Il vino orienti le vele su export, giovani e qualità certificata

Stanziate risorse importanti dal Mipaaf anche per la promozione sul mercato interno, ma la sfida principale è quella di sostenere le piccole e medie aziende nello sbarco sui mercati stranieri

I prossimi mesi in Europa saranno cruciali per tutto il settore agroalimentare: preoccupa la revisione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti e del vino e il dibattito "cibus salute"

Per le aziende vitivinicole italiane la navigazione non si prospetta tra le più serene. Per assorbire i "colpi bassi" della crisi non resta che orientare le vele a favore di vento. Ovvero puntare sull'estero, sulla qualità e sul target dei consumatori più giovani.
Strategie che non fanno altro che adattarsi a tendenze di mercato già rilevate e a supporto delle quali le istituzioni annunciano stanziamenti finalizzati.

Sostenere le piccole e medie aziende sui mercati esteri

Circa le esportazioni, giova ricordare che, nonostante la pandemia, l'agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2021 il record di 52 miliardi di euro di export, importo nel quale il vino ha la sua bella fetta. La sensazione è che si possa fare meglio, soprattutto se, come ha sottolineato il sottosegretario al Mipaaf Centinaio intervendo all'assemblea di Federvini, si lavora a sostegno delle piccole e medie imprese, "che hanno bisogno di avere una marcia in più per andare oltre confine e non vanno lasciate sole".

25 milioni per la promozione sul mercato interno

Centinaio ha poi ricordato di essersi battuto per la promozione del vino in Italia, "con lo stanziamento di 25 milioni di euro, risorse che a breve metteremo a disposizione dei consorzi per una copertura del 90% degli investimenti sul mercato interno". Per il sottosegretario, che si è impegnato a recuperare ulteriori risorse aggiuntive sull'Ocm, "attraverso la promozione si possono creare nuovi spazi di mercato, anche nel nostro paese, dove per esempio c'è un 45% di giovani che non conosce il vino".

15 milioni per il food con riconoscimento Ue

Altre risorse ai produttori e al food Made in Italy, circa 15 milioni di euro, sono previste "per sostenere e incrementare la commercializzazione dei prodotti contraddistinti da riconoscimento Ue e sviluppare azioni di informazione e divulgazione per migliorare la comunicazione sull'origine, le proprietà, le caratteristiche e le qualità dei prodotti contraddistinti da riconoscimento comunitario". E' quanto si apprende da una nota del Mipaaf a seguito dell'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni.

1 milione di euro per agriturismo ed enoturismo

A beneficiare dei contributi, informa un comunicato, saranno i consorzi di tutela riconosciuti e associazioni temporanee tra i consorzi di tutela. In merito poi al via libera allo schema di decreto, di concerto con il ministero del Turismo, su criteri e modalità per l'assegnazione di contributi a favore dei produttori di vino Dop, Igp e biologico che esercitano anche attività agrituristica e enoturistica, per sistemi digitali innovativi, è stato previsto un fondo di un milione di euro per l'annualità 2022, con un contributo per singolo beneficiario che andrà fra i 10mila e i 30mila euro.

Promuovere transizione digitale e Qr code etichette

Non si tratta di grandi importi. Ed è lo stesso sottosegretario Centinaio a riconoscerlo. "Anche se è una cifra contenuta - ha sottolineato - permetterà di realizzare dei progetti innovativi. Attraverso l'utilizzo di moderni sistemi digitali come il Qr code sulle etichette, ad esempio, si vuole favorire la valorizzazione e identificazione dei territori e delle relative tradizioni enogastronomiche", temi ai quali peraltro i giovani consumatori di cui sopra sono particolarmente attenti.

No a eccesso di informazioni ma qualità certificata

L'altro tema, quello della qualità, è stato ripreso sempre dal sottosegretario Centinaio anche all'assemblea di Valoritalia: "Dobbiamo continuare a fare quello in cui siamo più bravi: produrre qualità certificata. A fronte di un eccesso di informazioni che può generare confusione - ha detto Centinaio - è necessario dare certezze e queste arrivano proprio da soggetti terzi che garantiscono il rispetto degli standard che caratterizzano la qualità italiana e che certificano che un'azienda è davvero sostenibile".

Italia antesignana sul fronte della sostenibilità

"Sono tre le parole chiave su cui puntare: ossia sostenibilità, qualità e rappresentatività del territorio, che devono diventare la road map da percorrere nei prossimi anni", ha detto il sottosegretario, nel ricordare come il sistema Italia sia all'avanguardia rispetto al resto d'Europa, soprattutto per la sostenibilità del vino. "Siamo i primi ad aver fatto qualcosa di concreto per il settore, ancora perfettibile, ma che può indicare un percorso da intraprendere.

Rendere più efficace il sistema italiano Nutriform

Altra questione è la revisione del sistema delle indicazioni geografiche in Ue che Dovrebbe ulteriormente potenziare il legame delle Igp con il territorio, anche a difesa delle imitazioni, senza trasformarli in semplici marchi commerciali. "E' essenziale potenziare il quadro normativo per rendere più efficace il sistema italiano Nutrinform sia nel mercato comune che in quello globale", ha detto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, intervenendo all'assemblea di Federvini.

Revisione etichette: prossimi mesi cruciali in Europa

"Massimo sostegno alla filiera vitivinicola del Mipaaf - ha precisato Patuanelli - con l'obiettivo di promuovere tutte le aree di vini e spitit, che rappresentano tasselli di una concreta espressione del nostro territorio e dello stile alimentare del nostro storico patrimonio culturale". Il ministro ha poi ricordato che "i prossimi mesi in Europa saranno cruciali per il nostro settore agroalimentare, facendo riferimento alla revisione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti e del vino.

Il dibattito "cibus salute" danneggia filiere importanti

Patuanelli ha ricordato la posizione sul nutriscore e nel dibattito 'cibus salute' che rischia di danneggiare alcune delle più importanti filiere nazionali, in primis quella del vino. "Le riforme sono processi di mediazione lunga e complessi - ha concluso - ma grazie ad un gioco di squadra tra tra istituzioni e filiera si sono raggiunti risultati che fino a poco tempo fa sembravano impossibili. Penso all'interesse di sempre più Paesi sul nostro sistema del Nutrinform o sugli emendamenti al rapporto Beca nella differenza tra uso e abuso di alcol".

Il vino orienti le vele su export, giovani e qualità certificata - Ultima modifica: 2022-06-11T18:59:50+02:00 da Gilberto Santucci

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