Impasse preoccupante su promozione e dealcolati

Rimpallo di responsabilità tra ministero dell’agricoltura e dell’economia. La riunione del Consiglio di Unione italiana vini registra ritardi burocratici che compromettono la competitività delle imprese

Ocm vino-promozione e dealcolati suscitano le principali preoccupazioni di Unione italiana vini (Uiv). Questi temi sono stati infatti dibattuti nel corso del Consiglio nazionale che si è tenuto presso l’Azienda Bellavista a Erbusco (Bs) il 9 giugno.

Lollobrigida rassicura, Giorgetti frena

Nonostante le rassicurazioni del ministro Francesco Lollobrigida che, nel corso dell’assemblea Federvini del 7 giugno, aveva promesso una veloce pubblicazione del decreto di attuazione dell'Ocm  vino, i tempi si sono invece allungati dopo le recenti richieste di “aggiustamento” da parte del ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti. L’ok alla misura è così ulteriormente rinviato al 21 giugno, con il competitor francese ha già emanato il bando da quasi 2 mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre.

Dealcolati nel limbo

Contestualmente, Uiv rileva il permanere della situazione di impasse sul fronte della produzione e commercializzazione dei prodotti dealcolati, che in Italia restano ancora inibite nonostante il via libera da parte dell’Unione Europea e le reiterate sollecitazioni dell’associazione imprese italiane del vino presso il ministero dell’Agricoltura per risolvere uno stallo che di fatto genera un evidente svantaggio competitivo. Per Unione italiana vini la situazione di stallo su questi due aspetti strategici risulta ancora più pesante nel contesto di brusco rallentamento dei mercati internazionali registrato in questi primi mesi dell'anno.

Lo svantaggio competitivo dei ritardi burocratici

Lamberto Frescobaldi, Uiv

«Le istituzioni – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – ci stimolano a una ulteriore crescita con l’obiettivo di superare il competitor francese nella leadership mondiale del mercato del vino».

«Un obiettivo giusto, che le imprese italiane del vino sono consapevoli di poter raggiungere, a patto però che ognuno faccia la propria parte. Lo svantaggio competitivo generato dai ritardi delle amministrazioni nelle scelte non aiuta lo sviluppo del mercato, tra l’altro in un periodo di forte incertezza con un livello di giacenze ben oltre la soglia di sicurezza In diverse aree strategiche del Paese».

Incubo giacenze

L’analisi del mercato emersa nel corso del Consiglio Uiv, a cui hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in collegamento), e il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, acuisce l’apprensione degli imprenditori.

Secondo l’Osservatorio Uiv, ad aprile il livello delle giacenze ha superato il +5% rispetto al pari periodo dello scorso anno, nonostante una campagna vendemmiale 2022 chiusa con volumi in contrazione dell’1%. In forte crescita gli stock delle Dop (+9%).

Prezzi dello sfuso al palo

Una situazione che comincia a riverberarsi sui prezzi dello sfuso - in discesa soprattutto al Sud - con la Germania che sta acquistando in regime di low cost. Anche le vendite all’estero evidenziate nell’anteprima export primo trimestre presso le principali piazze extraUe, registrano la fatica di mercati importanti, in particolare in Uk, Canada, Giappone, Cina e Corea del Sud. In forte rallentamento, per la prima volta dopo anni di crescita, anche gli spumanti.

Impasse preoccupante su promozione e dealcolati - Ultima modifica: 2023-06-14T12:23:36+02:00 da Lorenzo Tosi

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