Scatta l’agrimensura digitale del vigneto Italia

Novità in orbita: una nuova generazione di satelliti Sentinel assicurerà più efficacia e precisione nel telerilevamento

L’occhio del satellite Sentinel 3 consente di automatizzare dal 1° gennaio di quest’anno il monitoraggio dei vigneti da parte degli organi di controllo
Accelera il processo di transizione al nuovo sistema unico di identificazione delle parcelle agricole. Ma le superfici ricalibrate dal satellite rischiano di avere un impatto sfavorevole su aiuti Pac e rivendicazioni Doc

Il vigneto visto dal satellite sarà più o meno esteso?

La viticoltura digitale non è solo un’opzione tecnica, ma anche amministrativa.  Una tendenza incalzata dall’emergenza Covid che ha spinto ad accelerare il processo di digitalizzazione del sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa) nonché di gestione anagrafica delle imprese e di transizione delle informazioni del registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni, applicabile dal 1° gennaio di quest’anno.

Un’innovazione che punta a facilitare i controlli e semplificare l’erogazione degli aiuti, ma che desta preoccupazioni riguardo alla transizione verso controlli totalmente automatizzati.


Articolo pubblicato su Terra e Vita 3/2022

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Ne avevamo già parlato qui:

Quanto è grande il vigneto dal satellite


L’occhio lungo di Agea

Un processo di dematerializzazione previsto dal Dl semplificazioni (convertito in legge l’11 settembre 2020) e i cui chiarimenti applicativi sono stati espressi dal Dm 99707/2021, relativo all’attuazione delle misure in ambito Sian, il mega-sistema informativo che fa capo all’Agea.

La sfida è digitalizzare il Sipa e la gestione anagrafica delle imprese, un tema che riguarda da vicino le superfici vitate e che impatta sui livelli di produzione, regolamentati dai disciplinari di produzione dei vini Dop e Igp. Una novità che poggia essenzialmente sullo sviluppo di strumenti digitali basati su applicazioni grafiche e geo-spaziali per fare in modo che gli organismi pagatori possano determinare, per ciascuna parcella, la superficie massima ammissibile ai fini dei regimi di aiuto basati sulla superficie.

L’impatto sul registro trattamenti

Il processo di cambiamento parte dal fascicolo aziendale che deve essere confermato o aggiornato dal produttore con cadenza almeno annuale. In quest’ambito le imprese sono tenute ora a dichiarare la propria consistenza aziendale e il piano colturale in modalità grafica. Ciò consente di passare dai controlli mediante telerilevamento (che implicano l’interpretazione assistita da computer delle immagini satellitari) ad un monitoraggio sistematico e automatizzato dei dati trasmessi dai satelliti.

C’è poi da considerare, nel processo di transizione, il passaggio delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni che costituisce da quest’anno elemento obbligatorio del fascicolo aziendale e che può avere una ricaduta sui margini di semplificazione delle attività amministrative, ma anche sui controlli riguardo ad esempio agli elementi di condizionalità della Pac.

Controlli sulla condizionalità

Il Sipa è diventata l’interfaccia di riferimento per l’inventario delle superfici agricole nazionali, comprese quelle vitate. Ricalibrate in base all’archivio di ortofoto digitali provenienti dalle riprese aeree o satellitari del territorio.

Sotto il profilo operativo, per ogni parcella agricola, il Sipa consente ora di geolocalizzare, visualizzare e integrare spazialmente i dati costitutivi del Sigc, il sistema integrato di gestione e controllo, oltre a determinarne l’utilizzo agronomico e le superfici massime ammissibili agli eventuali regimi di aiuto. Impattando così sulla futura Pac, in vigore il 1° gennaio 2023, che ha ridefinito i controlli sulla condizionalità definita ad esempio dai nuovi ecoschemi.

Casi di non corrispondenza

Cosa succede riguardo a superfici non corrispondenti rispetto alle precedenti rilevazioni?  In questi casi, allo scostamento non si applicano recuperi, sanzioni o ulteriori pagamenti nell’ambito di procedimenti perché – ai sensi del Reg. (UE) 809/2014 – si ricade nella circostanza in cui l’errore non poteva essere ragionevolmente identificato dal beneficiario.

