Dazi Usa: Unione Italiana Vini si appella al premier Conte

President Donald Donald Trump firma la legge sui dazi
Gli Stati Uniti sono il mercato numero uno per il nostro export vitivinicolo. Ernesto Abbona (UIV): «Serve azione diplomatica per scongiurare sanzioni»

«Il potenziale contenzioso tra Stati Uniti e Unione Europea, derivante dal caso Airbus-Boeing, sta rendendo probabile un conflitto tariffario che potrebbe colpire il commercio di prodotti vinicoli. Auspichiamo che il nostro settore non paghi il prezzo altissimo di una

Ernesto Abbona

guerra commerciale che rischia di compromettere l’equilibrio e la sostenibilità economica di migliaia di imprese». Così Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, richiama l’attenzione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed esprime la preoccupazione del comparto vitivinicolo italiano per l’attuale situazione delle relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti.

Dazi “a carosello”

La minaccia statunitense riguarda la possibile applicazione di nuovi dazi “a carosello”, cioè per alcuni mesi al 100% a rotazione, una misura inaccettabile che rappresenterebbe l'inizio di una vera guerra commerciale

«L’imposizione di un dazio al 100% continua il presidente - metterebbe completamente fuori mercato i vini italiani, con conseguenze disastrose. Come Unione italiana Vini chiediamo un intervento del Premier Giuseppe Conte affinché venga avviata un’opportuna azione diplomatica per scongiurare il verificarsi di misure sanzionatorie verso il nostro Paese».

Il primo mercato è a rischio

Gli USA sono infatti la prima destinazione, in volume e in valore, delle vendite di vino italiano, per oltre 3,3 milioni di ettolitri, corrispondenti a circa 1,5 miliardi di euro, con una domanda complessiva che è aumentata di oltre il 30% negli ultimi cinque anni e un tasso analogo di crescita si è registrato per il quantitativo di vino esportato dal nostro Paese verso gli USA. Nello stesso periodo, la spesa statunitense per vini spumanti è salita complessivamente del 70%, mentre quella relativa al prodotto proveniente dall’Italia è più che raddoppiata. Dati che vanno letti congiuntamente a quelli sugli investimenti italiani in quel Paese, soprattutto in progetti di promozione, alcuni dei quali cofinanziati dal Governo italiano e dall’UE, che dimostrano quanto il mercato statunitense costituisce uno sbocco strategico irrinunciabile.

Il "verdetto" a fine settembre

Entro la fine del mese sarà pubblicato il report dell’arbitrator del WTO sul caso Airbus, con l’indicazione degli importi delle misure di compensazione che gli USA potranno applicare. Gli Stati Uniti decideranno, quindi, quali saranno i prodotti colpiti, i Paesi interessati e l’entità del dazio, mentre l’autorizzazione della WTO sulle misure sanzionatorie sarà notificata entro la fine del prossimo mese di ottobre. Da quel momento, gli USA saranno autorizzati ad applicare i le tariffe doganali. E il vino è uno dei potenziali target a causa di bilancia commerciale fortemente sbilanciata a favore dell’UE.

«Come già accaduto in passato – conclude Abbona – il nostro settore si trova, dunque, al centro di una guerra commerciale rispetto alla quale è totalmente estraneo, trattandosi di una disputa che coinvolge i Paesi parte del consorzio Airbus, che sono Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. Auspichiamo, quindi, che venga fatto tutto ciò che è necessario per dare garanzie alle imprese italiane del vino».

Dazi Usa: Unione Italiana Vini si appella al premier Conte - Ultima modifica: 2019-09-20T20:52:02+02:00 da Lorenzo Tosi

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