L’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con aumenti del 58% nell'ultimo anno e mezzo secondo una rilevazione Coldiretti e Filiera Italia, è finito al centro di una indagine dell'Antitrust.
Istruttoria per intesa restrittiva della concorrenza
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Berlin packaging Italy, Bormioli Luigi, O-i Italy, Verallia Italia, Vetreria cooperativa piegarese, Vetreria etrusca, Vetri speciali, Vetropack Italia e Zignago vetro per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.
Aumenti coordinati a partire dal 2022
Secondo l’Autorità, "le società si sarebbero coordinate, almeno a partire dal 2022, nel richiedere ai propri clienti analoghi aumenti di prezzo delle bottiglie di vetro nello stesso arco temporale. Questo coordinamento potrebbe essere il risultato di un accordo o di una pratica concordata per evitare il confronto concorrenziale tra i principali operatori del settore".
Ispezioni anche presso Assovetro
I funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle società e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, tra cui Assovetro, l’Associazione Nazionali degli Industriali del Vetro.
Confcooperative plaude all'iniziativa dell'Antitrust
A plaudire all'iniziativa dell'Antitrust anche Confcooperative, che evidenzia come "l'impennata dei prezzi del vetro è elemento di forte criticità che da anni grava sulle imprese agroalimentari e che impatta direttamente anche sull’aumento dei prezzi dei beni alimentari, dal vino alle conserve. Se il costo del vetro non subirà riduzioni, si rischia di compromettere seriamente la competitività di molte nostre imprese".
Prezzi alti anche con costi energetici in calo
Secondo l’analisi del centro studi Divulga su un campione di 300 aziende, sottolineano invece da Coldiretti e Filiera Italia, "se nel 2022 il balzo dei costi è stato giustificato dai picchi di prezzo per l’elettricità (543 euro per megawattora) e per il gas (233 euro per megawattora), la successiva discesa delle quotazioni energetiche non ha avuto però effetti positivi sui prezzi del vetro".
Preoccupa anche il nuovo Regolamento sugli imballaggi
Da tempo le associazioni dei produttori di vino lamentano la corsa dei prezzi di quella che per loro è una materia prima fondamentale per la produzione.
"I continui aumenti dei prezzi del vetro - secondo Confcooperative - assume una valenza ancora più impellente nell’attuale congiuntura che vede incombere sulle imprese le possibili ripercussioni del nuovo Regolamento sugli imballaggi attualmente in discussione in Europa".
I costi frenano la competitività del vino italiano
A preoccupare è la competitività del vino italiano, con le vendite all'estero già in frenata, soprattutto negli Stati Uniti che rappresentano il principale mercato di sbocco del vino italiano con un crollo dell’8% nei primi sette mesi del 2023, e con le esportazioni in calo dopo un decennio dell'1% in valore.
Confronto allargato con il Ministero del Made in Italy
"Sarebbe auspicabile – sottolinea ancora Confcooperative – che l’impatto del costo del vetro sull’industria alimentare venga affrontato al più presto, facendone oggetto di un confronto allargato nell’ambito del tavolo istituito dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sul carrello anti-inflazione".