Risultati da toccare con mano. O meglio, da vedere coi propri occhi.
Sono quelli offerti dalle prove comparative condotte nell’annata 2013 (e tutt’ora in corso) da Syngenta sui propri prodotti antioidici, per verificarne la reale efficacia.
I test eseguiti a Montalto Pavese (PV) su Chardonnay (varietà già di per sé particolarmente sensibile a questa malattia fungina) e in una zona dove l’oidio quest’anno ha picchiato duro, creando problemi già nell’immediato pre-fioritura, parlano chiaro.
Pur essendo stati i prodotti Syngenta, nello specifico Cidely, Dynali, Topas e Score, utilizzati in modo sostanzialmente non corretto - in quanto applicati singolarmente e non inseriti in una strategia multi prodotto e inoltre prolungando al massimo i tempi tra un trattamento e quello successivo (11 giorni e oltre), allo scopo di sondare la persistenza d’azione - essi hanno fornito risultati assolutamente confortanti per confronto sia col testimone non trattato (nel quale il danno è pressoché del 100% sia sull’apparato fogliare, sia sui grappoli) sia con altri formulati antioidici presenti sul mercato.
Risultati mai pari a una pulizia totale della pianta, certo, ma i motivi di ciò sono racchiusi nella tipologia delle prove e nelle condizioni estreme nelle quali esse sono state condotte.
Se Score, Topas e Cidely sono antioidici già noti, Dynali è invece una new entry in casa Syngenta. Registrato nel 2013, Dynali grazie all’azione combinata di cyflufenamid e difenoconazolo, presenta un ampio spettro di azione contro l’oidio e il black rot, con attività preventiva e protettiva su foglie e grappoli. L’efficacia preventiva e curativa di Dynali si unisce all’elevata persistenza di azione e a un favorevole profilo tossicologico ed ecotossicologico, grazie alla presenza di un coformulante di derivazione naturale.
Il lancio di Dynali è previsto nel 2014.