Cavit e la prima vendemmia 4.0

Vendemmia digitale
Vendemmia digitale
La cantina trentina presenta un bilancio 2019 che ne testimonia il grado di salute. E da quest’anno uno dei segreti del consorzio è svelato: l’applicazione del sistema digitale Fruitipy messo a punto da Fondazione Bruno Kessler consente di rilevare in vigneto in tempo reale qualità, resa e tempistica della vendemmia

Investire e innovare. È la strada scelta da Cavit per continuare a crescere, innanzitutto nella qualità. Nel corso della conferenza stampa per la presentazione del Bilancio 2018-19 il Consorzio ha infatti presentato una significativa novità digitale che fa compiere ai vigneti del Consorzio un balzo in avanti verso la viticoltura 4.0.

Balzo nel futuro

Merito del progetto Fruitipy, realizzato da Cavit in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler. Si tratta di un sistema di controllo dello stato di maturazione delle uve che attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del deep learning consente anche la stima del carico produttivo di ogni vigneto per programmare e gestire la vendemmia sia dal punto di vista logistico e qualitativo.

Un investimento tecnologico che ben rappresenta la propensione del consorzio guidato da Lorenzo Libera di saper vedere avanti.

Il presidente di Cavit Lorenzo Libera con l'assessore Giulia Zanotelli all'Assemblea Cavit 2019 (foto Daniele Panato)

A vantaggio dei soci

È grazie anche a soluzioni come questa se nel 2018-2019 ha potuto segnare a bilancio 91,4 milioni di euro di fatturato e un utile di 5,1 milioni. Una crescita, certo leggera, ma registrata nonostante le difficoltà di un’annata appesantita dall’eccesso di produzione del 2018. E questo anche grazie al grande lavoro fatto per la penetrazione nei mercati esteri, fino a registrare il record di un business che vede i prodotti di Cavit prendere la strada dell’export per oltre l’80% della produzione. Tutto a vantaggio dei 4.500 soci delle 10 cantine sociali aderenti alla “Cantina viticoltori del Trentino”, oggi Consorzio di secondo grado composto da 10 Cantine sociali di primo grado.

«Questo bilancio di grande soddisfazione - afferma Lorenzo Libera, presidente di Cavit - ci permette di garantire ai nostri soci una redditività soddisfacente ed adeguata nel tempo, in una visione di filiera integrata con le Cantine associate e, nel contempo, promuovere una viticoltura di qualità, rispettosa dell’ambiente e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico». Un esercizio, quello 2018/2019 di Cavit, che descriva un’azienda in ottima salute e saldamente capitalizzata.

Leadership Gdo e Horeca

«In Italia Cavit – ribadisce il direttore generale Enrico Zanoni - conferma la propria leadership nei vini Trentini sia all’interno della Grande distribuzione che nel canale Horeca».

Nella Gdo primeggia con la linea Mastri Vernacoli primeggia con il Muller Thurgau, il Pinot Nero, il Marzemino e il Gewurztraminer. Negli hotel, ristoranti, catering le etichette di maggior pregio come la linea Masi, i propri cru e le eccellenze trentine frutto di un’attenta selezione di vigneti particolarmente vocati alla produzione di vitigni autoctoni.

L’avanzata sul fronte asiatico

Sull’export si è registrata una flessione dei brand storici nel mercato Usa, mentre stanno ottenendo un ottimo successo le nuove proposte rivolte ad un target più giovane che si avvicina con interesse al mondo del vino. Al contrario, si registra una crescente crescita su alcuni mercati strategici come il Regno Unito, la Russia e l’Olanda, senza dimenticare il fronte asiatico dove continua il presidio con la partnership siglata con il gruppo COFCO, in Cina.

La bolla delle bollicine

Significativo l’andamento del segmento spumanti (sia il metodo Charmat che il classico Trento DOC), dove viene premiato il forte impegno aziendale che punta ad un continuo miglioramento della qualità. In particolare Altemasi TrentoDOC conferma anche quest’anno un incremento a doppia cifra.

Particolarmente positivi i risultati della controllata tedesca, la Kessler Sekt & Co KG che ha raggiunto un fatturato di circa 9,5 milioni di euro con un più 10,5%, confermando anche in questo caso un trend di crescita ottenuto grazie al miglioramento qualitativo ed alla cura dell’immagine che ha portato la cantina a collocarsi tra i merchi di riferimento premium in Germania.

I servizi per i produttori

Cavit si contraddistingue anche per il livello dei servizi alle cantine associate, cominciando

Lorenzo Libera

dall’assorbimento di percentuali che superano il 90% del prodotto nonostante una vendemmia più abbondante della media.

Ma il consorzio continua anche il suo impegno nel supporto organizzativo e tecnologico. In particolare, grazie al costante servizio di supporto tecnico da parte del team di agronomi Cavit, prosegue l’opera di assistenza ai 4.500 soci con il duplice obiettivo: da una parte migliorare il livello qualitativo del prodotto e dall’altra una conduzione dei vigneti sempre all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. In quest’ottica Cavit è particolarmente attiva e all’avvanguardia nella ricerca e nell’applicazione delle più avanzate tecnologie per la viticoltura di precisione per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle coltivazioni.

LaVis in stand by

In merito al rientro in Cavit della Lavis non ci sono ancora certezze. «Aspettiamo che si pronuncino nella loro assemblea i loro soci. Se si farà sarà comunque un operazione di sistema e deve essere sostenibile. è quanto ha detto il presidente a margine dell’assemblea.


Cos’è Fruitipy

Fruitipy è un sistema predittivo di intelligenza artificiale capace, grazie all’utilizzo di speciali spettrometri portatili, di effettuare direttamente in vigneto le analisi che normalmente vengono effettuate in laboratorio, rilevando in tempo reale sia il livello degli zuccheri sia la presenza di componenti acide semplicemente puntando i sensori sui grappoli. In questo modo si riesce quindi a rendere sempre più precisa la definizione del momento ottimale in cui effettuare la vendemmia per ogni vigneto, riuscendo a velocizzare e moltiplicare i processi di analisi con modalità assolutamente non invasive rispetto alle tradizionali procedure, che prevedono il taglio di campioni dalle viti e il loro successivo invio in laboratorio.

Il sistema sviluppato dai ricercatori FBK consente inoltre, a partire da fotografie e filmati dei vigneti realizzati via smartphone con una apposita app, di stabilire con altissimo livello di precisione la quantità di uva in ogni pianta, stimando quindi con anticipo i volumi di vendemmia di ogni zona.
è solo uno dei progetti avviati dalla Fondazione Bruno Kessler nell’ambito dell’agricoltura, e dimostra come già oggi l’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale – a supporto del lavoro dell’uomo, che resta sempre centrale in ogni processo – può entrare nei processi di produzione agricola con l’obiettivo di ridurre i costi, aumentare i risultati economici e soprattutto garantire standard di qualità competitivi.

 Accedi al video dell’applicazione del sistema Fruitipy sui piccoli frutti

 

Cavit e la prima vendemmia 4.0 - Ultima modifica: 2019-10-16T01:25:39+02:00 da Lorenzo Tosi

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