Rimane nel segno della stabilità la Doc Delle Venezie – la più estesa denominazione d’origine italiana e caposaldo del Sistema Pinot Grigio del Nordest, che riunisce gli operatori della filiera produttiva di Pinot grigio di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento – che chiude il primo semestre in sostanziale pareggio rispetto allo stesso periodo dell’anno 2023 sul fronte degli imbottigliamenti, per un volume pari a circa 900 mila ettolitri, e con un lieve incremento rispetto al vino certificato (+2% su base annua) (fonte Triveneta Certificazioni).
Adottare un sistema di governo delle produzioni
“Un equilibrio che senza dubbio riflette lo stato di salute della Doc Delle Venezie che, nonostante le difficoltà e un quadro economico e geopolitico certamente non ottimale, rimane stabile nei volumi e nel valore – commenta Stefano Sequino, Direttore del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie – Rispetto alla situazione di equilibrio di mercato rimane di fondamentale importanza l’applicazione delle misure di gestione dell’offerta previste dalla legge 12 dicembre 2016, n. 238, c.d. Testo unico del vino: l’obiettivo è gestire il potenziale produttivo, monitorare i volumi e favorire una crescita equilibrata della denominazione – ha proseguito Sequino – e in quest’ottica risulta imprescindibile l’adozione di un sistema di governo della produzione e, a partire da quest’anno, anche delle riclassificazioni da altre denominazioni di origine coesistenti sul territorio viticolo del Nordest, così da tenere sotto controllo le disponibilità e tendere all’equilibrio tra domanda e offerta di mercato”.
Riclassificazione: la Doc delle Venezie fa da apripista
Sono stati pubblicati a inizio luglio, infatti, i provvedimenti delle Amministrazioni competenti delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento per l’attivazione delle misure di gestione che disciplinano le dinamiche produttive nell’ambito della stagione produttiva 2024/2025. Si fa riferimento in primo luogo alla riduzione della resa massima di uva per ettaro, che passa da 180 q/ha a 160 q/ha, con uno stoccaggio amministrativo dei prodotti che saranno ottenuti nella vendemmia 2024 di 20 q/ha. Con l’obiettivo di completare e ottimizzare il sistema di misure di gestione, il Consorzio Doc Delle Venezie ha inserito, accanto all’abbassamento della produzione e dello stoccaggio dei volumi, una misura che, per la prima volta in Italia, consentirà di regolamentare le riclassificazioni dei volumi di Pinot Grigio in ingresso, provenienti cioè da altre Doc territoriali con tipologia varietale Pinot Grigio: sarà quindi consentita la riclassificazione a Pinot Grigio Doc Delle Venezie entro la data del 31 marzo 2025, con l’obiettivo di monitorare in maniera più efficace i volumi e le giacenze e poter quindi promuovere una sempre migliore programmazione delle misure di gestione in relazione alla disponibilità.
Una misura in realtà già adottata nell’anno corrente mediante l’applicazione di un limite alle riclassificazioni in ingresso collocato al 15 maggio 2024. “I dati delle riclassificazioni in ingresso alla data limite del 15 maggio confermano il corretto funzionamento della misura – ha precisato Stefano Sequino – considerando che nel mese di maggio sono stati riclassificati a Pinot Grigio Doc Delle Venezie oltre 90 mila ettolitri, cioè +199% rispetto al mese di maggio 2023, provenienti da altre denominazioni coesistenti sul territorio viticolo, per un totale pari a 236 mila ettolitri dall’inizio della campagna vitivinicola a fronte di 206 mila ettolitri di prodotto riclassificato ottenuto nella precedente stagione produttiva. In altri termini – ha concluso Sequino – la misura ha sollecitato una maggiore riflessione ed una migliore programmazione delle riclassificazioni e ha anticipato di oltre un semestre queste operazioni di cantina”.
Un esempio virtuoso di integrazione interregionale
“La nostra denominazione è un esempio virtuoso di integrazione interregionale e oggi più che mai ha una grande responsabilità che va oltre i confini del proprio areale produttivo, se consideriamo che il vigneto di Pinot Grigio del Nordest rappresenta l’85% del vigneto Pinot Grigio ottenuto in Italia e quasi la metà del Pinot Grigio prodotto a livello mondiale – ha affermato Albino Armani, Presidente del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie – ci auguriamo che il costante lavoro e l’impegno del Consorzio nell’applicazione delle misure di gestione dell’offerta possa sollecitare un maggiore coordinamento nell’ambito del sistema del Pinot Grigio del Triveneto, che rappresenta il primo vino bianco fermo delle nostre esportazioni, icona del Made in Italy nel mondo e una grande ricchezza per il nostro sistema vitivinicolo”.