Videointervista al presidente Pietro Patton per fare luce sulle azioni messe in campo dal Consorzio dei Vini del Trentino.
Più valore ad autoctoni e una svolta decisa sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Ma anche una richiesta alla politica per misure di sostegno per la sopravvivenza delle aziende del Trentino, i cui margini aziendali sono soffocati dall’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime (imballaggi, tappi, vetro, etc).
Il bilancio di sostenibilità
Gli effetti della guerra in Ucraina per fortuna sono limitati per il mondo del vino trentino, poco esposto al mercato russo e molto concentrato invece su Usa, Germania e Regno Unito.
Intanto il 20 giugno è stato presentato il bilancio di sostenibilità, un nuovo progetto che vede il Consorzio dei Vini del Trentino capofila in Italia, “una certificazione territoriale che interessa il 95% del vigneto e 5.700 aziende”.
Di tutto questo parliamo nella video intervista con il presidente Pietro Patton, che guarda con interesse anche alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e a una nuova zonazione per sostenerli. “Quasi tutte le aziende e soprattutto le cantine sociali – dichiara Patton – tornano a dare attenzione ai vitigni autoctoni. Dobbiamo continuare a valorizzarli, ma c’è bisogno di areali dedicati con caratteristiche microclimatiche favorevoli, per questo – conclude Patton – dobbiamo migliorare il sistema di zonazione”.
E riguardo alla crisi inflattiva in corso ribadisce: “Siamo poco esposti al mercato russo, ma dalla politica attendiamo misure responsabili per la sopravvivenza delle aziende, in sofferenza per l’impennata dei costi energetici e delle materie prime”
Vini del Trentino sempre più green tra autoctoni e sostenibilità
- Ultima modifica: 2022-08-31T18:28:38+02:00
da Lorenzo Tosi