Revisione delle IG, l’europarlamento approva il dossier De Castro

La plenaria ha approvato con il 95% dei voti favorevoli la posizione per la modifica del sistema delle Dop e Igp, che tutela oltre 3.400 nomi di prodotti specifici e vale per l'UE 80 miliardi di euro

Previsto il rafforzamento della protezione dei marchi online e approvato anche il cosiddetto emendamento anti-Prosek: no a menzioni tradizionali simili a nomi già tutelati

Il Parlamento Europeo, riunito a Bruxelles in seduta mini-plenaria, ha adottato in data 1 giugno, con una maggioranza di oltre il 95% (603 voti favore, 18 contrari e 8 astenuti), la sua posizione sulla revisione del sistema delle Indicazioni Geografiche (Dop e Igp) nella produzione agroalimentare, enologica e dei distillati, già approvata all'unanimità in commissione.
Relatore del dossier l'europarlamentare italiano Paolo De Castro.

I regimi di qualità UE tutelano 3.400 prodotti

Con i suoi regimi di qualità – indicazione geografica (IG), denominazioni di origine protette (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP) e Specialità Tradizionali Garantite (STG) – l’Unione europea tutela oltre 3.400 nomi di prodotti specifici, tra prodotti agricoli e alimentari, prodotti della pesca e dell’acquacoltura e vini.

La proposta per riunire tutte le IG in un unico regolamento

La proposta di revisione era stata avanzata dalla Commissione europea nel marzo 2022 per riunire in un unico atto giuridico le disposizioni sulle procedure di registrazione delle indicazioni geografiche (IG) per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli che attualmente sono suddivise in tre regolamenti differenti.

Rafforzare la protezione di Dop e Igp e la trasparenza

"Un risultato che dimostra come quando si condividono obiettivi sostanziali è possibile raggiungere compromessi ambiziosi, nel solo interesse dei nostri agricoltori e produttori", è stato il commento di De Castro, il quale ha anche sottolineato come la posizione "vuole far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori".

Maggiori tutele anche per i marchi online

In estrema sintesi l'atto prevede maggiore sostenibilità nel regime europeo di protezione delle Dop e Igp e più tutele per i marchi online.
Confermato anche il cosiddetto emendamento anti-Prosek, nel quale si chiarisce che menzioni tradizionali come ‘Prosek’ non possono essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp tutelati fin dal 2009.

La battaglia italiana a difesa del Prosecco

Quella sul 'Prosek' era una battaglia sostenuta dalla maggior parte degli eurodeputati italiani, avviata dopo che la Croazia ha chiesto di riconoscere tale nome per quattro vini originari della Dalmazia ottenuti da uva disidratata.
La questione è finita al centro di aspre polemiche per l’assonanza con il prosecco italiano, tutelato appunto dalla denominazione di origine protetta Dop.

Obbligo di indicare il nome del produttore sui prodotti Dop

Prevista l'introduzione dell’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale, in modo da evitare quelle ‘falle del sistema’ che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche.

Stretta verso chi abusa sul web del nome di una IG

Rafforzata la protezione delle indicazioni geografiche online: la posizione è quella di sostenere che tutti i domini che abusano del nome di una IG vengano automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza legalmente la IG. Si chiede inoltre che le IG siano meglio protette nei prodotti trasformati.

Semplificazione per i disciplinari di produzione

I prodotti Dop e Igp “beneficeranno di protezione ex-officio anche online, mentre nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti sarà necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi consorzi di tutela, a beneficio dei quali si propone di semplificare le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”, ha spiegato il relatore della riforma.

Per l'Euipo un ruolo solo tecnico e consultivo

Previsto che le nuove indicazioni geografiche siano registrate dalla Commissione europea entro 5 mesi. Ad amministrare il sistema delle IG dovrebbe essere la Commissione europea, e non l’EuiPo, come invece è nella proposta della Commissione europea.
L’Euipo dovrà avere un ruolo puramente consultivo e su questioni tecniche, mentre l’interlocutore principale dei produttori dovrà restare la Direzione Generale agricoltura della Commissione Ue”.

Un portale Ue per spiegare la sostenibilità delle IG

Circa le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti coperti dal sistema di indicazioni geografiche si propone che i produttori spieghino il loro impegno per la sostenibilità sociale e ambientale nelle relazioni disponibili per i consumatori su un apposito portale dell’Ue, inquadrando la proposta nella strategia Farm to Fork (‘Dal campo alla tavola’).

Il sistema delle IG ha un valore di 80 miliardi di euro

“La posizione del Parlamento vuole essere un’evoluzione del sistema delle indicazioni geografiche, che vale circa 80 miliardi di euro per l’Ue”, ha motivato il relatore De Castro, secondo cui “grazie al forte mandato votato oggi, abbiamo la grande opportunità di raggiungere un accordo ambizioso con il Consiglio su un sistema di IG più forte, che possa soddisfare le esigenze dei produttori”.

La soddisfazione del Ministro dell'Agricoltura

L’approvazione del mandato all’Europarlamento sulla revisione di Dop e Igp è stata accolta con soddisfazione dal ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida, che lo ha salutato come un ulteriore passo a difesa delle eccellenze agroalimentari italiane.
"Oggi in Europa rafforziamo le nostre Indicazioni geografiche, conosciute in tutto il modo come sinonimo di eccellenza. Andiamo verso una maggiore trasparenza sulle vendite on line contrastando la concorrenza sleale e ogni tipo di sofisticazione".

Al via ora la fase del trilogo

Or, a puo avere inizio la fase del trilogo per la dialettica istituzionale tra il Parlamento Ue, la Commissione e il Consiglio Ue, che a maggio  ha approvato la propria posizione sulla riforma confermando a larga maggioranza la proposta negoziale della Svezia, che detiene attualmente il semestre di presidenza.

 

 

Revisione delle IG, l’europarlamento approva il dossier De Castro - Ultima modifica: 2023-06-03T19:00:35+02:00 da Gilberto Santucci

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