Vendemmia verde e distillazione di crisi: un mezzo fallimento

Teresa Bellanova e Ernesto Abbona
Corsa contro il tempo per non perdere 61 milioni del decreto rilancio. L’ipotesi è quella di una distillazione “sprint” per le denominazioni d’origine. Ma occorre cambiare la legge entro ottobre e attivare la misura entro dicembre

Vendemmia verde e distillazione di crisi: un mezzo fallimento, ma si può rimediare. Il vino è uno dei prodotti agroalimentari più colpiti dagli effetti del lockdown da Covid19.

Distillazione di crisi e riduzione del potenziale produttivo attraverso la vendemmia verde parziale sono le due misure messe a punto la scorsa primavera dal Ministero delle Politiche agricole, e condivise dal tavolo di filiera, per fare fronte alla forte riduzione di reddito accusata dalle aziende vitivinicole soprattutto a causa della chiusura del canale Horeca.

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Il bilancio della ministra Bellanova

Il bilancio delle due misure è stato fatto dalla ministra Teresa Bellanova nel corso della conferenza stampa digitale per la presentazione delle previsioni vendemmiali 2020 di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana vini.

Sono solo 14 i milioni di euro richiesti dalle cantine per la distillazione di crisi a fronte di uno stanziamento da 50 milioni dai fondi del Piano nazionale di sostegno dell’Ocm. E sono solo 39 i milioni che coprirebbero le adesioni alla misura della vendemmia verde parziale secondo le prime stime provvisorie del Mipaaf a fronte dei 100 milioni di euro stanziati dalla legge di rilancio (la legge di conversione del Decreto Rilancio  - Dl 34/2020).

La videoconferenza sulle previsioni vendemmiali 2020

Richiesti meno del 50% degli stanziamenti

Significa che gli impieghi sono ben al di sotto del 50% degli stanziamenti e che il settore vitivinicolo rischia seriamente di perdere ingenti risorse che sarebbero estremamente utili in un delicato periodo di crisi economica.

Anche se i 36 milioni stornati dalla distillazione di crisi possono essere automaticamente ripartiti tra le altre misure dell’Ocm vino come ristrutturazione vigneti, promozione sui mercati terzi e investimenti, lo stesso non vale per i 61 milioni provenienti dal bilancio nazionale che devono essere assolutamente impiegati entro la fine di dicembre.

Distillazione “sprint”

Nel primo caso le richieste della filiera vitivinicola, rappresentate da Ernesto Abbona presidente di Uiv, è quella di potenziare la misura promozione passando da 100 a 150 milioni di euro e introducendo a livello europeo maggiori elementi di flessibilità, con la possibilità di finanziare anche attività digitali, viste le difficoltà di organizzare eventi in presenza a causa delle restrizioni anti-covid19. Ovviamente il successo della misura è legato all’attenuazione dell’emergenza covid19 in quelli che sono i nostri mercati di riferimento.

Serve massima celerità

Nel caso invece degli stanziamenti non spesi dalla vendemmia verde, riservati alle produzioni di maggiore qualità, l’idea a cui si sta lavorando è l’attivazione di una distillazione “sprint” per i vini a denominazione di origine. Giuseppe Blasi, capodipartimento Mipaaf, ha raccomandato infatti la massima celerità per l’attivazione della misura.

La prima riunione di filiera sarà attivata la prossima settimana. Serve la massima convergenza tra le parti presenti al tavolo di filiera serve una modifica normativa per riuscire a inserire la misura nella conversione del Dl agosto (Decreto Legge 14 agosto 2020, n. 104 Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia) entro metà ottobre, per poi inserire modalità attuative innovative che consentano di finanziare l’operazione prima della sua attuazione. L’ipotesi è quella di un corrispettivo da 50 a 70 centesimi per litro di vino Dop distillato (il premio di 27 cent/litro per la distillazione di crisi dei vini da tavola è risultata infatti ampiamente insufficiente).


Le regioni dove le misure hanno avuto successo

Sono Sicilia e Toscana le regioni che hanno più aderito alla vendemmia verde parziale assorbendo più della metà degli utilizzi. La percentuale di è però alta anche in Umbria e Calabria. Secondo Giuseppe Blasi, capodipartimento Mipaaf, queste richieste sono indicative e delineano le aree in cui le prospettive del settore appaiono più cupe.

Riguardo invece alla distillazione di crisi, le regioni in cui la misura ha avuto più successo sono state Lazio, Marche e Puglia in cui le amministrazioni regionali hanno integrato, con appositi interventi, gli stanziamenti ministeriali per arrivare a un premio da 40 cent al litro decisamente più competitivo per le scelte degli imprenditori.

Vendemmia verde e distillazione di crisi: un mezzo fallimento - Ultima modifica: 2020-09-03T18:35:42+02:00 da Lorenzo Tosi

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