Mantenere alta la guardia contro le tignole in vigneto

Larva di tignola rigata (foto R. Ricciardi, S. Pozzer, S. Polidori)
Non solo Lobesia botrana ed Eupoecilia ambiguella: oggi nel novero delle tignole da tenere sotto controllo in vigneto vi è anche Cryptoblabes gnidiella o tignola rigata. L’efficacia delle strategie di difesa è favorita dall’uso dei DSS

Tra le famiglie di insetti in cui rientrano parassiti temibili per il vigneto vi è quella dei lepidotteri, sia Tortricidi, che annoverano Lobesia botrana (nota anche come tignoletta della vite) ed Eupoecilia ambiguella (o tignola della vite), sia Ficitidi rappresentati da Cryptoblabes gnidiella o tignola rigata. Tutte e tre le specie allo stadio larvale possono arrecare danni importanti al grappolo, sia diretti che indiretti, a seguito della loro attività trofica. Tuttavia, se i viticoltori da lungo tempo si misurano con la necessità di controllare tignoletta e tignola, la tignola rigata è diventata una criticità degna di attenzione da circa una quindicina d’anni.

Tignola rigata: diffusione, biologia e danni

Originaria del bacino del Mediterraneo Cryptoblabes gnidiella ha recentemente modificato le proprie abitudini alimentari in territorio italiano. Rinvenuta inizialmente sugli agrumi, da lungo tempo ormai è segnalata sempre più frequentemente su vite.

L'espansione di questo fitofago su nuovi ospiti, oltre che in nuovi areali, è correlata ai cambiamenti climatici in atto e ai cambiamenti intervenuti nelle strategie di contenimento di altri lepidotteri. Se infatti l’insetto ha inizialmente prediletto aree costiere - o interne ma nel raggio massimo di pochi chilometri di distanza dalle coste - di regioni centrali e meridionali (Toscana e Puglia in particolare), negli anni esso ha raggiunto areali più interni e nuove regioni, come Marche, Campania, Lazio, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.

La tignola rigata è caratterizzata da elevata polifagia e grande adattabilità ambientale. Compie mediamente 3-4 generazioni all’anno, con i primi voli che si manifestano a maggio e si prolungano fino a ottobre.

Gli adulti misurano circa 1,5 centimetri, mostrano colorazione grigio-scura e abitudini crepuscolari. Le femmine depositano le uova preferibilmente nelle zone più protette della vegetazione o del grappolo. Le larve, che attraversano cinque stadi evolutivi per arrivare alla maturità, negli ultimi tre stadi sviluppano le caratteristiche strisce longitudinali scure che conferiscono il nome alla specie.

Le prime due generazioni, che si nutrono a carico di foglie e fiori, provocano danni tendenzialmente trascurabili. Le generazioni successive invece, che si sviluppano da luglio in poi, attaccano direttamente i grappoli, dall'invaiatura fino alla raccolta. Le larve, nutrendosi sui tessuti verdi del rachide e dei pedicelli, interrompono o rallentano significativamente il flusso linfatico verso gli acini, con conseguente appassimento dei frutti. Il danno maggiore risulta comunque quello a carico degli acini che le larve erodono direttamente. Le cultivar a maturazione tardiva e/o quella a grappolo serrato sono soggette a danni più consistenti.

Agosto 2024: danni da tignola rigata su grappolo (FotoR. Ricciardi, S. Pozzer, S. Polidori)

Come distinguere Cryptoblables da Lobesia?

Dal punto di vista morfologico, le larve di Cryptoblabes si distinguono da quelle di Lobesia per la colorazione più scura tendente al giallo-marrone, la testa bruno-rossiccia e soprattutto per la presenza di due evidenti strisce longitudinali che percorrono l'intero corpo.

Dal punto di vista comportamentale, mentre Lobesia depone le uova direttamente sugli acini, Cryptoblabes predilige le parti verdi per l'ovideposizione. L'attività delle larve è inoltre caratterizzata dalla produzione di abbondante seta mista a escrementi ed esuvie, che crea un ambiente umido favorevole allo sviluppo di marciumi secondari.

Strategie di controllo della tignola rigata

La disponibilità di prodotti fitosanitari autorizzati su tignola rigata risulta ancora limitata, e la tecnica della confusione sessuale, altamente efficace su Lobesia botrana, non è ancora disponibile per questa specie.

Le pratiche agronomiche possono fornire un contributo significativo alla prevenzione. La defogliazione nella zona del grappolo migliora l'aerazione, creando un microclima sfavorevole all'insetto, pur richiedendo attenzione per evitare l'esposizione dei frutti a scottature.