Rimane tuttavia il nodo della rivendicazione delle uve destinate a dare vini Dop e Igp, le cui rese unitarie previste dai disciplinari di produzione, evidentemente correlate alla superficie vitata formalmente dichiarata, possono risentire di una ri-misurazione delle parcelle e del vigneto. In alcuni casi potrebbe essere addirittura esclusa la rivendicabilità di una denominazione laddove le percentuali di concorrenza delle varietà di vite non dovessero più garantire quelle previste dai disciplinari.

Uno scenario a cui manca solo l’ultimo capitolo, ovvero la dematerializzazione dello schedario viticolo, uno degli ultimi tasselli del puzzle normativo definito dal  Testo unico del vino.

Il peso del digital divide

Una gestione digitalizzata delle domande, dei disallineamenti e degli aggiornamenti dei fascicoli aziendali che deve ora fare i conti sul territorio con la capacità (condizionata dalla disponibilità delle infrastrutture tecnologiche) di supportare concretamente le esigenze di elaborazione dati. Si tratta di un ostacolo che contribuisce a ritardare l’applicazione di un approccio completamente automatizzato.

Un passo avanti in termini di innovazione e di stabilità dei dati, ma per quanto riguarda i vigneti destinati a dare vini Dop e Igp e pertanto soggetti a vincoli di resa per ettaro, rimane la probabilità di un ricalcolo delle superfici, condizione che potrebbe inaugurare – benché senza sanzioni o recuperi – un nuovo ciclo di modifiche e di aggiornamenti che avrà impatto invece sulla rivendicabilità delle produzioni vitivinicole Dop e Igp. Un tema altrettanto strategico riguarda poi l’interconnessione dello schedario grafico con le dichiarazioni di vendemmia e produzione e il registro telematico di cantina, una modalità che – oltre a ridurre i margini di errore in fase dichiarativa – consentirebbe controlli automatici da remoto e con minori oneri per i produttori

I casi di non corrispondenza tra le superfici rivendicate e quelle rilevate da satellite potrebbero avere conseguenze per le produzioni doc
La prossima generazione di satelliti Sentinel saranno equipaggiati con nuovi sensori termici ad alta risoluzione che assicureranno una marcia in più nella gestione di precisione dei vigneti

Sentinel, nuova generazione in arrivo

Non solo big data, sensori e QR code per ricevere dati e informazioni utili alla comprensione e all’ottimizzazione dei processi aziendali. Anche i satelliti, al di là dell’acquisizione e della trasmissione delle immagini, hanno molto da raccontare: i controlli tramite monitoraggio possono generare infatti una serie di dati utili per l’agricoltura intelligente, come ad esempio fornire informazioni sul contenuto di azoto nel suolo o sullo stress da siccità, razionalizzando, mediante interventi mirati, l’applicazione di fertilizzanti o l’irrigazione e riducendo quindi i costi, gli sprechi e l’impatto sugli agroecosistemi. Guardando al futuro, in vista della progettazione della prossima generazione di satelliti Sentinel (dopo il 2030), una delle priorità dell’Agenzia spaziale europea – si legge nel report della Corte dei Conti europea che ha svolto un audit nel 2019 – riguarda un sensore termico infrarosso ad alta risoluzione in grado di eseguire osservazioni della temperatura della superficie del suolo, utile per rilevare lo stress idrico nelle piante e per monitorare, e quindi tarare, il volume di irrigazione.

Si tratta in generale di uno spazio di riflessione e di sviluppo sempre più sotto i riflettori della ricerca e della sperimentazione, che tra l’altro potrà beneficiare delle risorse stanziate nell’ambito del Pnrr. Rispetto al processo di digitalizzazione del Sipa – ma anche considerando i dati Sentinel, altre immagini satellitari e le informazioni sui requisiti ambientali – occorre quindi riflettere sull’opportunità di condividere e analizzare in maniera integrata i dati in possesso degli organismi pagatori, in modo da poter fornire agli operatori elaborazioni derivate e inedite, utili per interpretare le reali esigenze colturali.

Scatta l’agrimensura digitale del vigneto Italia - Ultima modifica: 2022-01-26T12:42:39+01:00 da Barbara Gamberini

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