Lo produce l'azienda vitivinicola biologica Di Giovanna a Sambuca di Sicilia.
Helios 830 metri, Grillo in purezza che si fregia della Doc Sicilia, esprime il terroir irripetibile del vigneto "Fiuminello", situato alle pendici del Monte Genuardo, in un incontaminato areale a parco naturale, tra le provincie di Agrigento e Palermo, nel cuore della Sicilia.
La finezza del vigneto d'alta quota
A Vinitaly 2023 Gunther Di Giovanna, intervistato da Lorenzo Tosi nel suo stand all'interno del padiglione 2 dedicato alla Sicilia, ne descrive il profilo elegante, caratterizzato da un bouquet espressivo in cui affiorano le note di pompelmo rosa, fiori bianchi e frutti tropicali. Il suolo minerale, ricco di sedimenti marini e il sole di Sicilia donano un finale vibrante, sapido e fresco al tempo stesso.
«É l'etichetta più rappresentativa delle tenute situate nel comune di Sambuca di Sicilia (Ag) e rappresenta una sfida, la scommessa di riuscire a esaltare le note aromatiche di questa vitigno autoctono siciliano in un areale estremo».
La morbidezza del Nero d'Avola
Al polo opposto la morbidezza del Vurria Nero d’Avola Doc Sicilia, espressione più tipica della Tenuta Miccina, una delle tre che ricadono nel Comune di Contessa Entellina (Pa), catatterizzato da sentori di amarena e frutti di bosco, violetta e piacevoli note speziate.
La migliore interpretazione di un terroir completamente diverso, caratterizzato da terreni magri, sassosi e tufacei.
La novità Pét-nat presentata a Vinitaly
A Verona Gunther presenta anche la novità del Rufulia Pet-Nat Catarratto Igp Terre Siciliane. Pét-nat è l'abbreviazione di pétillant naturel, un termine francese che si traduce approssimativamente in naturalmente frizzante.
Un metodo ancestrale imbottigliato senza filtrazione ottenuto dalle uve Catarratto prodotte nel vigneto San Giacomo, sempre a Sambuca.
La svolta naturale di Di Giovanna è caratterizzato da un corpo sottile, con bouquet complesso di agrumi, frutti gialli oltre al marchio di fabbrica della persistente sapidità.
«Un vino da degustare al tramonto e in buona compagnia, per apprezzare anche nel bicchiere la sensazione data dal sole siciliano e da una folata di vento (rufulia, per l'appunto, in dialetto locale)».
Ventisei anni di biologico
Vero custode del territorio e sostenitore dei vitigni autoctoni siciliani Gunther è, assieme al fratello Klaus Di Giovanna, erede di una delle più antiche famiglie del vino in Sicilia, il portabandiera della tradizione del biologico siciliano.
L'anno scorso l'azienda ha infatti festeggiato i 25 anni di produzione bio certificata da Suolo e Salute.
I genitori Aurelio e Barbara Di Giovanna, convinti sostenitori dell'unicità dell'espressione territoriale di questa isola posta al centro del Mediterraneo, hanno messo sin dal lontano 1968 la loro competenza e passione al servizio del rilancio della produzione vitivinicola siciliana.
Oggi la quinta generazione dei Di Giovanna continua a puntare, nelle tenute di Contessa Entellina (Pa) e Sambuca di Sicilia (Ag), sulle chance di vitigni autoctoni come Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Grillo, Catarratto e su alcune varietà internazionali come Chardonnay, Syrah e Merlot coltivati nei cinque vigneti di famiglia situati nelle piccole Doc di Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia, nel cuore delle Terre Sicane. Cento ettari in tutto di cui 65 a vigneto bio.
Una scelta, quella del bio, mai messa in discussione. Nemmeno oggi che la "barca" della sostenibilità del vino italiano si è "appesantita" perchè affollata da una miriade di loghi e richiami a nuovi standard alternativi. «La certificazione - assicura Gunther - e la serietà di un metodo di produzione che si basa sulla terzietà dei controlli e sulla reciprocità continua ad essere la chiave che apre i mercati di tutto il mondo».
Per info: http://www.di-giovanna.com/