Rassicurare i mercati: la produzione di vino va avanti

Il Chianti Classico è pienamente operativo. In piena emergenza coronavirus Giovanni Manetti, presidente del Consorzio più antico di Italia ribadisce l’importanza di rassicurare produttori e consumatori internazionali con messaggi di continuità e di responsabilità

«In un momento così complicato e delicato, manteniamo la calma e lavoriamo con serietà e responsabilità, confidando nelle scelte del Governo a tutela dei cittadini». Nel pieno dell’emergenza coronavirus chi produce o gestisce produzioni di pregio come i vini Doc e Docg si trova nella difficile situazione di dover rassicurare sia i propri lavoratori che i propri consumatori. Che nel caso del Consorzio del Chianti Classico hanno una dimensione internazionale.

Per questo Giovanni Manetti, il presidente del Consorzio di produttori più antico d’Italia -

Giovanni Manetti

96 anni - ribadisce l’importanza sia importante trasmettere messaggi di continuità a tutti, «Soprattutto ai nostri clienti stranieri: la produzione del Chianti Classico va avanti, come sempre, seguendo norme e criteri a garanzia dell’origine e della qualità del prodotto».

Promozione e controlli in stand by ma pronti a ripartire

Le produzioni con il Gallo nero in etichetta sono tra le più conosciute nel panorama nazionale e internazionale e il Consorzio si augura che nei prossimi mesi, emergenza sanitaria si possa ritornare anche in Asia con attività promozionali in Giappone, Corea del Sud e Cina. Niente panico insomma, ma razionalità e studio della situazione per poter dare delle risposte mirate nelle prossime settimane quando si spera, anche con la collaborazione responsabile dei cittadini, sarà tornata sotto controllo la situazione sanitaria. Nel frattempo i produttori del Chianti Classico, forti anche della chiusura positiva del 2019, continuano a lavorare nei campi e in cantina con le dovute precauzioni, guardando a tempi migliori.

Presidente cosa fanno i consorzi in questa situazione di crisi, qual è il loro compito? 

Il compito dei Consorzi rimane invariato: siamo operativi e pronti a fornire i servizi di consulenza e assistenza alle aziende socie, previste dal nostro statuto, inoltre stiamo rimodulando le attività di marketing e comunicazione da mettere in piedi nei prossimi mesi e soprattutto quando l’emergenza sanitaria sarà passata.

E i controlli su mercati e produzione? 

I sistemi di controllo sulla produzione ci risultano essere al momento operativi, mentre per quel che riguarda i controlli sul mercato, il nostro programma di vigilanza ha validità triennale e quindi verrà portato avanti al momento che l’emergenza sanitaria sarà passata.

Un ruolo di coesione

Chi risponde ai produttori in presumibile difficoltà nel reperimento di mezzi tecnici e manodopera per lavori di cantina e anche vigneto? Come vengono gestite vendite, consegne, lavorazioni di vino? Cambia la logistica degli imbottigliamenti?

Le aziende del Chianti Classico sono tutte operative. Per il momento non riscontriamo difficoltà di reperimento di manodopera e mezzi tecnici. Per quanto riguarda la mia azienda, per fare un esempio, tutti i dipendenti e gli operai sono al lavoro: naturalmente nel rispetto delle regole dettate dai nuovi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Quali problematiche vi segnalano le cantine consorziate? 

Come in tutti gli altri settori, anche nel nostro, la notizia dell’arrivo del Coronavirus in Italia ha provocato un iniziale senso di smarrimento. Siamo ovviamente preoccupati per l’impatto che il protrarsi di questa situazione potrebbe avere sull’economia delle nostre aziende ma è comunque nostra ferma intenzione affrontare questo momento con estrema concretezza e consapevolezza, senza inutili allarmismi. La coesione all’interno del corpo sociale è un fiore all’occhiello per il nostro Consorzio: per questo siamo in costante contatto con i nostri produttori, sia per avere notizie da loro sull’evoluzione del mercato del vino sia per tenerli aggiornati con puntualità sulle nuove normative e sui cambiamenti nell’agenda vitivinicola internazionale che l’emergenza sanitaria sta provocando.

Pratiche commerciali sleali, alcuni casi isolati

Avete riscontrato casi di richiesta di particolari certificazioni per l’export dei vini a garanzia della “immunità” dei prodotti e se sì da quali Paesi? 

Solo alcune richieste sporadiche nel nostro caso. A fronte di questa tematica, il Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha istituito un servizio dedicato (e-mail) per gestire e bloccare richieste ingiustificate di questo tipo.

Invece manifestazioni di solidarietà e aspetti positivi emersi comunque in questa situazione di forte crisi? 

Come ho detto, come in una grande famiglia, questa situazione di crisi ci unisce ancora di più. Il messaggio che vorremmo trasmettere è quello di non cedere ad allarmismi esasperati e ingiustificati. La vita nello splendido territorio del Chianti Classico va avanti come di consueto con i suoi ritmi, le nostre viti si stanno preparando all’avvicinarsi della primavera e il lavoro in campagna e in cantina rimane immutato. Dal punto di vista commerciale, ancora è presto per poter valutare l’impatto dell’emergenza sanitaria: credo che il settore che, per il momento, ne sta risentendo di più sia quello dell’accoglienza turistica.

L’impatto sul mercato

Quali sono i principali mercati in cui prevedete ricadute negative e in che misura?

La Cina è sicuramente il mercato più colpito, ma per il Chianti Classico vale meno dell’1% delle vendite globali, quindi per le aziende del Gallo Nero non rappresenta un grande problema. Per il momento, le nostre aziende non ci segnalano grandi ricadute negative negli altri mercati esteri. Solo in Italia, nell’ultima settimana, si è registrato un forte rallentamento. In questa contingenza, credo sia importante continuare a lavorare, confidando nell’operato e nelle misure di prevenzione dettate dal Governo.

Si potrebbero invece aprire nuove opportunità ed eventualmente dove e perché? 

In questi giorni, gli italiani escono meno, frequentano meno i locali pubblici e passano più tempo con le loro famiglie. Potrebbe essere il momento per incentivare i sistemi di vendita online e di delivery a casa.

Cosa chiedete al governo e alla politica per superare l'emergenza?

Unità di intenti e sostegno economico per tutelare imprese e posti di lavoro.

E invece per affrontare la ripresa quando l’emergenza sarà passata? 

La nostra Commissione Marketing si è già riunita per riformulare il calendario delle iniziative promozionali e delle attività di comunicazione del Consorzio: siamo pronti a ripartire con entusiasmo, una volta passata l’emergenza, con le nostre attività di valorizzazione della denominazione Chianti Classico.

Rassicurare i mercati: la produzione di vino va avanti - Ultima modifica: 2020-03-12T12:54:45+01:00 da Lorenzo Tosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome