Terre Cevico investe per crescere nel mercato americano

Videointervista a distanza a Marco Nannetti

Acquisita una forte partecipazione in Wine Life selections, uno dei maggiori importatori di vino italiano a New York. Il presidente Marco Nannetti: «Non è il momento di ritirarsi ma di consolidare una presenza internazionale sempre più importante»

Diversificare la gamma, i posizionamenti, i Paesi, i clienti di riferimenti ma rafforzare gli investimenti nell’internazionalizzazione.

I mercati mondiali sono in difficoltà a causa delle conseguenze economiche del coronavirus, ma per Terre Cevico non è il momento di ritirarsi, bensì di consolidare la sua già forte presenza internazionale.

Alleanze strategiche

Attraverso alleanze strategiche nel mercato americano ad esempio. La realtà cooperativa con sede a Lugo (Ra) ha infatti appena stretto una forte partnership con Wine Life Selections, esclusivo importatore e marketer particolarmente attivo nel mercato dello stato di New York.

Un accordo che prevede una consistente partecipazione in questa società. Fondata nel 2019 da Jack Cacciato e Carmine Valle, Wine Life Selections è l'evoluzione di quattro decenni di esperienza nell’importazione e commercializzazione di etichette italiane di successo.

«Il mercato americano – dichiara Marco Nannetti, presidente di Terre Cevico nella videointervista linkata a questo articolo – è proprio in questi giorni in forte difficoltà a causa del Covid19, ma rimane il maggiore mercato mondiale».

«La partecipazione in uno dei più attivi e importanti importatori specializzati ci consentirà di cogliere l’opportunità di crescere negli States appena le condizioni economiche e sanitarie lo consentiranno, spero già ne 2021».

Nella videointervista: i numeri, la filosofia e la strategia
di Terre Cevico per la ripartenza post-Covid19

I numeri di Terre Cevico

«Anche perché la nostra è una cooperativa internazionale col cuore in Romagna». Oggi Terre Cevico può contare su circa 7 mila ettari di vigneto, gran parte dei quali in Romagna, condotti da circa 5 mila soci viticoltori, in grado di fornire uve per una quantità di vino stimata in oltre 1 milione di ettolitri, e 100 milioni di bottiglie prodotte. Terre Cevico, quindi, gestisce oltre il 30% della produzione del bacino romagnolo e oltre la metà del vino del gruppo è venduto confezionato.

Dai risultati del bilancio 2019 emerge la forte crescita del gruppo: 167 milioni di euro di fatturato consolidato (+1,83%), 71 milioni di patrimonio netto (+1,40), 49,3 milioni di export (+12,98), 7,1 milioni di plusvalore riconosciuto ai soci (+4,22%).

Export ancora in crescita

Di rilievo la crescita dell’export (con vendite in 65 paesi e quattro mercati in evidenza: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Stati Uniti e Russia.

«Nei primi due mesi dell’anno – ricorda Nannetti – la crescita dell’export è stata travolgente pari a circa il 20%, poi con l’emergenza Covid19 ha rallentato, ma a oggi comunque il saldo rimane positivo rispetto al pari data del 2019».

Numeri che spingono la cooperativa a consigliare ai soci di rinunciare a misure come la vendemmia verde parziale e la distillazione di crisi. L’attività di cantina è andata avanti a pieno regime anche nel periodo del lockdown, senza ricorso agli ammortizzatori della cassa integrazione.

Le cantine

Terre Cevico comprende una serie di società (Terre Cevico, Le Romagnole, Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli) ed altre partecipazioni(tra cui cantine Giacomo Montresor e Bolé)

Terre Cevico investe per crescere nel mercato americano - Ultima modifica: 2020-07-28T03:51:06+02:00 da Lorenzo Tosi

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