Nella produzione dei vini spumanti con metodo classico il remuage è tra i processi che presentano maggiori criticità, tempi e costi. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Lubiana in Slovenia ha sviluppato un nuovo metodo che, se applicato, ridurrebbe tempi ed oneri del processo di separazione della biomassa dei lieviti al termine della rifermentazione in bottiglia. Il metodo consiste nell’uso di particelle magnetiche, costituite da ossidi o metalli magnetici di diversa natura, adsorbite sulla superficie delle cellule del lievito. Le particelle più efficaci si sono rivelate le nanoparticelle superparamagnetiche costituite dagli ossidi di ferro della magnetite o della maghemite. Queste particelle, delle dimensioni ottimali di 10-20 nm, sono utilizzate anche in campo biomedico e registrate dall’FDA (Food and Drug Administration) come non tossiche e adatte all’uso medico in vivo. La procedura prevede, al termine della rifermentazione in bottiglia, l’applicazione di un campo magnetico esterno che favorirebbe la rapida sedimentazione della biomassa all’interno del collo della bottiglia e successivamente il suo allontanamento come avviene attualmente con il congelamento del pellet di lievito. La nuova tecnologia è oggetto di una domanda di brevetto internazionale depositata dagli inventori (Marin Berovic, Suzana Boskovic e Darko Makovec) nel dicembre 2011 e pubblicata nel giugno dell’anno successivo. Fonte: http://www.google.com/patents/WO2012082079A1?cl=en#backward-citations http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/biblio?&DB=EPODOC&locale=en_EP&CC=WO&NR=2012082079&KC=A1 Abstract a cura di Alessandra Biondi Bartolini.