L’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna è pronta a ripartire il 18 maggio riaprendo una finestra sull’enoturismo, in attesa dell’estate, e puntando sull’accoglienza, l’ospitalità e la qualità della filiera agroalimentare.
Via a un piano integrato per il rilancio
Il lockdown ha costretto il management a una riflessione anche sui modelli comunicativi, così la ripartenza non sarà neutra, ma sostenuta nei prossimi mesi da un piano media integrato da qualche centinaio di migliaia di euro: una cifra da definire sulla base dei progetti che verranno approvati in base alla rimodulazione delle attività Ocm presentate alla Regione.
Il piano verrà declinato sui vari strumenti: carta stampata, pubblicità, radio e social network.
Inoltre per sostenere l’ecommerce è in preparazione una nuova piattaforma comune che mette in rete l’offerta enologica delle cantine associate, integrando anche i singoli store
aziendali. Ma anche il primo portale enoturistico regionale, presto online con la piattaforma www.enoturismoemiliaromagna.it
Sulla bilancia oltre 200 cantine associate tra produttori di vino, aceto balsamico e distillati. Ne abbiamo parlato con Ambrogio Manzi, il direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna.
«È il momento della positività e della proposta»
Direttore, quando riaprirete come riaprirete?
Come Enoteca Regionale riapriremo il 18 maggio, salvo imprevisti che coinvolgano nostri negozi sia in Italia sia all’estero. Come? Con la solita voglia di fare, mettendo in campo quanto ci è possibile in termini di risorse economiche e professionali. Cercheremo di essere positivi e propositivi, sperando che la situazione contingente continui a migliorare e a dare fiducia alle aziende e alle persone.
Incontri, degustazioni guidate, vendite dirette, possiamo quantificare il danno economico di questi mesi di chiusura?
È difficile in questa fase determinare la perdita. Per tutte quelle aziende, soprattutto medie e piccole, il cui canale di vendita principale è rappresentato dall’Horeca la perdita è stata ovviamente totale in questi mesi. Simulando una ripresa, comunque incerta e molto lenta, in ogni caso per il 2020 la perdita media sarà superiore al 50%. Meglio, invece, per chi lavora con la Gdo. In questo caso le aziende hanno mantenuto il proprio fatturato, in alcuni casi anche aumentato.
Comunicazione da ripensare
Come si è riprogrammata la comunicazione dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna? Ci anticipa qualcosa?
La nostra comunicazione è stata rivista e rimodulata rispetto a quanto programmato prima dell’epidemia. Riprenderemo con più vigore il nostro progetto sul turismo del vino, che doveva prendere ufficialmente il via proprio in occasione del Vinitaly 2020. Quindi comunicheremo la nostra grande capacità d’accoglienza e l’ospitalità tipica emiliano-romagnola, valorizzando quelle aziende che si sono impegnate in questo percorso enoturistico assieme a noi.
Poi lavoreremo su diverse opportunità di vendita per le nostre aziende sia nel canale Horeca che nella Gdo. Rilanceremo quindi il made in Emilia-Romagna vitivinicolo con un importante piano media che coinvolgerà radio, tv, carta stampata, social. Non lasceremo nulla al caso e tutto sarà coordinato per ottimizzare sforzi e risorse disponibili.
Nuova piattaforma ecommerce
Sul fronte del commercio elettronico cosa farete per sostenere i vostri associati?
Stiamo preparando una nuova piattaforma comune con le nostre aziende, una piattaforma unica basata sulla vendita condivisa anche con gli store digitali delle singole aziende.
L’enoturismo diventa slow
L’enoturismo vuol dire anche vendite dirette e introiti da degustazioni. Avete pensato a pacchetti e iniziative di rilancio da far partire non appena arrivano indicazioni chiare di riapertura dal governo?
Da questo punto di vista partiamo avvantaggiati, in quanto lavoriamo da diversi anni su un importante progetto di enoturismo che dovevamo presentare al Vinitaly. Pensiamo che in fase di ripresa post Covid-19 l’enoturismo, per la sua peculiarità slow e all’insegna della natura, rappresenti una delle possibilità più concrete fra le tante che si leggono e si sentono quotidianamente.
Al nostro progetto SETER - Sistema dell’Enoturismo dell’Emilia-Romagna, presto online con il portale www.enoturismoemiliaromagna.it hanno già aderito decine di cantine emiliano-romagnole. L’obiettivo è di promuovere a livello internazionale le esperienze e le proposte turistiche delle cantine e dei produttori, facendo leva sul patrimonio umano, artistico, culturale ed enogastronomico. Possiamo offrire al turista un’esperienza d’inestimabile valore, autentica e d’immersione in un territorio ricco di storia.
Queste esperienze spaziano dalla semplice degustazione alla permanenza di più giorni con un’offerta originale e integrata che esalta il turismo slow e le specificità locali, aumentando la visibilità dei prodotti di qualità e integrando il reddito dei nostri associati. Intendiamo essere presenti con quest’offerta turistica attraverso un sistema che combini la vendita online, la ristorazione emiliano-romagnola e gli appuntamenti fieristici previsti in calendario, non appena riprenderanno.
E per raggiungere il nostro target internazionale utilizzeremo un sistema di prenotazione oggi leader nella commercializzazione del turismo esperienziale online, attraverso l’operatore Magnetour, adottato dalle principali organizzazioni d’incoming, così da poter lavorare anche in sinergia con quanti nella nostra Regione già lavorano in ambiti similari.
Guardiamo al 2021. Quali saranno i Paesi target delle vostre azioni di marketing e con quali valori comunicativi?
Abbiamo la fortuna di avere tante cantine dell’Emilia-Romagna vocate all’export e sia in Europa che in tanti Paesi del resto del mondo riusciamo a fare una programmazione anche dal punto di vista del marketing, comunicando con le nostre aziende i valori del territorio e dei nostri prodotti.