
In vigneto le fasi dalla pre-fioritura all’allegagione sono cruciali dal punto di vista fitosanitario. Esse richiedono un’attenzione elevata, al fine di evitare che eventuali infezioni o parassiti presenti sull’apparato vegetativo interessino anche il grappolo in formazione e differenziazione.
La protezione del vigneto in queste fasi fenologiche può essere resa complessa dalla variabilità meteorologica: anomalie a livello di temperature e di umidità dell’aria possono modificare la biologia e la diffusione delle avversità biotiche, mentre la distribuzione delle piogge incide sulla possibilità di ingresso in campo per effettuare i trattamenti.
Se dunque il monitoraggio degli appezzamenti è importante sin dal germogliamento, per impostare al meglio la strategia di protezione nella fase iniziale di sviluppo vegetativo, in pre-fioritura, fioritura e allegagione esso deve proseguire per prevenire danni ai grappoli.
Peronospora: i grappoli possono subire infezioni precoci
L'infezione di Plasmopara viticola interessa tutte le parti verdi della pianta.
Le foglie manifestano sintomi diversi in base allo stadio di sviluppo della malattia. Dapprima si notano le classiche macchie d’olio sulla pagina superiore, in corrispondenza delle quali nella fase successiva (nella pagina inferiore) si sviluppa una muffa bianca costituita dai conidi, dai quali partono le infezioni secondarie. Nella fase terminale le foglie disseccano.
I germogli infetti tendono a curvarsi. Infezioni gravi causano necrosi dei tessuti e anche la morte del germoglio. In condizioni umide, si può notare una patina bianca (fruttificazione del fungo). A seguito di lignificazione, restano evidenti desquamazioni e fessurazioni.
Gli acini colpiti smettono di crescere e si mummificano.
Sui grappoli l’infezione può avvenire direttamente o indirettamente a partire dal tralcio erbaceo. Prima dell’allegagione possono comparire sintomi caratterizzati da macchie livide oltre che da ipertrofie deformanti il peduncolo, raspo e racimoli (forme a uncino o a “S”). In seguito, se le condizioni sono favorevoli allo sviluppo del fungo, i grappoli possono venir ricoperti dalle fruttificazioni del patogeno e quindi seccare.
Dopo l’allegagione, gli attacchi di peronospora determinano sui grappoli due diverse sindromi che vengono comunemente chiamate come marciume grigio e marciume bruno. Il marciume grigio è tipico dei giovani grappoli con raspo e racimoli ancora in gran parte erbacei e acini piccoli. L’infezione di tali organi si manifesta con una colorazione plumbea. Successivamente vengono ricoperti dalle fruttificazioni del fungo emesse attraverso gli stomi degli acini con formazione nell’insieme di una colorazione grigia.
Sui grappoli più vecchi, l’infezione degli acini determina - per lo più senza evidenziare fruttificazioni fungine, da cui il nome di peronospora larvata - una colorazione brunastra, perdita di turgore e avvizzimento. L’assenza di fruttificazioni del fungo si spiega in quanto “l’evasione del fungo” dagli acini avviene esclusivamente attraverso gli stomi o altre fessurazioni. Quando gli stomi degli acini (con l’aumentare dell’età) perdono funzionalità e/o degenerano, il micelio del fungo rimane “intrappolato” all’interno dell’acino e di conseguenza non sono possibili evasioni di organi sporulanti del fungo in questione.
Il marciume grigio si verifica abitualmente in primavera, viceversa la peronospora larvata è particolarmente frequente nelle estati fresche e piovose che consentono attacchi tardivi.
Oidio, danni diretti e indiretti
Anche le infezioni di Oidio interessano diverse parti della pianta, anche se il grappolo risulta essere quello più gravemente colpito.
Le infiorescenze, così come gli acini appena allegati, sono molto suscettibili alle infezioni oidiche e vengono rapidamente ricoperti dal micelio del fungo. I grappoli sono suscettibili sino all’invaiatura.
