La vendemmia anticipata di un’annata bollente

Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini prevedono rese in tenuta nonostante il clima: dalla consueta analisi in corso di raccolta emergono produzioni mediamente costanti, qualità in crescita, mercato che inizia a sentire il peso della crisi

Vendemmia 2022: nell’anno delle temperature record il vigneto Italia mostra incredibili doti di resilienza. La conferma viene dal tradizionale appuntamento con le previsioni vendemmiali “ufficiali”. Il 14 settembre a Roma, presso la sala Cavour del Ministero delle Politiche agricole, Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini hanno presentato l’indagine frutto della loro rinnovata collaborazione.


In sintesi

Quantità. L'elaborazione di Assoenologi-Ismea-Uiv fa ipotizzare una produzione nazionale di uva intorno ai 65 milioni di q, pari a circa 50,27 milioni di ettolitri di vino, in linea con lo scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino - dato Agea).

Qualità. Annata di buona e ottima la qualità: dai primi riscontri analitici sulle uve si evidenziano delle gradazioni potenziali medio alte. Particolare attenzione è rivolta ai tenori polifenolici delle uve a bacca rossa che determinano potenziali aspettative di eccellenza per i vini da invecchiamento.


Riscontri fin troppo positivi

I riscontri delle prime previsioni sono infatti fin troppo positivi. Mai come quest’anno dalle medie nazionali e regionali non emergono le difficoltà accusate in alcune aree produttive a causa degli stress idrici e termici che hanno caratterizzato l’annata.

Riccardo Cotarella

Le rese in vino sono infatti stabili (50,27 milioni di ettolitri, più e meno uguali al 2021); le qualità buone con punte di ottimo; dal mercato emergono invece i primi segnali di una contrazione per la campagna di commercializzazione 2022-23 a causa della crisi inflattiva, dopo gli ottimi riscontri della campagna appena chiusa.

«Per mesi – ricorda Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi - abbiamo seguito con apprensione, il protrarsi dell’evento siccitoso che dalla seconda decade di maggio, accompagnato da temperature superiori alla norma, ha interessato la quasi totalità della nostra penisola».

Tratto dall'articolo in Primo piano su Terra e Vita 27/2022

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Il millesimo più siccitoso

Per comprendere meglio la portata dell’anomalia di questo 2022 basti pensare che da un’analisi condotta sulla piovosità media per il periodo 1902-2002, il totale medio di 426 mm di pioggia dall’inizio dell’anno registrato nelle regioni del Nord si colloca al secondo posto dopo il 1922, la cui media era di 424 mm.

Ciò si traduce in una riduzione del 46% di precipitazioni da inizio anno a fine luglio per l’Italia rispetto agli ultimi 30 anni, ma non basta. L’anomalia climatica riguarda infatti anche le temperature eccezionalmente elevate. I primi sette mesi dell’anno hanno infatti proiettato il 2022 come l’anno più caldo di sempre nel nostro Paese, solo le piogge di agosto hanno fatto rientrare le temperature nella norma e hanno riportato i livelli idrici ad una soglia meno critica.

Difficoltà che non hanno inciso sulle rese totali e che hanno addirittura inciso positivamente sulle qualità. «È doveroso al proposito – stigmatizza Cotarella - evidenziare lo straordinario lavoro di ricerca e applicazione a cui gli enologi e i vignaioli si sono dedicati per adattare le tecniche di gestione di vigneto e cantina agli effetti del climate change».

«Le innovazioni nelle operazioni colturali e nelle tecniche di lavorazione e conduzione dei vigneti, accompagnati dalla grande unica biodiversità ampelografica italiana, ci garantiscono, a livello mondiale, l’unicità delle nostre produzioni nazionali».

Chi raccoglie prima

Rimane l’impatto evidente delle anomalie climatiche sulla tempistica delle raccolte. La stagione vendemmiale è iniziata infatti nell’ultima decade di luglio, con le basi spumante in Sicilia, seguita dalla Puglia e dalla Lombardia con Franciacorta e Oltrepo. Tra la metà di agosto e la prima settimana di settembre, nella maggior parte delle regioni italiane si sono raccolte le varietà precoci mentre il pieno della vendemmia in tutt'Italia si stima sarà anticipato rispetto alle ultime annate alla metà di settembre, per concludersi verso la fine di ottobre.

Prime previsioni di produzione di vino e mosto in Italia

Regioni 2022 (migliaia di ettolitri) Var.% 2021/22
Piemonte 2.510 -9%
Lombardia 1.050 -20%
Trentino Alto Adige 1.360 +10%
Veneto 11.456 -3%
Friuli Venezia Giulia 2.019 0
Emilia - Romagna 7.380 +4%
Toscana 2.290 +12%
Marche 895 +5%
Lazio 895 +5%
Abruzzo 3.348 0
Campania 700 +4%
Puglia 10.630 +3%
Sicilia 4.331 -5%
Sardegna 515 15%
Altre 890  
TOTALE 50.270 0%

Fonte Prime previsioni 2022 Assoenologi-Ismea- Uiv

Mercato interno ed export

Riguardo ai prezzi alla produzione, la campagna 2021/22 si è conclusa con un bilancio piuttosto positivo. L’indice Ismea segna infatti un +12% del settore vino nel suo complesso in confronto alla campagna precedente, nonostante una produzione piuttosto abbondante.

