Via ai bandi promozione dell’Ocm vino 2019

Gian Marco Centinaio
Il ministro Centinaio dà il via libera ad un decreto che stanzia quasi 100 milioni sui quasi 337 totali sono a disposizione di questa misura. Le associazioni di categoria: «era una misura attesa, ma la mancanza di concertazione e condivisione apre un pericoloso precedente»

E’ stato pubblicato il 31 maggio 2019 nel sito del Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo il bando per la presentazione dei programmi di promozione dell’Ocm vino 2019.

Si apre così ufficialmente la nuova campagna di promozione che fissa al 1°luglio 2019 il termine della presentazione dei programmi nazionali.

La scadenza riguarda quindi solo i programmi nazionali che vengono finanziati con la quota nazionale di 30 milioni di euro assegnata dal bilancio comunitario. La restante quota di 70 milioni di euro è invece ripartita tra le varie Regioni e Provincie autonome e i termini di presentazione dei programmi regionali verranno fissati nei prossimi giorni con provvedimenti delle singole regioni.

Ricordiamo che la misura promozione è una delle cinque misure previste dall’Ocm vino che per il 2019 può contare su circa 336 milioni di euro provenienti dal bilancio comunitario ai quali si aggiunge un’analoga quota nazionale come di seguito ripartiti:

Misura Stanziamento
Promozione sui mercati dei Paesi terzi 98.832.504,30
Ristrutturazione e riconversione vigneti 126.769.014,34
Vendemmia verde 0,00
Investimenti 90.395481,36
Distillazione sottoprodotti 21.000.000,00
Totale 336.997.000,00

 

Il calendario nazionale e regionale

In ogni caso il Decreto Ministeriale fissa anche i termini entro i quali gli uffici ministeriali e quelli regionali dovranno svolgere le relative istruttorie per consentire all’Agea la stipula dei contratti e l’avvio delle relative azioni di promozione nei paesi esteri.

In particolare il decreto stabilisce che entro il 25 settembre 2019, le Regioni dovranno far pervenire ad Agea la graduatoria dei progetti multiregionali ammissibili a finanziamento, mentre il 30 settembre 2019 è la scadenza entro cui le Regioni devono consegnare al Ministero ed Agea la graduatoria dei progetti regionali ammissibile, ed entro la stessa data il Ministero deve trasmettere ad Agea la graduatoria dei progetti nazionali ammissibili a contributo.

I soggetti beneficiari che non richiedono l’anticipo realizzano le attività a decorrere dal 1° gennaio 2020, terminano entro il 30 agosto 2020 ed entro tale data presentano domanda di pagamento completa. I soggetti beneficiari che richiedono l’anticipo realizzano le attività dal 1° gennaio 2020, terminano entro il 31 dicembre 2020 e presentano domanda di pagamento completa entro il 28 febbraio 2021.

Chi può richiedere i contributi

I contributi possono essere richiesti da:

  • organizzazioni professionali e interprofessionali,
  • organizzazioni di produttori di vino e loro associazioni,
  • consorzi di tutela e loro associazioni,
  • produttori di vino,
  • soggetti pubblici con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli,
  • associazioni temporanee di imprese e di scopo tra i soggetti di cui ai punti precedenti,
  • consorzi, associazioni, federazioni e società cooperative,
  • reti di impresa.

Requisiti e limiti

I soggetti proponenti per poter presentare domanda di contributo, devono avere nella voce “totale di scarico del vino imbottigliato/confezionato” estratto dalla giacenza alla chiusura del 31 luglio 2018 del registro dematerializzato un quantitativo di vino imbottigliato/confezionato pari almeno a 750.000 litri. Nel caso di soggetti proponenti in forma collwettiva ciascun soggetto partecipante produttore di vino deve avere nella voce “totale di scarico del vino imbottigliato/confezionato” estratto dalla giacenza alla chiusura del 31 luglio 2018 del registro dematerializzato un quantitativo di vino imbottigliato/confezionato pari almeno a 150.000 litri.

Per i progetti a valere sui fondi di quota nazionale il contributo minimo ammissibile non può essere inferiore a 250mila euro per Paese terzo e a 500mila euro qualora il progetto sia destinato ad un solo Paese terzo. Le Regioni, nei propri avvisi, possono fissare un contributo minimo ammissibile diverso da quello previsto per i progetti a valere sulla quota nazionale.

Per i soggetti proponenti in forma collettiva per ciascun soggetto partecipante di appartenente alla categoria delle medie e grandi imprese, il contributo massimo richiedibile è pari al 5% del valore del fatturato globale riportato nell’ultimo bilancio oppure in altro documento da cui esso possa essere desunto. Nel caso di soggetto partecipante appartenente alla categoria di micro e piccole imprese, il contributo massimo richiedibile è pari al 10% del valore del fatturato globale riportato nell’ultimo bilancio oppure in altro documento da cui esso possa essere desunto.

Le azioni che possono essere finanziate

Gli interventi ammessi al sostegno, da attuare in uno o più Paesi terzi, sono:

  • azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
  • partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
  • campagne di informazione;
  • studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

Decreto emesso senza confronto con la filiera

Le organizzazioni agricole riunite nella filiera vino, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Unione italiana vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi hanno espresso disappunto per l’emanazione del decreto avvenuta senza una opportuna concertazione o almeno un confronto con la filiera destinataria degli interventi.

“Un momento di condivisione, peraltro coerente con la nuova impostazione dei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione – precisa una nota della Filiera - avrebbe sicuramente garantito una maggiore aderenza del decreto direttoriale alle finalità che la misura di promozione intende realizzare. È per questo che la filiera del vino rinnova piena disponibilità anche immediata ad un confronto con il Ministero, con l’obiettivo di dare piena corrispondenza agli obiettivi della misura e superare le criticità nell’interesse di tutto il settore vitivinicolo italiano”.

Le Organizzazioni della filiera in un comunicato congiunto hanno aggiunto che “Si tratta di un bando particolarmente atteso da tutte le imprese vitivinicole italiane perché consente di sostenere l’ingresso dei nostri vini nei mercati extra Ue attraverso un importante sostegno finanziario e di aprire nuove opportunità per i produttori. Proprio per queste ragioni, tenuto conto anche di quanto già accaduto in passato, stupisce il fatto che il Ministero non abbia ritenuto opportuno avviare un confronto pubblico e trasparente con le organizzazioni di rappresentanza per la definizione delle regole e dei contenuti del Bando 2019”.

Via ai bandi promozione dell’Ocm vino 2019 - Ultima modifica: 2019-06-05T12:59:00+02:00 da Lorenzo Tosi

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