Informare e raccontare il tappo a vite attraverso i produttori che ne fanno uso e, contemporaneamente, promuovere il vino e il suo territorio attraverso il tappo a vite. È stata questa la finalità dell’evento “Svitando Svettando”, organizzato da Guala Closures – protagonista mondiale per la produzione di chiusure per alcolici e bevande – presso il suggestivo Skyway Monte Bianco di Courmayeur.
Emanuele Sansone, Direttore Generale Business Unit Italia di Guala Closures, all’apertura dell’incontro: «Vogliamo far parlare il territorio per informare e promuovere quello che è il concetto di tappo a vite, secondo noi di Guala Closures una soluzione di tappatura importante e alternativa alle chiusure che la storia del vino ci racconta tradizionalmente e culturalmente».
I numeri di Guala Closures
31 stabilimenti, 5000 dipendenti, un fatturato di 880 milioni di euro per un totale di 18 miliardi di chiusure prodotte per i mercati acqua, vino, olio e spirits, 300 modelli e 210 brevetti. È Federico Donato, Business Development Manager – Wine Global di Guala Closures, a presentare i numeri che identificano Guala Closures nel mondo. In particolare per il mercato vino, Guala nel 2022 ha prodotto 2,5 milioni di chiusure con oltre 10 modelli venduti in più di 100 Paesi.
«Abbiamo ambiziosi obiettivi di eccellenza e sostenibilità – sottolinea Federico Donato –. L’eccellenza ci contraddistingue sin dalla nostra nascita e si concretizza in tutti gli ambiti, a partire dalla ricerca e sviluppo fino alla qualità senza compromessi dei nostri processi produttivi e dunque dei nostri tappi. La sostenibilità è un altro fattore caratterizzante, una sostenibilità innanzitutto economica a cui facciamo ovviamente attenzione, ma che decliniamo poi in una sostenibilità ambientale e sociale. Siamo molto radicati in tutte le comunità in cui operiamo, sia in Italia che all’estero».
Su 30 miliardi di chiusure per il vino prodotte in tutto il mondo, il 37% è rappresentato dal tappo a vite che fa registrare un +9% rispetto al 2015; il 54% spetta al tappo sughero a fronte però di un calo del 7% (vs 2015).
Perché scegliere il tappo a vite?
Come spiega Federico Donato, per il perfetto mantenimento delle qualità organolettiche del vino: grazie alle sue caratteristiche, infatti, il tappo a vite permette una micro ossigenazione costante, una corretta evoluzione del vino e un’omogeneità qualitativa anche in caso di vecchie annate. Federico Donato riporta uno studio condotto dall’Australian Wine Research Institute (AWRI) che ha evidenziato forti correlazioni positive tra la quantità di SO2 trattenuta nel vino, la freschezza dei caratteri del frutto e l’assenza di imbrunimento. Il tappo a vite si è dimostrato superiore e più performante rispetto alle altre 13 modalità di chiusura oggetto dello studio di AWRI.
Ma sono molti altri i motivi che inducono all’utilizzo del tappo a vite: la sua facilità d’utilizzo, le infinite possibilità di customizzazione e personalizzazione che permettono di differenziare la propria bottiglia e creare un look premium; la sua convenienza e la sua totale riciclabilità: quando si parla di tappo a vite, si fa riferimento a un concetto di sostenibilità a 360°. Non bisogna poi dimenticare la possibilità di offrire al cliente finale, e dunque al consumatore, tramite ad esempio un qr code presente sul tappo a vite, infinite possibilità di engagement.
Guala ha voluto dare concretezza alla spiegazione tecnica attraverso testimonial di eccezione, tra cui alcuni produttori appartenenti al gruppo de “Gli Svitati” che hanno raccontato il loro modo di fare vino e tapparne le bottiglie.
Diego Corradi, export manager presso l’azienda agricola Graziano Prà, ha sottolineato come all’estero il tappo a vite sia ormai la chiusura per antonomasia per il vino. Nel 2021 l’azienda agricola ha adottato il tappo a vite per il 90% della sua produzione e da quest’anno la adotterà anche su alcune Riserve.
A sostegno del tappo a vite anche Matteo Pojer della cantina Pojer e Sandri: «Dalla vendemmia 2023 le nostre bottiglie saranno chiuse al 100% con tappo a vite».
L’evento si è concluso con una cena accompagnata da degustazioni comparative di due vini della stessa cantina chiusi l’uno con tappo a vite, l’altro con tappo sughero.
Ben sintetizza l’evento di Guala Closures il commento finale di Walter Massa di Vigneti Massa, azienda anch’essa pioniera del tappo a vite in Italia: “Svitiamo l’universo!”.