«Partendo dai vini comuni – descrive Fabio Del Bravo, Direttore Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea - si registra un +19% per i bianchi, mentre per i rossi l’incremento è del 9%. I listini delle Igt sono saliti del 6%, mentre i prezzi medi di Doc-Docg sono cresciuti del 17%, con i bianchi che hanno sfiorato il +20% ».

Un entusiasmo smorzato dalle notizie che riguardano le prime battute della campagna di commercializzazione 2022/23, che evidenziano un lieve calo soprattutto sul mercato dei vini comuni sulla

Sulle sorti del mercato dei mesi prossimi peseranno anche i volumi delle scorte che, in attesa del dato ufficiale delle dichiarazioni di giacenza, al 31 luglio Cantina Italia colloca a 47,5 milioni di ettolitri rispetto ai 45,3 milioni del 2021.

Sul lato degli scambi internazionali, nel primo semestre dell’anno i principali Paesi (Russia esclusa) hanno visto calare globalmente i volumi dell’1%, con andamenti differenziati tra gli spumanti (+9%) e i vini fermi confezionati (-3%), con gli sfusi a saldo zero. Sulla variabile valore, complice anche l’apprezzamento del dollaro americano sull’euro, il dato globale segna +4%, ma anche qui la dinamica vini spumanti/fermi è a doppia andatura: rispettivamente +19% per le bollicine, contro 0,4% per gli still wines.

Tratto dall'articolo in Primo piano su Terra e Vita 27/2022

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I riscontri dalle Regioni

Piemonte. Alte temperature e scarsità assoluta di precipitazioni (meno di 200 mm dal 1°gennaio) hanno fatto registrare sofferenze sui terreni più asciutti sin da inizio luglio. L'invaiatura è eccezionalmente cominciata verso il 10 di luglio. All’inizio di agosto alcuni temporali violenti seguiti da piogge moderate hanno cambiato l’andamento riducendo l’anticipo vegetativo e tonificando la vegetazione. Si prospetta una vendemmia anticipata di circa una settimana con produzioni inferiori rispetto lo scorso anno e condizione sanitaria dell’uva eccezionalmente positiva.

Lombardia. Anche qui l’annata si presenta molto complicata e di grande difformità per le cause climatiche ben note. È previsto un anticipo di vendemmia di circa 10-12 giorni. Riguardo alla qualità sia delle uve rosse che bianche, grazie alle piogge del mese di agosto che hanno ristabilito i normali equilibri, si prospetta un’annata molto interessante seppur non molto carica a livello produttivo soprattutto in Valtellina, Franciacorta, Bergamasca, Grada e Lugana.

Liguria. Vendemmie in forte anticipo, qualità delle uve è generalmente buona con gradazioni medio alte e quadri aromatici interessanti nonostante la siccità. La produzione sarà leggermente inferiore.

Trentino Alto Adige. Andamenti differenziati tra fondovalle, dove non si evidenziano situazioni di stress e pedecollina e collina dove si sono registrate carenze irrigue. Le piogge degli ultimi mesi hanno favorito una parziale reidratazione dei grappoli. La vendemmia delle varietà bianche precoci e a basse quote, è iniziata l’ultima settimana di agosto. La maggior parte dell’uva verrà vendemmiata dalla seconda decade di settembre per poi concludersi verso l’inizio di ottobre, con i Cabernet Sauvignon.La qualità sul futuro vino si presume eccellente.

Veneto. Il deficit pluviometrico non ha interessato solo l’estate, ma anche la primavera ed il precedente inverno, con impatti più significativi nelle zone di alta collina e pedemontana. Acidità più basse della media per le varietà a bacca bianca ma buone dotazioni zuccherine. Qualità eccellente per i rossi, soprattutto dove si è irrigato.

Friuli Venezia Giulia. Siccità e temperatura superiori allo storico già in primavera. Ritardi nei germogliamenti recuperati in fase di fioritura. Da un punto di vista qualitativo l’annata 2022 sorprende per positività, che in modo inaspettato sta iniziando a dare punte di eccellenza.

Emilia Romagna. Come nel resto d’Italia, in molti vigneti si sono rilevate criticità per il caldo e la mancanza di precipitazioni. La sofferenza maggiore ha riguardato sicuramente le zone collinari dove la possibilità di irrigare è scarsa. In primavera un fenomeno di cascola fiorale ha riguardato in particolare il Grechetto gentile. Le grandinate hanno interessato solo aree ridotte di collina. Raccolte con 7-10 giorni di anticipo, qualità positiva.