Gli acini infetti mostrano necrosi reticolari di colore scuro sulla loro superficie, al di sopra delle quali si sviluppa un’efflorescenza biancastra. L’ingrossamento della parte sana dell’acino durante il suo accrescimento induce tensioni nell’epidermide necrotica, non più elastica, che tende a fessurarsi, talora mostrando i vinaccioli all’interno della bacca, e a creare così vie di accesso per altri patogeni in grado di generare marciumi: Botrytis cinerea in primis, ma anche batteri. Anche in assenza di queste infezioni secondarie, l’acino fatica a raggiungere la maturità tecnologica.
Le necrosi reticolari possono interessare anche rachide, peduncoli, germogli e tralci.
Gli attacchi precoci su foglie danno luogo al cosiddetto “germoglio a bandiera”, mentre su foglie adulte si evidenziano bollosità, increspature dei lembi, punteggiature necrotiche, aree decolorate e muffa polverulenta bianco grigiastra sulla pagina superiore
Mantenere alta l’attenzione sugli insetti
Le malattie fungine non sono la sola avversità con cui ci si misura in vigneto tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Anche parassiti come Cicaline e Cocciniglie necessitano di costante monitoraggio al fine di prevenirne la diffusione.
Tra le Cicaline, insetti fitomizi, sotto la lente soprattutto lo Scaphoideus titanus in quanto vettore del fitoplasma responsabile della Flavescenza dorata, temibile fitopatia diffusa soprattutto nel Nord Italia. I danni diretti, legati alla sottrazione di linfa, sono decisamente trascurabili. Nelle zone infette è necessario eseguire trattamenti insetticidi contro lo Scafoideo ai sensi del DM 31/05/2000 (lotta obbligatoria), sia in biologico che in produzione integrata.
Per quanto riguarda le Coccniniglie, in tutta Italia si registra un incremento delle infestazioni, mentre la gamma di soluzioni tecniche a disposizione dei viticoltori per contenere questi parassiti è sempre più limitata.
Anche nel caso delle Cocciniglie i danni diretti (sottrazione di linfa e indebolimento della pianta) sono decisamente meno preoccupanti di quelli indiretti ovvero:
- la produzione di melata come scarto, un liquido zuccherino di cui sono ghiotte le formiche e su cui si sviluppano infezioni fungine di colore nerastro, dette fumaggini;
- la trasmissione di temibili virosi, come l’accartocciamento fogliare.
Particolarmente temuta è la cocciniglia farinosa, Planococcus ficus, in forte espansione in viticoltura da vino negli ultimi anni.
Proteggere il vigneto con Corteva™ Agriscience
Patogeni e parassiti che interessano il vigneto nelle fasi da pre-fioritura ad allegagione possono essere controllati con specifiche soluzioni sviluppate da Corteva™ Agriscience.
Zorvec Vinabel e Zorvec Vinabria per il controllo della Peronospora in fioritura
L’efficacia nel controllo della Peronospora su foglia e su grappolo passa da specifiche strategie preventive di difesa.
In fioritura, i prodotti consigliati da CortevaTM Agriscience per il controllo della peronospora sono ZorvecTM VinabelTM e ZorvecTM VinabriaTM, entrambi a base della sostanza attiva ZorvecTM active, in grado di agire contro gli Oomiceti. Questi sono funghi che si diffondono tramite zoospore trasportate da schizzi d’acqua sulle foglie, alla ricerca del punto perfetto per insediarsi e attaccarsi. Zorvec impedisce agli sporangi (corpi fruttiferi del fungo) e alle zoospore di germinare.
Zorvec™ Vinabel™ è una miscela pronta di Zorvec™ active e Zoxamide, mentre ZorvecTM VinabriaTM è l’innovativa soluzione pronta di Zorvec™ active e Folpet. In ciascun prodotto, la combinazione delle due sostanze attive contenute offre un’ineguagliabile uniformità d’azione e controllo delle malattie causate da funghi oomiceti. Applicati preventivamente nel periodo che va dalla pre-fioritura (10 giorni prima dell’inizio della fioritura) alla fioritura, grazie alla loro attività translaminare e sistemica acropeta, proteggono i grappoli e le foglie durante le fasi di crescita e di sviluppo, comprese quelle che al momento delle applicazioni non hanno raggiunto neppure il 20% della loro dimensione finale.
