Scegliere di non concimare, così come eccedere negli apporti o sbagliare i tempi dell’intervento, porta a produrre un vino povero di note aromatiche, molto squilibrato e disarmonico, anche in seguito a problemi di fermentazione (Porro, Fondazione Edmund Mach). Per rispettare i fabbisogni nutrizionali della vite, reintegrando le asportazioni annuali, si inizia verificando la disponibilità di elementi nutritivi (analisi del terreno ogni cinque anni) e lo stato nutrizionale della pianta. Si può così impostare un piano di concimazione che garantisca chiari benefici in termini di caratteri dell’uva, bilancio economico del vigneto e impatto ambientale rispettando l’impronta territoriale del vino prodotto.
Per riequilibrare le piante, coprendone i fabbisogni in potassio, magnesio e zolfo nell’arco della stagione vegetativa si può utilizzare Patentkali (30% K2O, 10% MgO, 42,5% SO3) noto anche come solfato potassico magnesiaco. Consentito in agricoltura biologica è un concime granulare per apporti al terreno. Ha un ideale rapporto potassio / magnesio di 3 / 1 per garantire un assorbimento equilibrato dei due nutritivi, evitandone l’antagonismo radicale e carenze sulla pianta. Se ne consiglia una distribuzione autunnale e/o all’inizio della ripresa vegetativa: la pianta inizia ad assorbire potassio prima della fioritura fino a poche settimane dalla caduta delle foglie. L’apporto contemporaneo di magnesio ne previene la carenza e la comparsa del disseccamento del rachide in fase di invaiatura.
In base ai diversi obiettivi enologici, in un terreno di medio impasto e con una buona fertilità, si raccomanda l’impiego di 250-500 kg/ha di Patentkali.
Anche per l’anno 2016, K+S Italia Srl ha ottenuto il marchio di qualità Assofertilizzanti, attribuito soltanto a quelle aziende che superano con successo i controlli analitici sui fertilizzanti.