Toscana. Primavera molto asciutta, con pochissimi attacchi di funghi patogeni. Il clima arido dell’estate ha portato ad una crescita moderata degli acini con fenomeni di stress idrico localizzati.  In estate si sono registrate molte catture di tignola e tignoletta, anche se non si sono registrati danni rilevanti. Le piogge cadute da metà agosto hanno permesso alle piante di recuperare  i ritardi causati dalla siccità e portare avanti la maturazione che è arrivata con alcuni giorni di anticipo.

Marche. Il mese di giugno 2022 è stato in assoluto il più caldo mai registrato con un’anomalia di +4°C ri-spetto al periodo 1981-2010. La mancanza di acqua ha influenzando la crescita degli acini. Raccolte in anticipo di circa una settimana, con il Pecorino già nell’ultima decade di agosto e Sangiovese che mostra un particolare anticipo rispetto agli anni passati. Qualità buona e ottima con punte d'eccellenza per il buono stato sanitario delle uve.

Lazio. La stagione 2022 si è avviata con un discreto ritardo in virtù delle basse temperature di marzo. Dopo alcune sporadiche piogge nei primi giorni di aprile, è perdurata una stagione siccitosa con temperature molto al di sopra della media che ha portato ad un rallentamento del ciclo vegetativo. La situazione fitosanitaria appare buona salvo qualche sporadico focolaio di oidio.

Umbria. Da segnalare, nei primi giorni di luglio, le grandinate in zona Orvieto e Montefalco che hanno provocato in alcune zone anche danni molto gravi. I vigneti non irrigati soffrono di stress idrici importanti, le produzioni per pianta ap-paiono basse e probabilmente saranno basse anche le rese uva/vino. La salute dei grappoli è buona.

Abruzzo. I vitigni precoci hanno avuto un’ottima allegagione. I vitigni tardivi, in modo particolare il Montepulciano, hanno avuto delle fasi fenologiche un po’ più dilatate. Dal punto di vista fitoiatrico, i vigneti si presentano sani, non ci sono stati particolari focolai d’infezioni, solo l’oidio si è manifestato in modo sporadico nei vigneti più sensibili. é opportuno sottolineare attacchi, anche se modesti, di fillossera a Chardonnay e Trebbiano. I vigneti sono fisiologicamente attivi, non presentano sintomi di stress, biotici ed abiotici.

Campania. Temperature elevate sin dall’inverno, piovosità contenuta. Una gestione agronomica più accurata e ragionata, che proprio i cambiamenti climatici degli ultimi anni ci hanno abituato a perseguire, ci ha aiutato a tenere sotto controllo la sanità dei nostri vigneti. L’elevata temperatura media ha causato un anticipo generalizzato sulle fasi fenologi-che della pianta di 7-8 giorni. La buona escursione termica delle temperature gior-no/notte fa prevedere un contributo positivo sulla qualità delle uve.

Puglia. Anche qui l’andamento climatico eccezionale di questa annata ha lasciato il segno: da maggio fino in luglio caldo torrido e siccità prolungata, ma non si segnalano particolari danni da stress idrico fatto salvo alcuni vigneti giovani e in zone marginali dove non era presente l’impianto di irrigazione.Alcune grandinate hanno colpito a macchia di leopardo le province di Brindisi, Taranto, Bari e Foggia. L’annata 2022, dalle prime stime si accinge ad essere, con un vigneti in buona salute e un carico di uva equilibrato.

Calabria. Piogge pressoché inesistenti unitamente a temperature roventi hanno messo a dura prova i vigneti. La vite si è mostrata estremamente adattabile, infatti, arriva a ridosso della vendemmia con un carico in linea con l’annata precedente. Vendemmie in anticipo di qualche giorno.

Sicilia. Scarse precipitazioni già a partire dall’inizio dell’anno, ma le viti hanno utilizzato molte delle riserve accumulate durante gli ultimi mesi del 2021 mostrando un’ottima capacità di adattamento e di resilienza. Le piogge di agosto hanno portato refrigerio in molti areali, consentendo una ripresa vegeto-produttiva positiva che ha determinato una situazione favorevole. La vendemmia è iniziata a fine luglio, con un anticipo da 2 a 5 giorni. L’annata 2022 sarà sicuramente annoverata per l’ottima qualità dei vini.

Sardegna.  Le fasi fenologiche sono risultate in anticipo mediamente di 4-5 giorni. Tutte le uve mostrano un’ottima qualità, sia le varietà a bacca bianca precoci come il moscato e le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon, sia varietà tradizionali come il Nasco, la malvasia il Nuragus il Torbato. Il Vermentino si mostra in un uno stato di grazia. Si prevede in linea generale una ottima raccolta sia per le uve bianche che rosse.

La vendemmia anticipata di un’annata bollente - Ultima modifica: 2022-09-18T09:30:27+02:00 da Lorenzo Tosi

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