La sostenibilità secondo ViteVis

Tutte le tappe del progetto “Vini buoni per la Terra” spiegato dalle parole del direttore generale Alberto Marchisio

“Vini buoni per la Terra”.

E’ il titolo del progetto di sostenibilità della cantina cooperativa Vitevis, in realtà un lungo percorso cominciato nel 2013, due anni prima della fusione tra tre cantine storiche vicentine che hanno portato alla nascita di questo grande gruppo di 1.350 viticoltori, 2.800 ettari di vigne coltivate, oltre 12 milioni di bottiglie; solo per citare i numeri principali.

Tripla certificazione

Un percorso a piccoli passi che è proseguito con la certificazione Sqnpi, il sistema di qualità nazionale di produzione integrata, passando per la certificazione Equalitas sui tre pilastri ESG (ambientale, sociale e di governance) e il “marchio” NoiCompensiamo, un metodo di buone pratiche e gestione green che ha permesso a Vitevis di tagliare di oltre 7mila tonnellate l’emissione di gas inquinanti, in particolare CO2.

Risparmio energetico ante litteram

E lo scorso anno, con un anticipo non indifferente sull’impennata inflazionistica, la cantina cooperativa veneta ha adottato lo strumento della “diagnosi energetica” in vari ambiti, fasi e macchinari della produzione vitivinicola, per ridurre in modo significativo il costo della bolletta.

Di tutto questo parliamo con Alberto Marchisio, direttore generale di Vitevis a margine del convegno dal titolo “Vini buoni per la terra”, che si è svolto martedì 11 ottobre a Vicenza, al Teatro Comunale. Video intervista di Massimiliano Rella

La sostenibilità secondo ViteVis - Ultima modifica: 2022-10-14T19:05:45+02:00 da Lorenzo Tosi

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