Contro l’Oidio, Talendo e Talendo Extra
Anche nel caso del controllo dell’Oidio adottare strategie preventive è fondamentale per raggiungere elevati standard di produzione in modo sostenibile.
Corteva Agriscience™ offre al viticoltore antioidici di elevata efficacia, a base di Proquinazid. L’azione principale di Proquinazid si manifesta bloccando la formazione dell’appressorio delle spore in fase di germinazione. Senza la formazione dell’appressorio, il fungo non procede nella formazione degli austori coinvolti nell’estrazione dei nutrienti dai tessuti dell’ospite. Inibendo la germinazione delle spore, Proquinazid consente di limitare la diffusione della malattia e il rischio di reinfezioni. Non solo, Proquinazid aumenta la velocità di risposta della pianta ad aggressioni di patogeni, stimolando la sintesi di fitoalessine, acido acetilsalicilico e lignina. Ha un’elevata affinità per le cere e grazie a questa caratteristica si lega tenacemente alla componente lipidica dell’epidermide delle foglie e degli acini. In particolare, data la forte presenza di cere sull’acino, esso esplica al massimo la propria caratteristica nella protezione del grappolo determinando un‘elevata resistenza al dilavamento. Si ridistribuisce inoltre per sublimazione, garantendo anche nelle parti più interne del grappolo una protezione adeguata dall’infezione fungina.
Tra le soluzioni antioidiche preventive di Corteva Agriscience™ a base di Proquinazid vi sono Talendo® e Talendo® Extra (contenente anche Tetraconazolo). I due prodotti si applicano dalla fioritura fino alla fase di ingrossamento acini, avendo cura di iniziare i trattamenti prima della comparsa dei sintomi di oidio.
Closer per il controllo di Cicaline e Cocciniglie
Closer® è una soluzione insetticida selettiva a base di Isoclast™ active (Sulfoxaflor) per il controllo di insetti parassiti ad apparato pungente - succhiante.
È un insetticida sistemico che si muove attraverso lo xylema con un movimento sistemico e translaminare ed entra nell’insetto principalmente per contatto e ingestione. Il contatto avviene attraverso l’applicazione diretta del prodotto. L’ingestione avviene attraverso lo stiletto che penetra nel sistema vascolare della pianta. Una volta entrato nel corpo dell’insetto, Closer agisce sul sito nicotinico dell’acetilcolina, modificando il comportamento alimentare degli insetti fitomizi che immediatamente smettono di nutrirsi. Ciò riduce l’ingestione della linfa, evitando la trasmissione di flavescenza e virosi. I sintomi compaiono entro poche ore e la mortalità giunge poco dopo.
Isoclast™ active, alla base di Closer™ è frutto di una ricerca portata avanti con determinazione dal team di scienziati di Corteva™ Agriscience. È un’efficace molecola di nuova generazione, sottoposta ai test più rigorosi. Isoclast™ active protegge tutte le parti della pianta, non solo quelle direttamente irrorate. Così riesce a controllare gli insetti nascosti nella chioma o nella pagina inferiore delle foglie. Isoclast™ active presenta elevata sistemia acropeta e mobilità translaminare. Isoclast™ active è l’unico nella famiglia delle Sulfoxamine (sottogruppo IRAC 4C) diverso dagli altri insetticidi del gruppo 4 grazie alla sua struttura chimica e dalla modalità d’azione specifica.
Il trattamento nei confronti delle Cicaline a seconda delle zone e delle annate può sovrapporsi parzialmente ai cicli delle Cocciniglie. Con Closer™ è possibile beneficiare di un supporto aggiuntivo nel contenimento degli altri parassiti.
Nota
Con Decreto Ministeriale del 9/04/2025 è stato autorizzato l’uso di emergenza di Closer su vite (da tavola e da vino) nel periodo 1/5/2025 - 28/8/2025.