
Pubblicato il decreto ministeriale che collega il registro telematico Sian con lo schedario viticolo. Quali spazi di interconnessione degli strumenti di tracciabilità
Pubblicato sulla GURI il decreto ministeriale che stabilisce un nuovo scenario in termini di digitalizzazione degli adempimenti in materia di registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli. In estrema sintesi, si tratta del decreto ministeriale che definisce le modalità di attuazione del collegamento tra lo schedario viticolo e il registro dematerializzato di cantina introdotto con il c.d. DL Agricoltura pubblicato negli scorsi mesi.
Cosa prevede il Testo unico del vino
Nato dal DL Agricoltura, il decreto ministeriale 6 novembre 2024 segna un ulteriore passo in avanti rispetto al progetto di digitalizzazione previsto dalla legge 12 dicembre 2016, n. 238, c.d. Testo unico del vino. L’obiettivo è quello di accorpare tutti gli adempimenti di cantina nello spazio Sian e di cui il registro telematico è stato sostanzialmente punto di partenza del programma di lavoro e di fatto sostanziale pilastro. Il Testo unico ha infatti previsto (articolo 59) un percorso di coordinamento – non ancora compiuto – di “tutte le dichiarazioni, informazioni, comunicazioni, autocertificazioni, registri, dati e relativi aggiornamenti che le imprese... sono tenute a fornire in adempimento della normativa vigente...”. In altri termini un sistema di aggregazione e di interconnessione che coinvolge anche gli enti di certificazione dei vini Dop e Igp, anch’essi necessariamente interessati dal cambiamento del sistema di controllo e di certificazione il cui baricentro è oggi rappresentato dal registro telematico di cantina che poggia sulla piattaforma Sian. Gli ulteriori tasselli del puzzle che si sono poi aggiunti fanno riferimento al documento elettronico MVV-E e alle comunicazioni e le dichiarazioni preventive, anch’esse previste dalla legge 12 dicembre 2016, n. 238, che è possibile presentare telematicamente.
Il precedente (facoltativo) delle dichiarazioni obbligatorie
L’intervento del DM 18 luglio 2019, n. 7701 ha dato seguito al progetto di telematizzazione con le dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e produzione – che erano assoggettate ad una presentazione telematica mediante i servizi SIAN, eventualmente presso i CAA dotati di mandato per la costituzione/aggiornamento del proprio fascicolo aziendale – stabilendo una connessione telematica con il registro di cantina. In altri termini sussiste oggi la facoltà (non l’obbligo) di poter utilizzare le informazioni presenti nel registro telematico di cantina ai fini della compilazione automatica delle dichiarazioni di vendemmia e di dichiarazione di produzione vinicola, una modalità già sperimentata, a partire dalla campagna vendemmiale 2018/2019, per la dichiarazione di giacenza.
Cosa cambia
Il DM 6 novembre 2024 ha di fatto stabilito un ulteriore segmento di interconnessione tra il registro telematico di cantina e lo schedario viticolo. Lo scambio di informazioni consentirà quindi di assicurare la coerenza merceologica tra le uve in entrata caricate nel registro di cantina e lo schedario viticolo – la cui iscrizione attesta la conformità ai requisiti tecnico-agronomici dettati dal relativo disciplinare di produzione – così come di individuare la persona fisica o giuridica che ha rivendicato le uve destinate alla vinificazione. Inoltre, un’ulteriore finalità della connessione telematica è quella di assicurare il controllo delle produzioni rispetto alle superfici vitate annotate nelle dichiarazioni di vendemmia e di produzione.
Un cambiamento sostanziale quindi che tuttavia – tenendo conto della proroga dei termini di implementazione dello schedario grafico alla campagna 2025/2026 – dovrà comunque passare per un necessario periodo di sperimentazione delle funzionalità informatiche.
Proroga per lo schedario grafico
Il decreto ministeriale 24 ottobre 2024, n. 563749 – modificando quanto dettato dal DM 28 febbraio 2022, n. 93849 – ha prorogato il passaggio dallo schedario viticolo al nuovo sistema di inventario grafico, fondato sul sistema nazionale di identificazione delle parcelle agricole (Sipa), alla campagna 2025/2026. In particolare il decreto rimanda l’allineamento delle superfici afferenti allo schedario con quelle presenti nel fascicolo aziendale grafico, processo che dovrà essere completato entro il 31 luglio 2025. Con l’entrata a regime del Sipa, le superfici vitate saranno identificate graficamente e non più attraverso il dato catastale: il fascicolo aziendale e gli strumenti geo-spaziali renderanno disponibile quindi la localizzazione della parcella viticola, la superficie e le caratteristiche tecniche-agronomiche, nonché il titolo di possesso cosicché gli organismi pagatori potranno determinare, per ciascuna parcella, la superficie massima ammissibile ai fini dei regimi di aiuto basati sulla superficie. Sistema che consentirà anche la concreta applicazione dell’interconnessione in ambito Sian con il registro telematico di cantina così come – recita il DM 28 febbraio 2022, n. 93849 – costituirà per il viticoltore un requisito necessario – oltre che per le finalità di rivendicazione delle produzioni Dop e Igp – anche per richiedere una variazione del potenziale produttivo viticolo (estirpo, autorizzazioni di impianto e reimpianto) nonché per accedere alle misure di sostegno, quali la vendemmia verde e la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.