Il Grignolino d’Asti è un vino che tra gli anni ’80 e ’90 rischiava di sparire dal mercato, oggi invece mostra i segnali di una rinascita.
L'impegno dell'Associazione produttori
Merito anche dell’Associazione dei Produttori Grignolino d’Asti e Piemonte Grignolino impegnata da tempo sul fronte della comunicazione e adesso anche della ricerca.
Il Grignolino è un rosso del Piemonte di corpo sottile, dal tannino spiccato e l’acidità pronunciata, che può giocare sulla bevibilità e la versatilità negli abbinamenti, tanto che oggi è ancora uno dei pochi rossi consigliati dagli chef per l’abbinamento con il pesce; a pensarci bene una nuova leva di promozione da sfruttare proprio con la ripartenza.
Ne parliamo con il Presidente dell’Associazione, il produttore di Grignolino - e non solo - Dante Garrone in questa nuova intervista video di VVQ, realizzata da Massimiliano (Max) Rella.
Dentro la genetica del Grignolino
«E’ un vino che rischiava di sparire perchè in quegli anni troppi produttori si buttarono a capofitto sul Grignolino con risultati non lusinghieri, fino ad affossare il prodotto - ricorda il Presidente, Dante Garrone -. Oggi ci stiamo impegnando nella promozione e nel marketing, ma anche nella ricerca, perchè l’uva grignolino nonostante sia un vitigno antico è poco conosciuta. Quindi studiarla dal punto di vista clonale e del DNA è un passo necessario». Per il futuro potrebbero aprirsi nuovi spazi di mercato per questo autoctono piemontese, molto differente dagli altri rossi e soprattutto assai versatile in cucina. E proprio quest'aspetto potrebbe essere un motivo in più per avvicinare nuove fasce di consumatori, a partire dal target femminile. «Essere un grande vino non significa essere per forza un grosso vino. Intravediamo invece nuovi spazi di mercato nella ricerca di vini più sottili, estivi, freschi, di corpo leggero - sottolinea Garrone -. Nel caso del Grignolino queste caratteristiche unite a un tannino importante lo rendono adatto per abbinamenti curiosi, a partire dal pesce fino alla cucina di pane, focacce e pizze, finora considerata marginale».