Frascati gioca la carta dell’ecommerce

La crisi covid 19 ha avuto l’effetto di allontanare i Castelli da Roma, produzione e consumo. Felice Gasperini, presidente del Frascati Doc, racconta le strategie del consorzio per colmare questa distanza

Nonostante la vicinanza con Roma, nonostante il buon lavoro fatto in questi anni per presidiare i canali di distribuzione e sostenere l’export la crisi innescata dal Covid ha colpito duramente anche il mondo del Frascati Doc, una realtà alle porte della capitale, sui Castelli Romani, di circa 1.000 ettari vitati e una produzione annua, tra le varie tipologie di Doc e Docg, che oscilla tra i 65-70mila ettolitri per quasi 10 milioni di bottiglie (il 30% all’export). Un comparto vitivinicolo di peso con un giro d’affari di 50 milioni di euro e un indotto di 3 mila addetti …

Più forza se il progetto è condiviso

Ma nonostante il Covid la risposta del Frascati non si fa attendere e mette in campo le

Il Presidente del Consorzio Felice Gasperini (sinistra) e il Delegato all'Agricoltura Basilio Ventura (destra)

prime strategie di comunicazione anche a sostegno del commercio elettronico. “La crisi sta rafforzando la collaborazione tra le aziende del Frascati proprio perché siamo tutti sulla stessa barca. Insieme abbiamo maggiore peso contrattuale”, assicura Felice Gasperini, il presidente del Consorzio del Frascati Doc.

Presidente cosa sta facendo il consorzio per sostenere le cantine per la vendita a distanza?
Abbiamo presentato alla Regione Lazio un progetto molto articolato in collaborazione con il comune di Frascati per la comunicazione e la promozione della filiera vitivinicola, prevedendo anche la collaborazione di opinion leader e personalità e realizzando una piattaforma per la vendita online. Stiamo aspettando l’esito della domanda, ma siamo abbastanza fiduciosi.
Come vede la rimodulazione dei fondi Ocm per la promozione all’estero?
Chiediamo che i fondi Ocm siano rimodulati e spalmati nei prossimi anni.
In termini pratici cosa ha comportato il lockdown per le vendite del Frascati Doc in Italia e all’estero?
Un calo che si può stimare in almeno il 30-35%, conteggiando anche il mancato export di questi mesi.

Misure insufficienti

Dal punto di vista fiscale cosa si potrebbe fare per sostenere le cantine del Frascati?
Oltre alle misure economiche comuni alle altre attività imprenditoriali, abbiamo chiesto l’abolizione dell’Imu sui fabbricati connessi, almeno per alcuni anni.

Le misure fin qui approvate su garanzie per i prestiti e cassa integrazione straordinaria anche per imprese fino a 1 solo dipendente vi soddisfano?
Le misure finora adottate sono assolutamente insufficienti, per quanto riguarda la garanzia dei prestiti le banche frappongono grandi difficoltà e nel migliore dei casi sono loro che si tutelano.
La distillazione per un territorio come quello del Frascati Doc potrebbe essere una soluzione?
La distillazione di parte della campagna 2019 è certamente una soluzione perché svuota le cantine dell’invenduto nel settore Horeca e consente di affrontare la prossima vendemmia serenamente. Inoltre assicura liquidità alle aziende che hanno dovuto sostenere i costi della coltivazione dei vigneti. Ovviamente tali misure dovrebbero essere fatte a prezzi di mercato ...
Invece come vede la vendemmia verde e la riduzione delle rese per i vini Doc e Igt?
La vendemmia verde normalizzerebbe il mercato dell’annata 2020 non più sottoposto a un’eccedenza di offerta rispetto alla domanda, che si prevede più contenuta.

Frascati gioca la carta dell’ecommerce - Ultima modifica: 2020-05-25T01:45:23+02:00 da Lorenzo Tosi

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