Posticipato di tre mesi il d-day dell’8 dicembre sul cambio di etichettatura dei vini. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto che prevede una deroga trimestrale che autorizza a utilizzare per tre mesi, fino al prossimo 8 marzo 2024 ma solo sul territorio nazionale, le etichette già stampate con la “i” di “informazione” (e non di “ingredienti”, leggi al proposito qui) permettendo così l'utilizzo e l'esaurimento delle etichette già in magazzino.
Una soluzione di buon senso
«Il ministero - ha annunciato Lollobrigida - si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell'8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l'economia della nostra nazione». «In sede europea, nel prossimo Consiglio europeo di Agricoltura e Pesca, previsto il 10 e l'11 dicembre - fa sapere ancora il ministro - tratterò il tema delle linee guida sull'etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso».
Il Reg. Ue 2021/2117 ha infatti stabilito di allargare anche al vino l’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e l’etichetta nutrizionale, anche se in forma digitale (attraverso QrCode). Le Linee Guida pubblicate il 24 novembre nella Comunicazione della Commissione 2023/1190 hanno ribadito la necessità di rendere evidente sulle etichette del vino quali sono e dove sono riportate le informazioni in etichetta. Una specifica che ha colto di sorpresa i produttori.
Una disposizione che riguarda le rifermentazioni in corso
Secondo Olof Gil, portavoce per l'agricoltura della Commissione europea, le etichette «stampate e già utilizzate sui vini imbottigliati e sulle bottiglie immesse sul mercato non devono essere distrutte, né i vini imbottigliati devono essere rietichettati, in quanto tutti i vini prodotti prima dell'8 dicembre sono esentati dalle nuove regole di etichettatura e per la maggior parte dei vini le nuove disposizioni dovrebbero essere applicate in linea con l'interpretazione fornita solo a partire dalla vendemmia 2024».
Un’interpretazione che non tiene contro dei vini spumanti o frizzanti rifermentati dopo l’8 dicembre, per i quali ora varrà, solo per il mercato interno e solo fino all’8 marzo prossimo, la deroga introdotta dal Masaf.
«La volontà dei legislatori Ue è chiara e andrebbe rispettata – spiega Paolo De Castro, interpellato da Sabina Licci dell’agenzia Ansa- cioè in etichetta vanno solo le calorie mentre un QR Code è per informare su tutto il resto, ingredienti e elementi nutrizionali». «La misura è stata approvata così proprio per evitare ai produttori un aggravio dei costi dovuti all'obbligo di riportare in molte lingue quelle informazioni».
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