Arriva il Vinitaly più grande di sempre, con 4600 espositori da 35 Paesi, per un totale di oltre 16mila etichette di vino e distillati a catalogo, su un'area di 100mila metri quadri alla Fiera di Verona, dal 7 al 10 aprile.
Tracciato il primo miglio della via della seta enologica
«Non si tratta di machismo fieristico, ma il racconto di un percorso di crescita dell'Italia del vino - ha detto il Ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani nel corso della presentazione a Roma della 53° edizione - per accompagnare le aziende del made in Italy verso nuovi mercati. Un Salone internazionale che quest'anno guarda soprattutto all'Asia Orientale, il Far East, per costruire una Via della Seta enologica, senza tuttavia dimenticare, insieme all'Ice, piazze tradizionali come Nord America e l'Europa».
Edagricole sarà presso lo spazio
New Business Media – Tecniche Nuove
con le sue riviste e libri
nella Galleria Dei Signori (tra il padiglione 11 e 12)
agli stand 5-6.
Brand conosciuto a 3 italiani su 4
Dove il settore andrà anche grazie al decreto 'Ocm Vino' paesi terzi, ovvero contributi a fondo perduto pari al 50% per le spese relative alla promozione del vino all'estero, approvato oggi dalla Conferenza Stato-Regioni. Un appuntamento All you can drink in fiera e nel centro storico di Verona con Vinitaly and City, ben consolidato nell'immaginario non solo degli enoappassionati, ma di tutti gli italiani: il marchio Vinitaly è conosciuto da 3 italiani su 4, evidenzia un'indagine per Veronafiere. «In 50 anni Vinitaly è cresciuto - ha sottolineato Mantovani - in maniera direttamente proporzionale al proprio marchio. Oggi è un brand tra i più riconosciuti in Italia, e questo ci fa molto piacere. Perché, pur avendo un core business sempre più rivolto al mercato, Vinitaly si conferma in grado di dialogare e fare cultura del vino con un pubblico molto ampio, in Italia ed a livello internazionale».
Design e organic hall, le novità
L'edizione 2019, che come novità presenta il nuovo salone Vinitaly Design e l'Organic Hall, l'agorà dei vini naturali e bio, mette in vetrina un'Italia da record: nel 2018, secondo dati Ismea, con 55 milioni di ettolitri di vino (+29% su base annua), di cui quasi 20 milioni indirizzati verso i mercati esteri, conferma il suo ruolo di leader mondiale nella produzione di vino e consolida la sua posizione di esportatore, con una crescita robusta in valore dell'export nell'ultimo decennio (+70% l'incremento in valore dal 2008), consolidata anche nell'anno appena trascorso (+3,3% l'export in valore).
Più potenza nel digitale
«Arriva un Vinitaly 4.0 - ha sottolineato Mantovani -, un'altra edizione in crescita anche sul web. Per comunicare con gli oltre 4mila espositori avviamo un portale business, mentre le aziende espositrici possono promuoversi parlando la lingua del consumatori e buyer attraverso una libreria del vino in nove lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, russo, cinese, giapponese. Una directory che, sotto evento, registra 1,2 milioni di pagine viste. Mentre un'app geolocalizzata guiderà i visitatori verso gli stand d'interesse tra i diversi padiglioni». «E' una edizione che guarda al futuro - ha concluso il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -, con due piattaforme previste dal nostro piano industriale negli Usa e in Cina. Investiamo per dare alle aziende e alle istituzioni un ulteriore supporto promozionale in aree strategiche non solo del vino». Per il direttore generale dell'Agenzia Ice, Roberto Luongo, Vinitaly "è la piattaforma ideale di promozione del vino. Porteremo 300 operatori da 34 Paesi, e altri 30 al Sol, il contemporaneo Salone dedicato all'olio extravergine di oliva", ha annunciato.