Viticoltura ed enologia sempre più motore di promozione e valorizzazione turistica dei territori, con trend di crescita significativi per chi riesce a mettere a leva la vocazione produttiva.
Esempio plastico il sito Unesco Langhe-Roero e Monferrato che nel 2024 compie dieci anni.
Coltura della vite e cultura del vino
Definito dall’organismo mondiale un paesaggio culturale di eccezionale bellezza, caratterizzato da una tradizione storica antica legata alla coltura della vite e a una vera e propria “cultura del vino” profondamente radicata nella comunità, il sito ha saputo crescere e fare sistema già diversi anni prima del riconoscimento.
Consacrazione con una Guida enoturistica dedicata
A consacrare ulteriormente l'area quale buona pratica capace di mettere a valore anche dal punto di vista turistico la propria fama enologia, è arrivata in questi giorni una Guida di Repubblica, con uno dei volumi della collana diretta da Giuseppe Cerasa.
Un sito seriale con sei componenti
Quello connotato come “paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” è un sito seriale costituito da sei componenti.
Quattro sottolineano il particolare legame tra vitigno, terroir e tecnica di vinificazione e si riferiscono alle produzioni enologiche di riconosciuta qualità in ambito internazionale.
Legame tra vino, terroir e vinificazione
Sono “La Langa del Barolo” (con i Comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, La Morra, Monforte, Novello e Serralunga d’Alba); “Le colline del Barbaresco” (Barbaresco e Neive); “Nizza Monferrato e il Barbera” (Agliano, Castelnuovo Calcea, Mombercelli, Montegrosso d’Asti, Nizza Monferrato, Vaglio Serra e Vinchio); “Canelli e l’Asti spumante” (Canelli, Calosso e Santo Stefano Belbo).
Infernot e Castello di Grinzane Cavour
Le altre due componenti rappresentano luoghi del vino che si segnalano per il loro valore. Sono “Il Monferrato degli Infernot” (Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, Vignale Monferrato) e “Il Castello di Grinzane Cavour”, testimone precipuo della viticoltura praticata in Piemonte.
Tour per borghi, torri e cantine
Chi si muove nel territorio vede colline ricoperte di vigneti che sembrano muoversi come onde colorate dalle stagioni e può andare alla scoperta di borghi, torri, castelli eretti nel Medioevo.
E ancora può scoprire casali dotati di cantine che operano da secoli per la produzione di pregiati vini (sia rossi che bianchi) che sono eccellenze mondiali.
Vini di eccellenza protagonisti ma non solo
A questi luoghi, come detto, è dedicata la pregevole pubblicazione turistica di Repubblica. Originale, e per questo meritevole di segnalazione, la cifra narrativa scelta per raccontare il territorio Langhe-Roero e Monferrato.
Testimonial artisti e grandi della letteratura
Nel volume ci si orienta tra i grandi della letteratura che hanno legato il proprio nome a questo fazzoletto di Piemonte per poi passare agli artisti che sempre qui hanno dato forma alle loro opere.
Quindi i borghi, la natura, le esperienze outdoor, le feste e i festival, gli artigiani e i prodotti di eccellenza.
Non manca ovviamente un’ampia sezione sul vino, con articoli sui vitigni e i grandi produttori che hanno reso celebre nel mondo questo spicchio di terra.
I personaggi famosi legati a questa terra
Una zona da scoprire anche attraverso le testimonianze di personaggi del mondo della cultura, dell’arte, dello sport e dello spettacolo come Roberta Ceretto, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Margherita Fenoglio, David Tremlett, Valerio Berruti, Giovanni Ferrero, Ludovico Einaudi, Emir Kusturica, Aldo Grasso, Oscar Farinetti, Charley Vezza, Enrico Crippa, Michelangelo Mammoliti, Guido Martinetti, Massimo Mauro e Nino Aragno.
Cerasa: "un posto nell'immaginario collettivo universale"
Una ulteriore consacrazione dunque per il territorio piemontese che l’Unesco ha accolto tra i propri gioielli da difendere come Patrimonio dell’Umanità.
“Una magia - scrive il direttore delle Guide Giuseppe Cerasa - che parte dalla volontà e capacità di tanti contadini, artigiani, commercianti legati alla loro terra che alcuni decenni fa (non troppi) hanno fatto una scommessa: credere in questi territori, investire nei campi, nelle tecnologie, nel futuro e ritagliarsi un posto nell’immaginario collettivo universale che adesso nessuno osa mettere in discussione”.