutelate. I numeri della produzione?
Oltre 182 mila bottiglie per la Doc Cilento e 64 ettari di vigna certificata; quasi 500mila bottiglie con la Doc Costa d’Amalfi e 69 ettari di vigneto “eroico”; e ancora: 607mila bottiglie per la denominazione più grande, la Igp Paestum con 135 ettari. Ma soprattutto un territorio di forte valenza enoturistica, in particolare la Costiera Amalfitana, perla paesaggistica e gastronomica d’Europa. Abbiamo parlato con il presidente del consorzio, Andrea Ferraioli, di enoturismo, misure di sostegno alla produzione e mercato.
L’incognita della fase 2
Presidente la stagione estiva si avvicina. Come sarà l’enoturismo in cantina ai tempi del coronavirus?
In questa prima fase i numeri legati all’enoturismo saranno contenuti e questo permetterà di poter accoglie i turisti nelle nostre cantine in modo adeguato e rispettando tutte le misure di sicurezza.
Come ha vissuto la fase 1 il settore vino e come pensate che sarà la fase 2?
La fase 1 nel nostro territorio è stata critica poiché i nostri soci sono artigiani che producono vini di fascia medio alta e quindi con la chiusura del canale Horeca e delle esportazioni hanno e stanno soffrendo per il blocco del commercio. La fase 2 è un’incognita, sarebbe preferibile aprire le attività gradualmente e con le dovute precauzione per non ritornare nuovamente nella fase 1.
Flessibilità nella produzione
Prevede che nel vostro territorio ci saranno aziende che destineranno vino da tavola alla distillazione per ricavarne alcol a uso medicale. E su questo qual è la posizione assunta dal Consorzio?
Non credo che nei nostri territori ci siano aziende, soci, che opteranno per questa strada.
La vendemmia verde è una soluzione che ritenete utile e pensa che le cantine del vostro territorio la praticheranno?
E’ la misura migliore che lo Stato possa mettere in campo, aumentando anche sensibilmente il contributo, per dimostrare la volontà di essere vicini ai piccoli agricoltori. Molte aziende credo che aderiranno alla vendemmia verde.
Pensa che andrete incontro a una carenza di manodopera in vista della vendemmia? E come vi state organizzando su questo fronte?
Non credo che nella nostra zona avremo questi problemi.
Come giudica le misure fin qui adottate per il sostegno econ
omico alle imprese, dalla cassa integrazione alle misure per la liquidità?
Piccoli palliativi, sono necessarie misure più concrete ed efficaci per le aziende del nostro settore.
Legati alle sorti dell’Horeca
Possiamo fare un bilancio economico riguardo alle vendite di vino delle aziende consorziate? Il calo è stato importante? E l’export?
I dati nazionali rispecchiano la nostra provincia – 80% Horeca e – 40% Gdo e nel nostro territorio sono molto poche le aziende che lavorano in Gdo, quindi tragga lei le dovute conclusioni. L’export naturalmente è fermo, solo in alcune nazioni estere il commercio è ancora attivo ma non tutte le aziende hanno la capacità di penetrare questi mercati.
Il consorzio prevede iniziative per potenziare il commercio online?
Il consorzio non è adibito alla commercializzazione ma solo alla promozione e tutela dei marchi, proprio per sostenere gli associati è stata attivata una campagna sui social a 360 gradi per promuovere i vini, i vigneti, i volti e il territorio della provincia salernitana.