Un milione di Ruchè

Alla faccia di chi crede che non sia più tempo di rossi aromatici, Il Ruchè di Castagnole Monferrato cresce anche in questo periodo difficile, con una produzione che supera per la prima volta le sei cifre ed entra nell’Olimpo dei grandi vini del Piemonte. Ce ne parla il presidente dell’Associazione produttori Luca Ferraris

Una buona annata per il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, un rosso particolare e aromatico, prodotto con il vitigno autoctono ruchè in sette Comuni della provincia di Asti.

Un'annata da ricordare, in tutti i sensi

«Abbiamo avuto un’estate siccitosa e abbondanti piogge concentrate in cinque periodi, ma fortunatamente senza problemi in fase di maturazione, così possiamo affermare che la vendemmia 2020 è perfetta e ottima», dichiara Luca Ferraris, il presidente dell’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato.

Da zero a un milione in pochi decenni

Quasi un milione di bottiglie per questo vino rosso al suo primo giro di boa dei numeri a sei cifre e il cui mercato non ha risentito più di tanto dell’emergenza sanitaria grazie all’incremento estivo di enoturismo italiano e regionale, un flusso di persone che ha spinto le vendite dirette e del canale horeca, facendo compensare le ricadute della crisi globale provocata dal coronavirus. Un ottimo risultato per un vitigno riscoperto a metà degli anni sessanta, doc dal 1987 diventato docg solo nel 2010 (clicca per approfondire la storia del Ruchè).

La carta dell'aromaticità

Questo vino ancora poco conosciuto, con aspetti aromatici pazzeschi e un tannino che ricorda i grandi blasoni delle Langhe, secondo un giornalista danese avrebbe “la piacevolezza del pinot nero e l’eleganza del nebbiolo”. Ce ne parla il presidente Luca Ferraris in questa video intervista a cura di Massimiliano Rella

Un milione di Ruchè - Ultima modifica: 2020-11-26T14:03:30+01:00 da Lorenzo Tosi

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