Dal cilindro del decreto agosto spunta la decontribuzione previdenziale

Niente distillazione di crisi o promozione extra Ue. Un maxiemendamento al decreto agosto destina una larga fetta delle risorse risparmiate dalla vendemmia verde parziale, ovvero 51,8 milioni su 60, all’inclusione del comparto della produzione del vino tra quelli ammessi alla decontribuzione per le filiere in crisi.

Né distillazione di crisi per vini dop e igp, né aiuti per lo stoccaggio privato e nemmeno sostegni per la promozione intra Ue come chiedeva, un po’ velleitariamente la filiera.

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Dal cilindro della conversione in legge del decreto agosto esce però l’estensione della decontribuzione previdenziale anche per il segmento della produzione di vino (il comparto viticolo era già incluso).

Il rischio di dividere i risparmi della vendemmia verde
con gli altri settori agricoli

Associazioni agricole come Alleanza delle Cooperative e Confagricoltura esprimono «piena soddisfazione» per una misura che sistema il guasto prodotto dal decreto rilancio dello scorso 8 maggio, che aveva escluso numerose filiere agricole da questa agevolazione.

Il comparto agricolo può invece esprimere solo mezza soddisfazione, perché le risorse risparmiate dalle misure di riduzione delle rese (vendemmia verde parziale) andranno condivise anche con le altre filiere escluse – come quelle frutticola e olivicola, per citarne alcune - il cui codice Ateco è stato compreso nel maxiemendamento che va a modificare gli articoli 222 e 223 del decreto “Rilancio”, nel quale erano indicati i soggetti beneficiari della decontribuzione, individuati tra le filiere maggiormente in crisi.

Cooperazione recuperata in extremis

«Si tratta di un emendamento sostenuto dalla cooperazione – spiega Luca Rigotti, Coordinatore Vitivinicolo dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari –».

Luca Rigotti

«Avevamo già infatti espresso tutte le nostre perplessità rispetto all’esclusione della maggior parte delle cooperative vitivinicole di conferimento dalla misura degli sgravi previdenziali, sollecitando pertanto Governo e Parlamento ad operare una revisione e un ampliamento della lista dei codici Ateco che individuavano i destinatari della misura».

L’impatto della misura

L’inserimento delle aziende vitivinicole tra i beneficiari dell’esonero è una misura il cui onere è stimato in 51,8 milioni di euro, ossia buona parte dei 60 milioni disponibili, quali residuo dei fondi non spesi nell’ambito delle precedenti misure stanziate per il comparto vitivinicolo.

«Ha così trovato soluzione – conclude Rigotti - il problema dell’impiego delle risorse residue che non erano state spese per il comparto, una soluzione che accogliamo con favore perché è una misura che di fatto destina le risorse finanziarie alle imprese produttrici».

Affinché il provvedimento diventi effettivo, occorrerà attendere che il DL Agosto venga definitivamente convertito in legge dalla Camera dei Deputati.

L’ipotesi di uno stoccaggio privato da 10 milioni

Rimane ancora in piedi la possibilità di impiegare i circa 10 milioni ancora a disposizione del comparto vino in un intervento al fotofinish.

Dati i tempi stretti (la cifra va impiegata entro l’anno) la soluzione che appare più plausibile è quella dei sostegni allo stoccaggio privato per alleggerire il mercato, per un periodo di almeno sei mesi, di un eccessivo surplus produttivo. Se ne discuterà in una delle prossime riunioni del tavolo del vino presso il Mipaaf.

Dal cilindro del decreto agosto spunta la decontribuzione previdenziale - Ultima modifica: 2020-10-08T21:56:11+02:00 da Lorenzo Tosi

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