Allarme flavescenza dorata in Trentino

Sintomi di Flavescenza dorata
L’avanzata del giallume e le strategie per contrastarla al centro della 14° giornata tecnica della vite e del vino organizzata dalla Fondazione Mach

La flavescenza dorata è ormai pandemica in più di metà del territorio viticolo del Trentino. Dalla Vallagarina, alla Valsugana, all’Alto Garda. È questo il problema più importante che il Trentino si trova ad affrontare per la difesa nel comparto vitivinicolo.

Una difesa attiva che coinvolge le istituzioni pubbliche la Provincia, la FEM, il Consorzio Vini del Trentino e le cantine sociali. Un’emergenza che ha focalizzato la tradizionale giornata tecnica della vite e del vino organizzata per la 14a volta dalla Fondazione Edmund Mach (Fem).

L'assessore Giulia Zanotelli, Claudio Ioriatti e Mario Del Grosso Destreri alla Giornata tecnica della vite e del vino a San Michele all'Adige

Monitoraggio ed estirpo

Dopo i saluti del direttore generale della Fem Mario Del Grosso Destreri, che ha ricordato l’importanza dell’appuntamento, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Trento Giulia Zanotelli ha affermato come «il tema dei giallumi della vite sia di assoluto rilievo pertanto richieda un piano condiviso con tutti i soggetti del mondo agricolo».

«Il monitoraggio costante e l’estirpo delle viti infette deve essere prioritario in quanto i danni provocati preoccupano fortemente il modo produttivo». L’assessore ha quindi colto l’occasione per ricordare l’impegno della Provincia autonoma di Trento con il confronto di tutti i soggetti interessati nel portare avanti le nuove linee sulle quali si baserà la PAC per il periodo 2023 2027 avendo particolare attenzione all’agricoltura di montagna ed ad una politica agricola a favore dei giovani.

La mattinata è stata moderata dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Claudio Ioriatti che in apertura dei lavori ha ricordato l’importanza di questo confronto con i contributi anche dei colleghi dell’Ersa del Friuli e del Consorzio Vini del Trentino.

La lotta al vettore

Scaphoideus titanus, vettore di Flavescenza dorata

Il tecnico FEM Alberto Gelmetti ha ricordato l’importanza di contenere la diffusione dello Scafoideo, una cicalina che diffonde la flavescenza dorata. Nell’arco di pochi anni è arrivata a diffondersi in tutte le aree vitate del Trentino attaccando innanzi tutto i vigneti biologici e le viti resistenti. Dove si è aspettato fine anno per l’estirpo, nell’arco di soli 2 anni la fitoplasmosi si ha raggiunto il 20% d’incidenza. Con le prove in campo si stanno cercando degli insetticidi che siano in grado di abbattere la quantità di insetti ma ad oggi i risultati non sono soddisfacenti.

Stefano Rizzi ha portato i dati del monitoraggio su quasi metà dei vigneti trentini nel quale sono state individuate oltre 57 mila viti sintomatiche.

Peronospora e oidio sotto controllo

In merito all’andamento fitosanitario della stagione Stefano Corradini e Maurizio Bottura hanno affermato che siamo usciti da un anno non particolarmente problematico per la peronospora e ancora meno per l’oidio, poi dal 5 agosto le condizioni meteo sono state ideali fino alla vendemmia che così ha potuto essere di qualità sia per le uve a bacca bianca che quelle a bacca rossa, a parte le zone grandinate. Una menzione particolare meritano le uve base spumante di ottima qualità.

Ma arriva il Black Rot

Un tema sul fronte sanitario delle viti che sta preoccupando è l’arrivo del Black Rot, (marciume nero), presente da oltre 30 anni nelle pianure friulane ed ora arrivato anche in Valsugana, dove sono in osservazione particolarmente lo Chardonnay e il Muller Thurgau. Bisogna tenere alta l’attenzione ha affermato Sandro Bressan, tecnico dell’ERSA Friuli Venezia Giulia, e ha spiegato come la diffusione sia dovuta all’eliminazione nei calendari di difesa della vite di talune molecole attive contro questa malattia.

L'aula magna della Fondazione Mach durante la giornata tecnica della vite e del vino 2021

Parlando della vendemmia di quest’anno Mario Malacarne e Luciano Groff, hanno riferito di una vendemmia più scarsa, ma eccellente dal punto di vista qualitativo con un ottimo equilibrio: uve perfette per zuccheri e acidità che ad esempio per il Trento Doc è il massimo che si potesse aspettare ha affermato Groff, che ha chiosato: abbiamo fatto bingo. Anche per quanto riguarda il mercato le cose stanno andando molto bene con ottima soddisfazione per i produttori.

L’insospettabile ruolo delle api

Una novità fra i temi trattati: le api e il vigneto, dalla contrapposizione alla sinergia. Dagli studi effettuati è emerso come il fiore della vite sia molto ricco di polline, e che pertanto l’ape svolge un ruolo importante anche nella fecondazione degli acini. Ne ha parlato uno dei più grandi esperti delle api Paolo Fontana del CTT della Fem.

Allarme flavescenza dorata in Trentino - Ultima modifica: 2021-12-16T18:05:11+01:00 da Lorenzo Tosi

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