Una cantina che ha fatto dell’enoturismo un cavallo di battaglia, con un museo del vino interno, proposte di degustazioni guidate e una “galleria olfattiva” dedicata al nettare di Bacco. La cantina Zeni 1870 nel 2020 festeggia 150 anni, una ricorrenza che sarà rifesteggiata in grande stile anche l’anno prossimo per i 150+1.
Garda senza turismo
Colpa del coronavirus che anche sul lago di Garda ha gettato un territorio dai grandi numeri turistici in una desolazione surreale; pronto, però, a ripartire non appena finisce l’emergenza con lo spirito e la capacità imprenditoriale dei veneti e dei lombardi.
La cantina Zeni grazie anche al museo del vino accoglie a Bardolino (Verona) oltre 100mila visitatori l’anno, un numero che adesso sarà necessariamente rivisto al ribasso, di quanto non è possibile ancora prevederlo. Ne abbiamo parlato con Fausto Zeni, produttore con la famiglia di vini Doc e Docg: Bardolino, Valpolicella (anche Superiore e Ripasso), Amarone, Recioto, Lugana e Soave. Oltre un milione di bottiglie e una quota export dell’80% ...
Pronti a “dare gas”
Immaginiamo di ripartire a fine aprile, seppur gradualmente. Qual è la prima cosa che fa per la sua azienda?
La prima cosa sarà “dare gas” alle vendite, con offerte particolari per i clienti o accogliendo loro richieste su prodotti specifici, coccolandoli e incentivandoli con i nostri vini unici e inimitabili. Ma molto dipenderà dall’evoluzione del virus che, in ritardo rispetto all’Italia, si sta sviluppando in tanti altri Paesi.
Vi trovate sul lago di Garda, territorio turistico ed enoturistico. Per la prossima estate, si spera, ci dovremo accontentare degli italiani. Vi state già organizzando? E come?
Qui sul Garda noi siamo già pronti ad accogliere gli ospiti, quando sarà possibile, così come lo sono gli alberghi, i campeggi e l’interno nostro, bellissimo, comprensorio turistico. In cantina abbiamo un punto vendita completamente rinnovato, un Museo del Vino e da due anni un’innovativa galleria olfattiva, unica in Italia esclusivamente dedicata al vino. Abbiamo in programma eventi e degustazioni mirate anche per i nostri 150 anni che festeggiamo in sordina quest’anno e in pompa magna l’anno prossimo come i 150+1, vista la situazione odierna. Speriamo che la situazione si normalizzi il prima possibile in modo da poter salvare almeno in parte la prossima stagione turistica.
Dove avanza il virus, il mercato si ferma
Come avete riorganizzato il lavoro? Come procedono le vendite?
Abbiamo ridotto le presenze del personale in azienda e la stessa produzione al minimo, rispettando le regole per lavorare in piena sicurezza e in base ai protocolli previsti. Il calo degli ordini è evidente: molti Paesi, tra cui tutta l’Europa, stanno rallentando fortemente.
Dove siete presenti? Dove pensate, e in che misura, di subire i maggiori contraccolpi?
Siamo presenti in 40 mercati soprattutto in Europa, ma anche in Usa, Canada, Cina e Russia. E’ presto per fare una stima, ma dove il virus si sta sviluppando, lì il mercato di conseguenza si sta fermando.
Per la gestione della campagna avete problemi di manodopera?
No, al momento in campagna non abbiamo problemi di manodopera, ma potrebbero presentarsi più avanti a maggio e giugno.
Le attuali misure del governo vi sono utili e come pensate di applicarle concretamente?
Il Governo si sta muovendo come tutta l’Europa: le prime misure vanno nella giusta direzione ma chiaramente la portata del problema è molto vasta e serviranno ingenti risorse per cercare di aiutare le aziende a “sopravvivere”.
Una lezione da ricordare
Che lezione impara da produttore di vino da questa situazione inimmaginabile fino a poco tempo fa?
Che in futuro dovremo tenere bene a mente quello che stiamo vivendo oggi e dovremo anche preparare le aziende a fronteggiare situazioni simili, nella speranza che tutto questo non si ripeta più. Ma dovremo anche investire di più sulla conservazione e la tutela del nostro territorio: lo stop ai movimenti di questi giorni ci ha regalato infatti un calo dello smog e dell’inquinamento, un dato che certamente fa riflettere rispetto al nostro modello economico basato sul consumo.
Pensiamo positivo, quanto meno cerchiamolo: spiragli di luce? Nuove opportunità tra le pieghe di questa situazione ce ne sono?
In questo momento d’estremo caos è difficile trovare nuovi spiragli. Sicuramente le vendite su internet hanno avuto un forte impulso e anche noi con il nostro shop online, che usiamo per il mercato Italiano, stiamo registrando un forte incremento.