Presentato al “Cerletti” di Conegliano il I°premio Bioenologia 2.0

Maurizio Polo, l'assessore Elena Donazzan, il sindaco Fabio Chies e la dirigente Maria Grazia Morgan, al termine della presentazione del premio Bioenologia
Un'iniziativa che interseca scuola e mondo del lavoro, finalizzata all’innovazione del settore enologico

«Un premio che indica la strada. Una straordinaria iniziativa che interseca scuola e mondo del lavoro, finalizzata all’innovazione del settore enologico. Una occasione imperdibile per i giovani». Così l’assessore al Lavoro e all’Istruzione della regione del Veneto Elena Donazzan presentando, martedì 30 gennaio presso l’aula magna dell’istituto “Cerletti” di Conegliano, il I° Premio Bioenologia 2.0.

Uno stimolo per i giovani

«Si tratta - ha spiegato Maurizio Polo, amministratore unico dell’azienda opitergina leader nella produzione di prodotti per l’enologia, di un concorso che coinvolgerà tuti gli istituti enologici e le università d’Italia allo scopo di sensibilizzare gli studenti, i maturandi e i laureandi nella ricerca di lieviti non convenzionali, originali e innovativi». «Desideriamo aprire una sorta di caccia al tesoro – ha aggiunto Polo – affinché siano trovati in natura, e successivamente isolati, i lieviti migliori per rendere migliori i vini. Nello stesso tempo, vogliamo sensibilizzare sulla necessità, diventata impellente e urgente, di salvare il nostro patrimonio microbiologico, il quale rappresenta la cifra del territorio in cui viviamo, del made in Italy».

«Marcare la tipicità del territorio»

Concetto condiviso in toto dal sindaco di Conegliano Fabio Chies: «Si tratta di un’iniziativa meritoria – ha detto il primo cittadino – che si inserisce perfettamente nel solco tracciato dall’Unesco per queste colline e che contribuirà a marcare la tipicità del territorio». Il vicesindaco di Valdobbiadene Tommaso Razzolini ha invece voluto sottolineare l’importante opportunità offerta ai giovani che stanno per entrare, professionalmente, nel meraviglioso mondo del vino: «Mettere in palio un primo premio di 8.000 Euro è generoso; visionaria invece appare la mission di Bioenologia 2.0 che cerca di appassionare a un lavoro che oggi più di ieri deve necessariamente fare i conti con la competizione internazionale e con un mercato sempre più spietato».

Imparare sperimentando

Maria Grazia Morgan, dirigente della scuola enologica di Conegliano, nel suo intervento si è detta «felice di aver potuto ospitare la presentazione di un premio che certamente offrirà l’opportunità a tanti giovani di mettersi in gioco, imparando e sperimentando».

Il ruolo dei non Saccharomyces

«Negli ultimi anni – ha affermato Maurizio Polo - la scoperta del ruolo dei non Saccharomyces ci ha consentito di inquadrare il mondo dei lieviti in una nuova ottica. Non più solo fabbriche di alcol, ma veri e propri alleati che collaborano, spesso in squadra, per il raggiungimento di un risultato unico, in campo enologico e non solo. Ognuno diverso, ognuno con le proprie specifiche caratteristiche da impiegare al meglio. Insomma c’è un tesoro da scoprire nascosto tra i filari dei vigneti, tra le foglie delle siepi, tra i petali dei fiori. Bioenologia 2.0 guarda da sempre in modo diverso al mondo dei prodotti per l’enologia, vinificazione e in particolare alla ricerca e selezione di lieviti indigeni con lo scopo di rintracciare ceppi con specifiche attività metaboliche ed enzimatiche in grado di valorizzare la qualità e la complessità sensoriale dei vini. Un’esperienza che vogliamo condividere facendo da battistrada per lo sviluppo di una nuova generazione di enologi e biotecnologi, seri, professionali ma anche creativi e visionari».

A chiusura della conferenza stampa, l’assessore regionale Donazzan ha ricordato l’importanza del rapporto pubblico-privato, scuola-impresa, per poter puntare all’eccellenza: “Solo così – ha concluso – sarà possibile confrontarsi con i mercati esteri, riuscendo, ne sono certa, a eccellere”.


Come candidarsi al premio

Coloro che intendono candidarsi al I° PREMIO BIOENOLOGIA 2.0 - 2020:

devono inviare un campione del lievito proposto, munito di dettagliata descrizione e comprensivo della propria anagrafica a Bioenologia 2.0, Via Verdi 32, 31046 Oderzo (TV). Sul plico è necessario indicare chiaramente - “concorso Bioenologia 2.0” da aprire solo a cura della commissione -. La scadenza è fissata al 30 agosto 2020. La valutazione della risorsa verrà eseguita presso le strutture di Bioenologia 2.0 entro il 22 dicembre 2020. La selezione verrà eseguita da una apposita commissione composta da Maurizio Polo, enologo, dr. Valery Ripari, microbiologa molecolare, prof. Alberto Palliotti dell’Università di Perugia, prof. Andrea Bellincontro, docente presso l’Ateneo della Tuscia (Viterbo), prof. Sandra Torriani , dell’Università degli Studi di Verona, Gianni Bertagia, enologo presso il Laboratorio Polo e dr. Nicola Zanon, enologo responsabile tecnico Laboratorio Polo e Bioenologia 2.0. I criteri di assegnazione saranno i seguenti:

  • originalità ed aspetti innovativi del lievito;
  • unicità e bontà dei tratti enologici impressi;
  • rilevanza del lievito per il comparto enologico.

La premiazione del vincitore sarà effettuata a Verona in occasione del Vinitaly 2021.

Presentato al “Cerletti” di Conegliano il I°premio Bioenologia 2.0 - Ultima modifica: 2020-02-07T10:13:22+01:00 da Lorenzo Tosi

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