Gelo killer sui vigneti del Centro Nord.
Dopo una primavera 2022 di relativa tregua, le gelate tornano a flagellare i vigneti (e non solo), in particolare nella Pianura Padana. L'aria fredda scesa sulla nostra Penisola dalla Scandinavia ha portato le temperature minime sotto lo zero termico nel Nord Ovest nella notte del 4 aprile e anche a -5 gradi nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 aprile, provocando danni a macchia di leopardo ancora non del tutto quantificati.
Non si può ancora parlare di gelate tardive: i danni registrati ad esempio nel 2021 erano infatti posticipati a fine aprile, ma l’anomalo clima eccezionalmente mite dell’ultimo inverno ha determinato un diffuso anticipo del ciclo colturale. facendo arrivare le viti all’appuntamento con L’abbassamento termico notturno ha così sorpreso le viti nella fase suscettibile di un germogliamento avanzato, con getti anche di 20 centimetri.
Gelate primaverili, un repertorio di contromisure
Tra gli interventi da attuare per limitare i danni si possono annoverare le applicazioni di potassio e osmoprotettori.
Il potassio contro i danni da freddo
Il potassio è un macronutriente essenziale per la crescita delle piante. Svolge un ruolo importante in vari processi fisiologici, come la regolazione stomatica, il trasporto floematico di fotoassimilati, l'attivazione enzimatica e l'osmoregolazione. Una maggiore concentrazione di elettroliti come il K+ all'interno del citoplasma contribuisce all'osmoregolazione. L'aggiustamento osmotico, aumentando il turgore dei tessuti, facilita il mantenimento dell'apertura stomatica e il buon funzionamento dell'apparato fotosintetico in condizioni di stress idrico. Allo stesso modo, la diminuzione del potenziale osmotico abbassa il punto di congelamento riducendo, di conseguenza, il rischio di congelamento intracellulare, la formazione di cristalli di ghiaccio, la rottura della membrana e la morte delle cellule
Le funzioni degli osmoprotettori
Gli osmoliti o “soluti osmoticamente attivi” o osmoprotettori sono una categoria di composti altamente solubili e a basso peso molecolare; non interferiscono con le strutture e le funzioni cellulari. In genere si trovano in commercio nella categoria dei biostimolanti.
Fra i più noti si citano gli amminoacidi (prolina, ectoina, glutammato), i composti dell’ammonio quaternario (glicinbetaina), i polioli (mannitolo, sorbitolo ecc.), gli zuccheri (saccarosio, trealosio ecc.), gli alcoli (glicoli), ecc.
Questi composti sono maggiormente sintetizzati/accumulati durante l’esposizione a situazioni di stress. Il loro meccanismo generale d’azione consiste nell’abbassamento del potenziale dell’acqua nella cellula.
Altre possibili funzioni sono:
- Abbassano il punto crioscopico
- Stabilizzano le proteine
- Stabilizzano la struttura delle membrane.
- Riducono i radicali liberi e proteggono dai danni ossidativi (inattivazione ROS).
- Costituiscono una riserva di carbonio, azoto e potere riducente per alimentare il metabolismo nella fase di stress.
Grazie alla loro struttura possono formare ponti idrogeno con l’acqua riducendone l’attività. Provocano una parziale disidratazione della cellula, evitando così la formazione di cristalli di ghiaccio intracellulari durante le fasi di scongelamento; infatti, aumentano la concentrazione dei soluti extracellulari creando così un gradiente osmotico che richiama acqua all’esterno della cellula. In tal modo la cellula si riduce di volume prima del congelamento e questo rappresenta una condizione per evitare la formazione di cristalli di ghiaccio.
Come agire in campo
L’utilizzo di biostimolanti osmoprotettori e di concimi fogliari a base di potassio dovrebbe avvenire alcuni giorni prima dell’evento climatico per permettere il regolare assorbimento dei formulati e l’azione.
È sempre molto importante scegliere prodotti di alta qualità, rispettare le dosi di impiego e distribuire la miscela in modo da bagnare uniformemente le piante. Anche trattamenti effettuati qualche giorno dopo il freddo possono ridurre i potenziali danni e/o facilitare il recupero delle piante danneggiate.
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