Quanto impattano sull’ambiente le nostre azioni quotidiane, gli spostamenti, il cibo che mangiamo, il vino che beviamo, ma anche l’architettura delle cantine? E' possibile realizzare un modello agricolo e vitivinicolo che tenga insieme la sostenibilità ambientale, la tutela dei suoli, le produzioni di qualità e non ultimo anche un modo di costruire attento e rispettoso?
Un esempio di buone pratiche ci arriva da Bressanone (Bolzano), una bella cittadina dell’Alto Adige che ha deciso di ripartire dall’acqua e da semplici bottigliette in acciaio inox per eliminare il più possibile la plastica monouso dalle tavole e dalla montagna della Plose e promuovere invece il consumo dell’acqua pubblica che sgorga dalle sue fontanelle.
Dall’acqua passiamo poi al mondo del vino, con le sue soluzioni sempre avanti, come nel caso di cantina Pacherhof () che nel rispetto di una legge provinciale dell’Alto Adige è riuscita a coniugare in modo brillante l’architettura contemporanea con un maso storico e protetto: qui il vecchio e il nuovo sono vicini, vicinissimi, ma non si toccano mai.
In questa intervista andiamo a conoscere un tessuto produttivo vitivinicolo che guarda all’ambiente e non solo ai risultati economici. Con le novità e l’impegno di sostenibilità della seconda cantina più antica d’Italia, l’Abbazia di Novacella.