Vigneti irrobustiti e “impacchettati”

Impianto con reti a “minigonna” con effetto di protezione da grandine, sole, vento e insetti
La novità: reti multifunzione contro sole, vento e grandine (e magari anche contro le fitoplasmosi)

La messa a punto di soluzioni per la difesa antigrandine a mezzo reti risale all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso.

Cinquant’anni di prove

Anche la viticoltura rientrò fin dalla prima introduzione di queste soluzioni di protezione fra gli ambiti da esplorare per una eventuale applicazione e per averne conferma basti pensare alle sperimentazioni svolte con reti impregnate di poltiglia bordolese o tessute con fili di rame allo scopo di espletare, in concomitanza di una pioggia, un’efficacia antiperonosporica oggi improponibile pur se con il pregio di essere localizzata ed anti-deriva.

Difendere la produzione dalla grandine significa salvaguardare la disponibilità del prodotto nel presente e nel futuro. Oltre alla multifunzionalità che deriva dall'effetto ombreggiante e anti-insetto di questa soluzione.

Filari con le “minigonne”

Sulle forme d’allevamento dove si attua la vendemmia manuale l’installazione delle reti antigrandine è sicuramente semplice e gestibile sia con strutture che interessano l’intero appezzamento che con le soluzioni cosiddette a ‘minigonna’ (foto) per filari singoli che sono anche più economiche. A grandi linee si consideri che in questi casi il costo  della sola rete può variare fra i 5 e gli 8.000 euro per ettaro a seconda dei sesti fra le file e dell’altezza della vegetazione che si intende coprire.

A questi ovviamente andranno sommati i costi degli accessori di fissaggio e quelli di manodopera per la posa in opera che però trovano nella palificazione dei moderni vigneti una struttura già sufficientemente solida.

Reti meccanizzabili

Ovviamente nei vigneti con elevato grado di meccanizzazione la gestione dei teli di protezione è molto più complessa perché ostacola alcune operazioni colturali, esempio cimatura o defogliatura, ed in particolar modo la vendemmia. Per la raccolta meccanica per esempio è indispensabile che la rete venga accuratamente arrotolata e legata, in una posizione nella quale non sia d’intralcio al passaggio della vendemmiatrice.

Effetto ombreggiamento

Quello delle soluzioni di gestone delle reti nei vigneti meccanizzabili è un fattore che nei prossimi anni sarà fondamentale per la messa a punto di sistemi pratici in un’ottica di incremento di utilizzo delle reti antigrandine multifunzione sia climatico che fitosanitario. Come strumento di contrasto ai cambiamenti climatici in atto oltre alla protezione dalla grandine le reti potrebbero avere anche un effetto ombreggiante, le nere del 16% e le bianche il 6%, o sul controllo della temperatura, le reti bianche scaldano di 2° centigradi in più rispetto alle nere mentre entrambe riducono leggermente la ventilazione della chioma. Da non dimenticare infine che il leggero incremento della temperatura sotto rete può esercitare anche un apprezzabile effetto antibrina.

Soluzione anti-flavescenza?

Non da ultimo si consideri che le reti, in funzione della dimensione della loro maglia di tessitura, possono anche esercitare una funzione di protezione biologica dall’ingresso di insetti che nel caso del vigneto, oltre che gli adulti di tignoletta, potrebbero essere i vettori di Legno nero e Flavescenza dorata che in questo periodo stanno mettendo in ginocchio importanti aree viticole nazionali. E se la soluzione fosse proprio questa?

Sintesi da Terra e Vita 11/2023

 

Vigneti irrobustiti e “impacchettati” - Ultima modifica: 2023-03-28T01:13:28+02:00 da Lorenzo Tosi

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