Il vino italiano alla prova delle sfide del vetro leggero

    Iniziativa in Toscana delle Donne del Vino: le analisi di mercato e i trend dei consumatori al centro di una riflessione per ridurre l’impatto ambientale della produzione del vino

    Il contenimento del peso delle bottiglie, il riciclo del vetro e l’indicazione in etichetta del corretto processo di smaltimento sono fra le proposte europee: entro sette anni è prevista una quota fra il 5 e il 10% di bottiglie riusate fra quelle immesse sul mercato

    Le Donne del Vino Toscane hanno fatto visita alla Vetreria Etrusca di Montelupo Fiorentino per dare vita al convegno dal titolo "Vetro leggero: sfide e nuovi trend".
    L'iniziativa che ha visto la presenza dell’assessore alle pari opportunità Stefania Fontanelli e la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi.

    Il punto di vista di 22 donne del vino di Veneto e Toscana

    Il tema ha sviluppato il percorso avviato con primo questionario somministrato nel 2021 dal quale emergeva una sensibilità ambientale molto diffusa fra le produttrici italiane di vino.
    Al centro le risposte alle 22 interviste a "donne del vino" produttrici di Veneto e Toscana corredate da analisi del mercato e dai trend dei consumatori.

    Sensibilità ambientale femminile più alta

    Primo elemento emerso è la conferma della diffusa volontà delle donne di contribuire alla riduzione dell’impronta carbonica del vino.
    Evidente anche come la scelta dell’utilizzo del vetro leggero sia sempre accompagnata dalla presenza di certificazione BIO o Sostenibile.

    In Italia il vetro leggero è uno svantaggio competitivo

    La capacità di comunicare le proprie scelte ambientali risulta meno uniforme ed è migliore nelle aziende grandi (sopra 50 milioni di fatturato), con particolare riferimento ai mercati scandinavi e anglosassoni.
    In Italia, invece, la questione risulta quasi irrilevante. Nella penisola l’utilizzo di vetro leggero sembra costituire quasi uno svantaggio competitivo per la cantina produttrice.

    I falsi miti intorno alle bottiglie di vetro leggero

    Interessante a riguardo l’esito dell'analisi sui “falsi miti” riguardanti il vetro leggero: lascia passare la luce e questo rovina la qualità; nelle bottiglie di vetro leggero il vino ha una vita più breve; l'azienda ha voluto risparmiare nel packaging...".

    Scelta "obbligata" per i vini super premium

    Si tratta di tutte fake news, è stato sottolineato, che associano il peso del contenitore all’importanza del contenuto e spiegano la reazione negativa di operatori e consumatori italiani.
    E' questo uno dei principali motivi per cui il peso del vetro sale quando viene usato su vini super premium.

    Serve una campagna di educazione dei consumatori

    Questo spiega il sentiment di molte cantine che si sentono sole di fronte alle scelte ambientaliste e chiedono una «consumer education» che passi da giornali, guide e consorzi.
    Altro problema del vetro leggero riguarda il minor numero di formati, circostanza che talvolta costringe a modificare il look delle bottiglie.

    L'impegno ambientale ha un costo economico

    La ricerca mostra come per le cantine l’impegno sull’ambiente è visto soprattutto come un dovere etico e non tanto come un’opportunità, poichè ha un costo economico e, per alcune pratiche come l’uso del vetro leggero, non ha una certificazione conosciuta come la fogliolina BIO per cui non ottiene un ritorno commerciale.

    Le proposte europee sul riuso delle bottiglie

    Il contenimento del peso delle bottiglie, il riciclo del vetro e l’indicazione in etichetta del corretto processo di smaltimento sono fra le proposte europee per ridurre l’impatto ambientale della produzione del vino: ad esse si sta affiancando il riuso delle bottiglie usate con un progetto che prevede, entro sette anni, una quota fra il 5 e il 10% di bottiglie riusate fra quelle immesse nel mercato europeo. La percentuale dovrebbe salire fino all'80% entro il 2040.

    Le criticità del circuito di recupero e sanificazione

    Rispetto a quest’ultimo progetto le opinioni delle produttrici sono molto caute e vengono evidenziate le grosse difficoltà soprattutto riguardo alla tappatura.
    Infatti, anche ammettendo un’omologazione dei vetri a pochi formati e l’allestimento di un circuito di recupero e sanificazione delle bottiglie usate, è difficile immaginare l’assenza di differenze fra i colli dei contenitori fatti da vetrerie diverse.
    Difformità che potrebbero creare seri problemi ai premium wine e ai vini da invecchiamento.

    Il vino italiano alla prova delle sfide del vetro leggero - Ultima modifica: 2023-06-11T19:36:33+02:00 da Gilberto Santucci

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