Il Messaggero Veneto ha pubblicato ieri, 12 agosto 2013, un articolo nel quale si dichiara che "alcuni dirigenti di una delle più importanti case produttrici di Champagne del mondo, la Moët & Chandon, si sono recati a Fossalon di Grado per verificare di persona, e quindi definire l’acquisto, di nuovi ed esclusivi vitigni". Si tratta delle varietà resistenti alle malattie (principalmente a bacca bianca) ottenute dai ricercatori dell'Università di Udine (ricordiamo che i Vivai Cooperativi Rauscedo nel 2006 hanno aderito al progetto Genoma della vite dell’Istituto di Genomica Applicata di Udine, in qualità di socio finanziatore, ritenendo di fondamentale importanza poter fruire, nel medio-lungo termine, dei risultati di ricerche finalizzate all’ottenimento, attraverso l’ibridazione, di varietà resistenti alle malattie) che a Fossalon (nella foto) i VCR mantengono in coltivazione, a fini sperimentali e di valutazione agronomica ed enologica. Nell'articolo si legge anche che " questi innovativi vitigni devono ancora essere battezzati" e che si sta lavorando non solo alla loro denominazione ma anche e soprattutto alle pratiche di iscrizione al Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite.
La Moët & Chandon in visita ai VCR
Vitigni resistenti italiani per lo Champagne?
Si tratta delle nuove varietà ottenute dall'Università di Udine