Ok delle Regioni al decreto sulla vendemmia verde parziale

Corsa contro il tempo per attuare la misura entro il 31 luglio. In caso di overbooking della misura gli importi possono essere ridotti del 5% in base alla graduatoria redatta da Agea

La Conferenza Stato-Regioni dà il via libera alla vendemmia verde parziale per la corrente campagna vitivinicola 2020/2021.

Il decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali contiene le procedure attuative, previste dal Decreto Rilancio, per l’erogazione del contributo da corrispondere alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine (DOP) ed a indicazione geografica (IGP).

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Giuseppe L'Abbate

attente valutazioni sull’impatto per il settore vitivinicolo espletate da organi tecnici – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate al termine della Conferenza  si è raggiunta l’intesa sul provvedimento odierno che stanzia 100 milioni di euro, a titolo di aiuto, a favore dei produttori di uve destinate alla produzione di vini di qualità (DOP e IGP), che aderiscono alla riduzione volontaria della produzione di uve e che contestualmente siano in regola con la presentazione della dichiarazione di raccolta delle ultime cinque campagne vitivinicole».

Doppio obiettivo

La vendemmia verde parziale mira a sostenere le eccellenze della viticoltura italiana in un momento tanto incerto come quello attuale. Si tratta di una pratica agronomica che consiste nella rimozione parziale dei grappoli non ancora giunti a maturazione ovvero della mancata raccolta di una parte degli stessi, garantendone in tal modo il miglioramento della qualità e il mantenimento dell’equilibrio del mercato vitivinicolo.

L’impegno alla riduzione della produzione non può essere inferiore al 15% rispetto alla resa media aziendale regionale delle ultime cinque campagne, riferita a DOP e IGP, escludendo le campagne con produzione massima e minima, relative alle medesime tipologie di vino.

Gli importi degli aiuti

L’aiuto massimo concesso per ettaro è di:

  • 400 euro, in caso di uve destinate a vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT);
  • 700 euro per i vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) con resa inferiore o uguale a 130 ql/ha;
  • 600 euro per i DOC con resa maggiore a 130 ql/ha;
  • 900 euro per i DOC con resa inferiore o uguale a 100 ql/ha,
  • 800 euro per i DOC con resa superiore.

Corsa contro il tempo

Parte ora una corsa contro il tempo per attuare la misura. Dopo la pubblicazione del decreto attuativo le aziende vitivinicole avranno infatti tempo solo fino al 31 luglio per attuare la misura.

Federvini ricorda che, per beneficiare dell’aiuto, il produttore deve presentare una domanda telematica all’Organismo Pagatore competente per la Regione su cui insistono i vigneti oggetto di aiuto entro il 31 luglio 2020. In caso di superfici vitate a DOP e IGP ricadenti su più Regioni, il produttore presenta una domanda per ciascuna Regione in cui intende ridurre la produzione.

Il produttore che beneficia dell’aiuto si impegna a non incrementare, per la campagna vendemmiale 2020, la resa di produzione per le tipologie DOP, IGP e vino comune ottenuta nelle Regioni in cui non è stata presentata domanda o in cui questa non sia stata accolta, rispetto alla resa media regionale per le medesime tipologie. In caso contrario, decadono dall’aiuto tutte le domande presentate dal produttore.

Sottoutilizzazione o sovrautilizzazione delle risorse

Qualora le richieste dovessero superare le risorse finanziarie disponibili (100 milioni di euro), AGEA redige una graduatoria unica a livello nazionale ammettendo all’aiuto un numero di domande corrispondenti all’importo stanziato maggiorato del 5%, sulla base dei seguenti criteri:

  1. Prioritariamente, le domande con maggiore riduzione della produzione proposta rispetto al valore minimo (15%), escludendo le domande con una riduzione di produzione superiore al 50% rispetto al valore medio della riduzione della produzione delle domande ricevute;
  2. in via successiva, le domande con rese medie aziendali regionali più basse;

In caso di overbooking della misura, gli importi massimi previsti per le diverse tipologie di uva possono essere ridotti fino ad un massimo del 5%;

L’aiuto è pagato entro il 31 dicembre 2020.

Si ricorda, infine, che l’importo massimo dell’aiuto per Azienda agricola è fissato a € 100.000, in quanto la misura rientra nel Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza Covid-19 stabilito dalla Commissione europea con la Comunicazione C (2020) del 19 marzo 2020.

 

Ok delle Regioni al decreto sulla vendemmia verde parziale - Ultima modifica: 2020-07-10T01:30:18+02:00 da Lorenzo Tosi

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