Giacomo Savorini “La sfida dei prossimi anni per la viticoltura italiana sarà quella di far convivere, e di conseguenza collaborare, le grandi realtà produttive con le piccole realtà artigianali che rendono prezioso ed unico il nostro Paese. Dovranno trovare un’unione d’intenti per dare una risposta al mercato globale e raccogliere maggiori possibilità per tutti gli attori del nostro settore. È determinante valorizzare la qualità dei produttori all’apice della piramide qualitativa, ma è altrettanto importante valorizzare la capacità commerciale delle grandi cantine (l’apice della piramide commerciale): gli uni hanno bisogno degli altri o, in altre parole, insieme hanno sicuramente una forza e un’incisività maggiore piuttosto che rimanere, come spesso accade, distanti e belligeranti. Tre sono infatti gli obiettivi comuni: difendere il reddito degli agricoltori, tutelare il prodotto, alleggerire il peso ormai insostenibile della burocrazia. Noi con l’operazione del Consorzio Vini Colli Bolognesi (che tutela la Docg Colli Bolognesi Pignoletto) e del Consorzio Pignoletto Emilia Romagna (che tutela la Doc Pignoletto), abbiamo messo intorno allo stesso tavolo Davide e Golia perché insieme possano crescere. “In una piramide, se si allarga la base, cresce l’apice”.
Giacomo Savorini, Direttore Consorzio di tutela Vini Colli Bolognesi e Pignoletto Emilia-Romagna
Commento a Editoriale VVQ 1, Gennaio 2017