Poiché l'insetto sverna in gran parte come larva nei resti dei grappoli e sotto la corteccia, la rimozione dei residui vegetali durante il periodo invernale costituisce un'importante misura preventiva, eliminando le forme svernanti che rappresentano il punto di partenza per le infestazioni dell'anno successivo.

Tra le pratiche agronomiche risulta molto importante il controllo di Lobesia - in quanto la presenza di questo fitofago, per quanto con cicli biologici non corrispondenti, è molto legata anche alla presenza di Cryptoblabes - e soprattutto una lotta serrata alle cocciniglie della vite. La Cryptoblabes è fortemente attratta dai liquidi zuccherini e soprattutto dalla melata che le cocciniglie producono in gran quantità, tanto da essere definita dagli anglosassoni “tignola delle melate”.

Trattamenti tempestivi con l’ausilio dei DSS

Controllare efficacemente le prime generazioni consente di ridurre numericamente le popolazioni di insetti e di facilitare il contenimento delle generazioni successive. Tuttavia, ciò non è sempre vero, poiché una parte significativa della prima e soprattutto della seconda generazione si sviluppa al di fuori del vigneto. Il monitoraggio risulta comunque piuttosto difficoltoso nel caso della tignola rigata.

27 maggio 2025: catture di tignola rigata su trappola (FotoR. Ricciardi, S. Pozzer, S. Polidori)

Contrariamente alla tignoletta, che si riesce a prevedere in maniera puntuale attraverso il monitoraggio con le trappole o l’osservazione delle uova sui grappoli, la tignola rigata è molto più difficile da intercettare. Questo perché buona parte del ciclo dell’insetto, essendo esso polifago, si svolge all’esterno del vigneto. Inoltre, la Cryptoblabes depone le uova sul rachide, all’interno del grappolo rendendo quasi impossibile monitorare le uova.

Diviene quindi fondamentale avere a disposizione uno strumento che riesca a prevedere l’evoluzione della presenza dell’insetto in campo e gli stadi biologici in cui si trova. In tal modo è possibile decidere quando intervenire e il prodotto più efficace da utilizzare. I Dss possono offrire un supporto determinante da questo punto di vista.

Controllare la tignola rigata con l’ausilio di Agrigenius® Vite

Agrigenius® Vite di Basf è il sistema di supporto decisionale che permette di gestire la complessità di tutti gli aspetti della coltivazione del vigneto, traducendola in suggerimenti operativi chiari, semplici e diretti.

La piattaforma, tramite stazioni agrometeorologiche poste in campo e dati meteo satellitari, raccoglie diverse informazioni ambientali e dati complessi che converte in facili allerte e consigli operativi.

Le informazioni fluiscono continuamente tra il campo e Agrigenius® che, grazie a tecniche avanzate di modellistica e big data, interpreta i dati e fornisce all’agricoltore e al tecnico un quadro sempre aggiornato della situazione in campo.

Dal 2025 in Agrigenius® Vite è disponibile il modello previsionale per Cryptoblabes gnidiella (Figura 1) messo a punto grazie alla collaborazione con il mondo della ricerca scientifica entomologica.

Figura 1

Non solo per la protezione dagli insetti

I modelli previsionali presenti in Agrigenius® Vite supportano il viticoltore nella gestione di stress ambientali, parassiti e patogeni.

A titolo di esempio, si riportano alcune immagini catturate dal Dss e relative al monitoraggio di peronospora in Sicilia nella stagione 2025. Il vigneto oggetto di monitoraggio ha mostrato i primi sintomi di peronospora a inizio germogliamento (2-3 cm di lunghezza dei germogli), che Agrigenius® Vite ha segnalato in data 15 Aprile (Figura 2). Questo ha permesso di effettuare trattamenti preventivi per bloccare le infezioni primarie (Figura 3).

Figura 2
Figura 3

Nella terza decade di maggio il Dss ha segnalato l’arrivo di piogge per alcuni giorni consecutivi (Figura 4) e il rischio di insorgenza di infezioni secondarie di peronospora, nonché infezioni di oidio (Figura 5). Questo ha indotto a effettuare trattamenti preventivi mirati per bloccare lo sviluppo di entrambe le fitopatie.

Figura 4
Figura 5
Mantenere alta la guardia contro le tignole in vigneto - Ultima modifica: 2025-05-28T05:57:52+02:00 da Redazione

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